30 settembre 2007

L'errore

Ecco il nemico acerrimo dei perfezionisti e di coloro che vogliono sempre fare la scelta giusta, che sanno sempre quale sia la cosa migliore, per se e per gli altri... l'errore!

Così vicino ai nostri giorni, così nostro nemico-amico o comunque, sicuramente conoscente. Perchè primo o poi, nel corso della nostra vita, tutti ci siamo imbattuti in questo personaggio.

Ma perchè in fondo lo temiamo così tanto? Eppure è dagli errori che si apprende ed è sbagliando strada che si finisce col capire quale sia la via giusta.

Come hanno fatto i grandi della storia che hanno operato scoperte scientifiche a giungere a conclusioni esatte se non diminuendo, piano piano, lo scarto dell'errore sui loro test?

Dunque anche l'errore è una strada e, capendo quali siano i Veri Errori, e capendone le molle che li hanno fatti scatenare e verificare, possiamo diminuirne piano piano la presenza cercando di correggere il tiro del nostro cammino.

28 settembre 2007

Amore è perdono



Testimonianza di un gesto particolare.

Ero in visita ad un detenuto. Ad un certo punto è entrata una signora di circa sett'anni: capelli brizzolati, volto pieno di rughe, ma sereno, un po' curva. Si è diretta verso un giovane di circa 25 anni, il quale l'ha accolta con affetto. Senza tante parole lei ha ricambiato con gesti di amore materno. Ho ammirato l'affetto profondo di quella madre. Il detenuto che visitavo, percependo che ero colpito dalla scena, mi ha detto: "Sa Padre, quella signora non è sua madre, ma la madre del ragazzo che lui ha ucciso. Il giorno del funerale questa donna ha dichiarato di volerlo perdonare e, come segno di questo perdono, si è impegnata ad assisterlo come un figlio per tutto il tempo della sua detenzione".

Roba da non credere! L'amore è possibile e vince la morte!

(comunità missionaria di Villaregia)

Postato da Michela. Grazie Miquy...

25 settembre 2007

Difesa o attacco?

Nella vita non si può mai giocare in difesa.

La difesa implica una chiusura, rispetto a ciò che potresti fare dei tuoi giorni, rispetto alle possibilità che la vita ti offre. La difesa dimostra una paura.

Quando uno ha "paura di prendere goal" e si chiude in difesa, è proprio allora che glielo fanno. Perchè l'avversario si accorge del momento di debolezza e così spinge sull'accelleratore e cerca di sfruttarlo a suo totale vantaggio.

Occorre invece aprirsi un po' e giocare d'attacco. E' solo così che la squadra intera può distendersi, occupare bene tutte le zone del campo e prendere in mano il gioco tessendo trame e cercando di costruire buone azioni da goal, finalizzate alla vittoria finale della partita.

Poni bene attenzione a come la tattica della tua squadra possa aiutare od ostacolare la tua crescita e le tue potenzialità. Se la tua squadra sarà chiusa in difesa, difficilmente uscirete dalla vostra metà campo. Il "pallino del gioco" sarà quasi costantemente in mano all'avversario e, le poche volte che recupererete palla, non riuscirete a costruire azioni perchè l'avversario è meglio messo in campo e la tua squadra è tutta troppo dietro alla linea della palla.

In una realtà nella quale si gioca all'attacco la mentalità è diversa: ognuno deve dare sempre il massimo e deve mettere completamente ogni suo talento a disposizione dell'altro, in modo che ognuno dia una mano al proprio compagno di reparto e le cose funzionino a dovere. Compito dell'allenatore è quello di organizzare bene il gioco di squadra, di far crescere individualmente ogni suo componente, sia dal punto di vista della personalità, sia tecnicamente che tatticamente. Compito del preparatore atletico è che ogni uomo risponda al meglio delle proprio potenzialità fisiche, di resistenza e di velocità. In una realtà che vuole giocare d'attacco, c'è la cura nei minimi dettagli di ognuno di questi aspetti e chi dirige la società ne conosce bene l'importanza e la rilevanza per il conseguimento degli obiettivi prefissati.

Il rischio di giocare troppo d'attacco è di prendersi qualche bel contropiede e di pagare qualche disattenzione difensiva di troppo. Un altro rischio è quello di incontrare un'avversario "chiuso nella propria metà campo" e quindi difficile da scardinare.

