2 novembre 2007

Senza confini

Ognuno di noi nasce dentro dei confini ben specifici, ovvero quelli della pancia della propria madre. Nessuno sfugge a questa regola della natura. Ma si cresce e questi confini ci stanno stretti.

Così giunge il tempo di venire al mondo e di scavalcare questo confine, di passare da un luogo che ben conosciamo e in cui abbiamo vissuto un po' di tempo, per andare a scoprire l'ignoto. Veniamo all'aria e alla luce del sole e tutto è nuovo per noi. Mangiamo e cresciamo. Per i primi tempi il nostro mondo è la culla e poco più. Ma si cresce e questi confini ci stanno stretti.

Così giunge il tempo di venire al mondo e di scavalcare questo confine, di passare da un luogo che ben conosciamo e in cui abbiamo vissuto un po' di tempo, per andare a scoprire l'ignoto. Il nostro mondo diviene la casa dei genitori, là dove possiamo muoverci a nostro piacimento e dove prima camminiamo a quattro zampe e poi come i grandi, soltanto sulle gambe. Abbiamo bisogno della mano dei nostri cari, altrimenti non riusciamo a stare in piedi. Ma si cresce e questi confini ci stanno stretti.

Così giunge il tempo di venire al mondo e di scavalcare questo confine, di passare da un luogo che ben conosciamo e in cui abbiamo vissuto un po' di tempo, per andare a scoprire l'ignoto. Imparando a camminare da soli il nostro mondo si espande. Non soltanto siamo ormai i padroni delle stanze della nostra casa ma anche del giardino. Il cancelletto ci separa ancora dal resto del mondo. Ma si cresce e questi confini ci stanno stretti.

Così giunge il tempo di venire al mondo e di scavalcare questo confine, di passare da un luogo che ben conosciamo e in cui abbiamo vissuto un po' di tempo, per andare a scoprire l'ignoto. Dopo la casa giunge il tempo del mondo-quartiere, ovvero quel mondo, anch'esso ben delimitato da specifici e chiari confini, ma dove possiamo muoverci più liberamente assieme ai nostri amici, anche in bicicletta. Ma si cresce e questi confini ci stanno stretti.

Così giunge il tempo di venire al mondo e di scavalcare questo confine, di passare da un luogo che ben conosciamo e in cui abbiamo vissuto un po' di tempo, per andare a scoprire l'ignoto. Con l'avvento del motorino il nostro raggio di azione diventa ancora più vasto: non soltanto il quartiere ma l'intera città diventa luogo di pascolo per le nostre giornate. E' davvero una grande gioia constatare tutto questo e la vita sembra sempre offrire nuove opportunità. Ma si cresce e questi confini ci stanno stretti.

Così giunge il tempo di venire al mondo e di scavalcare questo confine, di passare da un luogo che ben conosciamo e in cui abbiamo vissuto un po' di tempo, per andare a scoprire l'ignoto. L'automobile estende ancora il nostro mondo. Ormai la città è ben poca cosa ed in breve possiamo raggiungere la montagna ed il mare ed andare dove vogliamo nel fine settimana. Ma si cresce e questi confini ci stanno stretti.

Perchè siamo fatti per vivere senza confini. Il mondo è nostro e tutto quanto vi è in esso è da vivere e da scoprire. Ma anche il mondo, che sembra vasto, alla fine è molto piccolo, limitato.



Così giunge il tempo di venire al mondo e di scavalcare questo confine, di passare da un luogo che ben conosciamo e in cui abbiamo vissuto un po' di tempo, per andare a scoprire l'ignoto. Nessuno sfugge a questa regola, nessuno può saltare anche soltanto una delle tappe della vita. Siamo fatti per l'infinito e per l'ignoto, senza sosta, in continuo avanzamento, protesi verso qualcosa che non conosciamo ma che ci attende. Protesi verso l'Infinito, anelanti all'Infinito, chiamati dall'Infinito, parte stessa di quell'Infinito che ci chiama. E tutto questo, nella limitatezza della nostra vita quotidiana.

13 commenti:

  1. Post stupendo! complimenti!

    RispondiElimina
  2. La vita è fatta di fasi ed ognuna di essa inizia e finisce ma è anche strettamente collegata a quella precedente e a quella seguente. Non ci devono essere limiti di spazio per andare, conoscere, sperimentare ma nulla è eterno. Cercare sempre è curiosità di scoprire la vita in tutte le sue sfumature e mentre noi procediamo il nostro cammino anche il mondo avanza e forse non lo raggiungeremo mai ma saremo felici e appagati ogni piccolo tratto conquistato, anche il più piccolo perchè nostro.

    RispondiElimina
  3. @cristina: sì, anche io la penso così tanne per il fatto che "nulla è eterno". Beh sì, anche la vita sulla terra finisce, però ogni attimo può avere il sapore di eterno se vissuto in un certo modo e senza questo sapore per me la vita perde almeno il 70% della sua bellezza! Senza considerare poi il fatto che non è detto che tutto termini qui, dove abbiamo adesso i nostri piedi...

    RispondiElimina
  4. Se per eterno intendi "farlo nostro per sempre nell'anima" sì, condivido con te che delle sensazioni, delle emozioni vissute ci si può nutrire in eterno. Per quel che riguarda una vita dopo quella terrestre....mah!

    RispondiElimina
  5. @cristina: si intendo quello. Intendo che ci sono situazioni ed emozioni che parlano di una realtà ben più alta della semplice vita mangiare-bere-dormire-riprodursi. Purtroppo molte volte viviamo solo così. Nella tristezza però. E poi mi riferivo anche al fatto della vita dopo quella terrestre.

    RispondiElimina
  6. Be'... Complimenti. Mi hai fatto commuovere. Sei proprio una bella persona.

    RispondiElimina
  7. @Lucrezia: accipicchia! :D grazieeeeee!

    RispondiElimina
  8. Sono contenta per te se credi a una vita dopo quella terrestre. Immagino un grosso aiuto nella vita quotidiana di una persona. Io non ho ancora ben capito se sono credente o no, agnostica forse. Sto però cercando di insegnare a mia figlia di credere in Dio, per lei, per non farla sentire mai sola, per avere speranza, per vivere nel bene, nella solidarietà, nell'amore e nell'amicizia.

    RispondiElimina
  9. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  10. @cristina: beh sì, credo nella vita dopo la morte... e Dio e l'incontro con Lui mi dà davvero un'enorme mano nella vita quotidiana. Non tutte gioie però, anche qualche tribolazione. Sono contento che tu sproni e spinga tua figlia a credere nel bene :D, nell'aiuto reciproco, nell'amore e nell'amicizia... davvero oggi è una cosa molto rara e troppo spesso passano in primo piano ben altre idee che però portano l'uomo ad un potente e dannosissimo ripiegamento su se stessi... così poi non si è felici e non ci si gode la vita per tutta l'ampiezza e la portata del grnade dono che è, anche nel bel mezzo di incredibili difficoltà!

    Credo però che tuoi insegnamenti a tua figlia siano stati preceduti da una tua ricerca personale giunta poi alla conclusione che "è bene inseguire il bene, è bene l'amicizia, è bene l'amore". Non è forse così?

    Grazie Cristina per i tuoi commenti e per le tue riflessioni!

    RispondiElimina
  11. Post molto intenso e bello, Giulia

    RispondiElimina
  12. @giulia: bene, mi fa piacere che ti sia piaciuto! :D

    RispondiElimina