Ma giocare in difesa non sa proprio di niente. Partire a giocare una partita con l'idea di difendersi è controproducente. Meglio l'attacco!

Nella vita non si può giocare in difesa. Essendo la vita un viaggio percorribile soltanto in una direzione, cioè in avanti, non si può che giocare d'attacco protesi verso il futuro cercando di renderlo migliore del passato per noi e per gli altri.

23 settembre 2007

Liberazione dell'uomo (2)


Gesù libera l'uomo

 

E l'uomo di oggi, esattamente come l'uomo di ieri, cioè allo stesso identico modo dell'uomo vissuto ai tempi di Gesù, risponde spesso "Io sono già libero, non capisco e non sento di avere bisogno di liberazioni".

 

Difficilmente l'uomo percepisce che in realtà, se schiavo del peccato, non è realmente libero. E questa libertà è proprio una libertà vera, che si riflette nei rapporti con gli altri, nel rapporto con se stessi, sul posto di lavoro, in famiglia, insomma dappertutto perchè è come se camminassimo nella morte, con delle catene attaccate addosso, ed è come se fossimo ciechi.

Così, non vedendo la Luce, brancoliamo nel buio dei nostri giorni, dei nostri pensieri, senza riconoscere la Via della Salvezza, cioè Gesù stesso. Senza Gesù dentro di noi, non sappiamo più riconoscere il bene ed il male: così il male diviene bene , ed il bene diviene male.

31Gesù allora disse a quei Giudei che avevano creduto in lui: "Se rimanete fedeli alla mia parola, sarete davvero miei discepoli; 32conoscerete la verità e la verità vi farà liberi". 33Gli risposero: "Noi siamo discendenza di Abramo e non siamo mai stati schiavi di nessuno. Come puoi tu dire: Diventerete liberi?". 34Gesù rispose: "In verità, in verità vi dico: chiunque commette il peccato è schiavo del peccato. 35Ora lo schiavo non resta per sempre nella casa, ma il figlio vi resta sempre; 36se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete liberi davvero. 37So che siete discendenza di Abramo. Ma intanto cercate di uccidermi perché la mia parola non trova posto in voi. 38Io dico quello che ho visto presso il Padre; anche voi dunque fate quello che avete ascoltato dal padre vostro!". (GV 8)

Gesù quando parlava di queste cose non era compreso proprio per la cecità degli uomini che gli si ponevano innanzi. Quest'uomini non consocevano la Potenza di Dio, la Presenza Salvifica dello Spirito Santo e di Gesù stesso dentro il cuore dell'uomo. Non consocendo la Via della Grazia, non riconoscevano di essere nelle tenebre, seppur essi seguissero tutti i precetti e i comandamenti della religione ebrea. Non consocendo la via della Luce, essi non si accorgevano minimamente di camminare nella Via del Buio perchè soltanto quando si sono conosciute entrambe le vie, soltanto allora si comprenderà pienamente quale sia la via giusta e buona per l'uomo.

La Via della Grazia non va contro ai dettami, ma li supera, li rovescia e permette all'uomo di percorrere passo dopo passo la Via dell'Amore, la quale sola libera l'uomo dalle sue schiavitù e da tutte le catene invisibili, ma ben presenti, che lo tengono chiuso in se stesso e che non gli permettono di vivere da Figlio di Dio.

L'uomo che rifiuta Gesù, rifiuta la Via della Liberazione. Rifiuta la via della Purificazione e del Gaudio.

29Il giorno dopo, Giovanni vedendo Gesù venire verso di lui disse: "Ecco l'agnello di Dio, ecco colui che toglie il peccato del mondo!" (Gv 1)
Nessuno può salvarsi da solo, senza la Grazia di Dio, ovvero nessuno può liberarsi da se stesso senza che Gesù non compia ciò dentro e fuori di Lui. Nessuno può liberarsi da se stesso attraverso tutte le sue strategie psicologiche, i suoi allenamenti, la sua volontà più o meno forte: tutte queste cose possono essere un aiuto, ma non bastano. Anzi, a volte, tali strategie possono addirittura essere di ostacolo alla propria liberazione perchè il cambiamento di noi stessi che parte da noi stessi, è qualcosa che parte dal nostro io e giunge al nostro io per cambiare il nostro io: praticamente è uno sforzo estremo, che inaridisce l'uomo e che invece di liberarlo lo fa ripiegare su se stesso. In questo modo, tutto dipende dall'uomo e dunque, noi bastiamo a noi stessi, anche per cambiarci e per liberarci dal peccato. Questa non è la via buona per la liberazione dal peccato, perchè non è efficace e non porta frutti.

L'unica via percorribile è quella dello Spirito Santo, il quale conduce e dirige i nostri sforzi e la nostra volontà portandoci a capire cosa e come possiamo cambiare. Addirittura, è proprio lo Spirito Santo che, per Sua stessa natura libera e distrugge le catene interne che l'uomo nasconde alla vista e riedifica la realtà dell'Amore all'interno del cuore dell'uomo. Lo Spirito Santo, pur cambiando giorno dopo giorno l'uomo in Amore, non inaridisce affatto l'uomo ma lo vivifica continuamente donando Luce e Pace, Gioia Vera, e fa sgorgare torrenti in piena e ricchezza di vita dentro al cuore. Dunque arricchisce l'uomo e lo arricchisce visibilmente. E la Via dello Spirito Santo, liberatore e confortatore, fuoco di Dio, è la Via di Gesù. Gesù è dunque l'unico mezzo per la liberazione dell'uomo dal peccato, è la porta che dischiude la Vera e Santa Libertà. E Giovanni Battista, uomo di Spirito, aveva ben compreso questa importante realtà e Verità riconoscendo il Liberatore, il Vero e Solo Messia. Gesù.

22 settembre 2007

Liberazione dell'uomo (1)

Credere in Dio libera l'uomo.

Infatti chi si scopre figlio decide di vivere da Figlio di Dio ed in quello trova la Sua Gioia. Sa che un giorno, quando questo tempo sarà concluso, incontrerà un Padre pronto ad accoglierlo a braccia aperte. Dunque Paura, Stanchezza, Depressione, non possono e non devono trovare spazio in un uomo perchè sempre, quando questi impostori si affacciano dentro di noi, la certezza grande di essere Figli di Dio deve riportare l'ordine interiore delle cose e far tornare Pace là dove vorrebbe essere tolta.

Molte persone oggi soffrono di depressione e, a mio avviso, uno dei motivi è la mancanza di consapevolezza di essere Figli di Dio. Se si scopre che Gesù, l'eucarestia, la quale è dappertutto nel mondo, è proprio Dio, allora si può stare sereni e certi che la nostra vita non è vana e che, chiunque siamo e qualsiasi cosa stiamo facendo dei nostri giorni, abbiamo Qualcuno che ci ama pazzamente, che soffre per noi, che desidera la nostra felicità e che ci aspetta per dare una grande festa, in nostro onore e in onore dei nostri fratelli.

Ma occorre la Vera Consapevolezza che Gesù Eucarestia è Dio e che è l'unica via che conduce alla Libertà Vera. Tale consapevolezza non la si acquisisce leggendo libri e ascoltando prediche, ma è frutto della preghiera e del personale rapporto dell'uomo con Dio. In Verità però, tale consapevolezza è Pura e Sola Grazia di Dio perchè nessun uomo, per quanto potrà sforzarsi, potrà scoprire di Dio più di qaunto Egli non gli conceda di Conoscere. Per Conoscere intendo Conoscere-Esperienzale, sulla propria pelle, nel suo vissuto quotidiano.

Dunque credere in Dio-Padre e nel Suo Figlio Gesù, libera l'uomo da ogni tipo di condizionamento rendendolo capace di affrontare la vita con entusiasmo, anche se nelle difficoltà, ma non senza una guida, bensì ascoltando la Voce di Dio che parla nel proprio cuore e seguendo la Luce di Gesù Cristo, faro grande e sicuro nel mare del mondo. Per quanto la nostra barca sia in mare aperto ed in tempesta, chi trova la Luce del Faro, sa dove è bene dirigere i propri passi, conosce la Via della Salvezza.

In Cielo sarà soltanto Gioia. In terra, in questo tempo, grande è la Gioia per i Figli di Dio, unita però a Tribolazione e agli affanni.

Tra questi affanni c'è anche il dolore di vedere che la maggior parte del mondo, non conosce e non ama Gesù, Colui che è Amore.

L'uomo nella maggior parte dei casi non sa quanto si perde del Suo Immenso Amore Gratuito, perchè se anche soltanto un solo minuto avesse percepito l'Amore di Gesù, ricercherebbe questo potente Amore perchè non esiste cosa al mondo che valga e che sia potente e bello come tale Amore. E allora avrebbe scoperto Gesù, Via, Verità e Vita. Il Vangelo gli parlerebbe ogni giorno, sarebbe un'immensa fonte di acqua viva.

Per quest'uomo sarebbe l'inizio della Liberazione.

20 settembre 2007

Padre impotente - La spada della libertà

Un padre vorrebbe sempre che il figlio sapesse, che conoscesse la verità delle cose per non incappare in errori e in bugie, perchè non venisse mai ferito dalla vita e dalle situazioni che il figlio può incontrare.

E' una cosa bella, un'aspirazione alta, ma impossibile da realizzarsi.

Perchè un padre non può che dare linee guida al figlio, ma poi il figlio dovrà per forza affrontare la vita da solo, con le proprie gambe e le proprie braccia, con i propri punti di forza e con le proprie debolezze, perchè non può che crescere da solo, prendendosi le proprie responsabilità, andando incontro alla vita e prendendosi tutto il bene e il male che incontrerà, senza scansare niente, perchè non è possibile scansare proprio niente.

Che sofferenza grande deve essere per un padre vedere il proprio figlio annaspare, vederlo in difficoltà e sentirsi impotente dinanzi a tale circostanza che non comprende, che non sa come risolvere perchè in realtà proprio non può risolverle, tocca soltanto al figlio, da solo, con tutti i rischi e i pericoli del caso.

Che grande mistero che è la vita umana, ma quanto è affascinante! Tutta da vivere, nella gioia e nei dolori. Che grande dono che è il dono della vita! Vorrei gridarlo al mondo intero! Vorrei gridarlo in faccia a coloro che amano la morte e che conducono gli uomini alla morte di se stessi, a volte fisica e a volte solo mentale o spirituale! Evviva la vita!

E Dio, quanto si sentirà Padre-impotente, nella Sua Onnipotenza, di fronte alle nostre scelte e al nostro annaspare nella vita quotidiana? Quanto starà gemendo per noi, suoi figli, aspettando pazientemente che camminiamo dritti al Suo Cospetto e sotto il Suo Attento Occhio per ricolmarci di ogni Sua Benedizione?

L'Onnipotenza del Padre non può infatti manifestarsi se essa non viene scelta ed accolta dal Figlio. Il Figlio non può godere dell'eredità del Padre, se non la accetta, non la desidera, non la ama più delle altre cose amabili. Dio-Padre desidera lasciare la Sua Eredità di Grazia ad ogni uomo! Dipende dunque solo dall'accoglienza di tale Grazia, dunque dalle scelte concrete dell'uomo, cioè del figlio. Chi sceglie l'eredità di Dio-Padre, diviene così totalmente Figlio di Dio, come Gesù, diviene anch'egli parte del Padre e gode dello stesso Suo Mistero, della stessa Sua Potenza.

Ma di fronte a quest'immenso mistero, il Padre rimane Padre-impotente che ama il figlio a tal punto da donargli, prima di tutto la spada della libertà, che ha due lame: una che guarisce l'uomo ed è la lama dell'accoglienza della Grazia di Dio, l'altra che lo ferisce e lo allontana da Dio ed è la parte del rifiuto di Dio e la parte della non-accoglienza della Grazia Purificante.

Rimane dunque un Padre-impotente, seppur Onnipotente: egli rimette tutta la Sua Fiducia in noi. Ci dona la spada della libertà, ce la mette nelle mani sorridendoci e dice...

"Usala bene. Con questa puoi ferire te stesso e gli altri, oppure guarire e curare ogni sorta di malattia. Tutte le malattie del cuore posso essere guarite usando la parte della spada giusta, anche le malattie fisiche. Puoi far tornare a me molti miei figli. Usala bene. Brandiscila in alto. Essa è molto potente, ma tanto è potente quanto è pericolosa, se brandita male. Tanto è pericolosa quanto è miracolosa, se brandita come già molti altri miei figli l'hanno brandita prima di te! Impara a brandire la spada della libertà, la spada che divide in due parti il mondo, la spada che ferisce e che guarisce. Non imparerai in un solo giorno. Ma allenati ogni giorno, dovunque sei, con chiunque sei. Mentre la brandisci, sorridi, e se fatichi un po' stringi i denti e suda: impara che la fatica è pane ma se masticata bene è pane santificante. A te, è tua fin quando un giorno ti chiamerò ed allora essa tornerà a me così che io la conceda ad un altro mio figlio, come ho sempre fatto. Ricordati che i tuoi fratelli, che prima brandivano questa spada, adesso sono qui con me. Hanno faticato e sudato, ma come puoi vedere stanno tutti molto bene: essi hanno imparato tutto ciò che dovevano apprendere, si sono impegnati in quello e sono riusciti a compiere opere che non avrebebro mai immaginato di fare. Essi godono oggi della Mia Magnifica Eredità di Grazia e di Amore, ma anche quando brandivano la spada, essi ne avevano constatato i prodigiosi benefici di Grazia che il Suo Buon Utilizzo poteva concedere. Adesso tocca a te!".

10 settembre 2007

Vola in alto nel cielo, come fanno le aquile

Vola sempre alto nel cielo, fratello mio, come sono solite fare le aquile.

Esse hanno una vista molto profonda delle cose e vedono ciò che l'uomo non vede. Esse scorgono da lontano la realtà, come dono grande di Dio e dall'alto, non perdono occasioni per cacciare e nutrirsi. Esse compiono alti giri nel cielo, riflettendo e spettando il momento giusto per acchiappare la preda ed è allora e soltanto allora che si gettano in piacchiata senza sbagliare bersaglio.Che il tuo cuore possa sempre scorgere la realtà delle cose, degli uomini e della vita, come l'occhio dell'aquila ha la capacità di vedere la terra dal cielo.

Però, fratello mio, che il tuo vedere dall'alto le cose non sia distante dalla terra. Anche le aquile, dopo aver compiuto grandi e grossi giri in cielo, posano le proprie zampe sulla terra ferma: pur essendo esseri dell'aria, hanno necessità anche della terra. Dunque, per quanto ti alzerai e ti librerai nel cielo infinito dell'Amore, non scordare mai di posare, di tanto in tanto, le tue zampe sulla terra, quella percorsa e vissuta da molti uomini. La tua visione delle cose dall'alto non si distacchi mai dai problemi e dalla vita terrena. Ciò che conta è guardare le cose della terra, quelle normali della vita quotidiana, con gli occhi del cielo. Se farai così, fratello mio, allora la tua vita sarà piena di benedizioni. La tua intera vita sarà una continua benedizione, e gli altri gioveranno della tua presenza.

Molti uomini hanno ottenuto da Dio la vista dell'aquila, come dono.
Ero in piedi sulla più alta delle montagne e tutto intorno, sotto di me, potevo vedere il cerchio del mondo. Mentre ero lì a guardare ho visto molto di più di quanto possa dire ed ho compreso molto di più di quanto abbia visto; il mio modo di guardare era sacro ed ho visto gli aspetti di ogni cosa nello spirito e l'aspetto di ogni aspetto come se dovessero vivere insieme, come una sola cosa.

Ho visto che il sacro circolo della mia gente non era che uno, tra molti, a formare un grande cerchio, grande quanto la luce del giorno e delle stelle. Al centro cresceva e fioriva potente un albero capace di dare rifugio a tutti i figli di una stessa madre e di uno stesso padre. Ho visto che tutto ciò era sacro. (Alce Nero)
"L'aquila è la forza divina, l'animale che vola più in alto e quindi è più a contatto con il Grande Spirito. Ha una visione globale dovuta all'altezza a cui può volare, il suo insegnamento è conoscere il senso delle cose che ci accadono" (pezzettino trovato su internet)

Vola sempre alto nel cielo, fratello mio, come sono solite fare le aquile.

8 settembre 2007

Amore è Armonia

Quando l'Amore suona la Sua Musica, è come un concerto di mille violini e di qualche clavicembalo.

Ogni cosa suona, le persone suonano, il tempo che passa suona, il vento canta e le foglie degli alberi accompagnano in sottofondo. Anche il silenzio aiuta questa sinfonia a divenire un pezzo unico ed il cuore torna ad essere allegro, pacifico, mite, perchè amato dall'Eterno e dalla Vita.

Amore è Armonia e non disArmonia. Ma è nella calma che si ode quest'armonia sinfonica, che parte dal cuore e al cuore ritorna, e non nell'aggressività e nel disaccordo. Non nel litigio.

Allora non c'è fretta, non esiste impegno, non esiste malumore o paura o incertezza: nient'altro vorremmo se non rimanere ed essere cullati da Amore, dalla sua calda mano, dal suo cuore che batte.

Quando poi il nostro cuore trova un altro cuore di carne che batte assieme al nostro, che segue lo stesso ritmo, che ode la stessa voce dell'Eterno, che trasale ad ogni nostro trasalimento, che gioisce di ogni nostra gioia e che si rammarica delle nostre delusioni... beh, allora l'Armonia è totale ed un canto di lode al Creatore parte da tutto il nostro essere perchè non ci ha creati da soli, ma compagni.

Se Armonia entrerà nel tuo cuore e nel tuo essere, allora sarai un portatore di Armonia, ovvero di Amore, dovunque andrai. Sarai come un'antenna che manda un segnale, un segnale positivo captato dagli altri che, attratti, entreranno a far parte di quella stessa Armonia di cui gode il tuo cuore. Dunque, in voi e tra voi, regnerà Armonia e la Pace giungerà nei vostri incontri, nelle vostre giornate, nei vostri impegni e nei vostri divertimenti.

Così la vita cambia, il senso profondo della vita viene riacquistato, recuperato, ed i giorni non sono più inutili a se stessi ma sono un dono da donare, una gioia da condividere, un'occasione da sfruttare per bere a quelle fonti Eterne che continuamente donano Pace e Amore all'uomo che le cerca. Così il sorriso torna sulle labbra e la paura di vivere scompare. L'uomo è risanato, rappacificato con se stesso, con la sua vita, con i suoi impegni, con i suoi amici e con i suoi nemici: C'è un'altra musica di sottofondo adesso e l'uomo ascolta continuamente quella, più che le altre distorsioni superficiali: è la musica di Armonia.

4 settembre 2007

Quel che non ammazza, ingrassa

E' un vecchio detto delle mie parti e lo reputo una grande saggezza.

Penso che non valga soltanto per il cibo che ingeriamo ma anche per le esperienze che facciamo nella vita: quelle che non ci uccidono, dentro e fuori, allora ci fanno un gran bene, ci fanno crescere e maturare. Ovvero, se non ci ammazzano, allora ingrassano la nostra personalità, la nostra esperienza, il nostro curriculum in quanto a emozioni, sensazioni, consapevolezze, certezze, strade da non seguire o vie buone da consigliare.

2 settembre 2007

Il riscatto della nostra vita

Sembra che ogni uomo attenda il riscatto, ovvero la salvezza per la propria vita. Sembra cioè che l'uomo stia aspettando. Chiunque aspetta.

Un giovane aspetta la propria storia d'Amore, ma quella vera, quella che gli stravolgerà la vita, i suoi giorni, e che appagherà ogni sua più grande aspirazione.

Un giovane aspetta quell'occasione di lavoro che gli cambierà la situazione, che lo farà svoltare, come si dice tra giovani.

Un padre aspetta che il figlio risolva le proprie questioni della vita, il lavoro, la famiglia, una certa agiatezza economica.

Una madre, oltre alle stesse preoccupazioni del padre, attende anche di vedere il proprio figlio contento, soddisfatto, sereno, non solo fuori ma anche dentro perchè, in genere, le donne hanno un occhio di riguardo più materno e profondo, rispetto ad un uomo, verso i propri figli.

Tutta la vita è un'attesa, l'attesa della salvezza.

Ogni volta poi che si raggiunge uno stadio ambito, ci si accorge che in realtà, non si è raggiunto proprio un bel niente. Perchè la Vita non può essere incasellata, scritta a tavolino come fosse una recita, la Vita è benaltro ed esula da ogni definzione e da ogni schema perchè è Libertà ed a quella Libertà profonda richiama l'uomo. Dunque, ingannati dai nostri stessi interessi, ingannati dal nostro io, si ritorna a chiedersi "Dov'è la salvezza? Perchè non mi sento libero? Dov'è Dio?".

In realtà è come se stessimo attendendo l'evento messianico, il Messia della nostra vita, colui o colei o più spesso la situazione che ci farà essere felici sempre, che ci libererà definitivamente dal male, che ci trasformerà la vita di tutti i giorni. E tutti, ma proprio tutti, attendiamo il Messia come un evento che tutti vedranno, attendiamo l'evento messianico come un evento talmente potente che sarà ben visibile, palese e nessuno potrà dire "non è così!".

"Sì, noi ci salveremo! Vedrai che le cose cambieranno e..." ... quante volte ho sentito queste parole! Quante volte! Ed ancora, non ho visto cambiare niente.

Ma stasera, mentre ero a giro per il corso a Siena, mi è balenato questo pensiero in testa, perchè ho constatato che tutti hanno questa attesa nel cuore e tutti attendono questo evento fantastico, che 9 su 10 non accadrà mai ma che, da una parte, è anche bello attendere nel disincanto dei propri giorni, se la Vita ci concede Vita, e godersi intanto il paesaggio, il film della vita, come se fossimo al cinema. Però, di nascosto, attendendo che accada qualcosa. Qualcosa che cambi le cose.

Una super vincita al super enalotto, la situazione con una certa ragazza che d'improvviso si sblocca a nostro favore, un'impennata a livello sociale che ci porti fra quelle persone che "sono i grandi", un posto di lavoro più in alto e di maggior prestigio...

...ma queste cose non cambieranno mai, sostanzialmente la nostra vita. Sia ben chiaro, intendo in meglio. Perchè in peggio ne hanno tutto il potere e l'ambizione!

Il nostro attendere non è differente all'attesa della gente che viveva al tempo in cui Gesù era uomo fra gli uomini.

11Mentre essi stavano ad ascoltare queste cose, Gesù disse ancora una parabola perché era vicino a Gerusalemme ed essi credevano che il regno di Dio dovesse manifestarsi da un momento all'altro. (Lc 19)

Anche loro attendevano il cambiamento della loro vita. Attendevano l'EVENTO, proprio come noi!

Le domande di quegli uomini di quel tempo non erano affatto diverse dalle nostre. Essi infatti chiesero a Gesù quando verrà il Regno di Dio perchè, essendo anch'essi nell'affanno della propria vita, anelavano profondamente alla liberazione. Coloro che chiedevano erano i ferrei praticanti delle leggi, color che ascoltavano i loro maestri: ma erano sempre alla ricerca, erano ancora nell'attesa.

20Interrogato dai farisei: "Quando verrà il regno di Dio?", rispose: 21"Il regno di Dio non viene in modo da attirare l'attenzione, e nessuno dirà: Eccolo qui, o: eccolo là. Perché il regno di Dio è in mezzo a voi!". (Lc 17)

Gesù spiazza tutto e tutti. Afferma che non sarà un evento che sconvolgerà la nostra vita, non dice che sarà un'evento che tutti vedranno, che sarà una potenza manifesta. Dice tutto il contrario. Questo evento liberatorio, non attira l'attenzione degli uomini!

Dov'è dunque questo evento liberatorio, dov'è il riscatto per la vita dell'uomo, dov'è la svolta della propria vita? E' già in mezzo a voi, nelle vostre faccende, nella vostra quotidianità, è già dentro di voi. Ma è sotto un mucchio di polvere e non la si vede proprio più. Occorre ripulirsi, e molto bene.

Non attendere duqnue che accada qualcosa di sconvolgente nella tua vita: non così infatti si manifestano le cose che giungono da Dio ma ben nascoste sono e rimangono agli occhi degli uomini. Non è forse acacduto così anche alla Santissima Vergine Maria? Se poi esse dovranno manifestarsi apertamente e potentemente, sia solo e soltanto per volontà di Dio, e la questione sia da Lui condotta e voluta. Perchè ciò che è Luce, Dio stesso lo porta dinanzi agli occhi degli uomini, perchè anch'essi siano illuminati. E allora un po' del Regno di Dio si manifesta fra gli uomini, come molte volte accade nelle vite dei santi.

1E diceva loro: "In verità vi dico: vi sono alcuni qui presenti, che non morranno senza aver visto il regno di Dio venire con potenza". (Mc 9)

Ma nemmeno i santi, per quanto vengono portati alla Luce da Dio stesso, hanno il potere di mostrare il Regno di Dio a tutti gli uomini: ci saranno sempre quelli che non vedranno e ciò che sarà palese per taluni, in grazia di Dio, sarà nascosto ad altri che non saranno nella stessa condizione di grazia e di Presenza di Dio dentro di loro.
10Quando poi fu solo, i suoi insieme ai Dodici lo interrogavano sulle parabole. Ed egli disse loro: 11"A voi è stato confidato il mistero del regno di Dio; a quelli di fuori invece tutto viene esposto in parabole, 12perché:
guardino, ma non vedano, ascoltino, ma non intendano,
perché non si convertano e venga loro perdonato
". (Mc 4)