10 febbraio 2008

Artisti

Sento da lontano una musica e sembra anche molto bella. Così, seguendo le note nell'aria, giungo ad un piccolo gruppo di artisti (che molto probabilmente non si ritiene nemmeno tali o meglio, che probabilmente, ancora non sanno di esserlo!) che si stavano adoperando a dare il meglio di loro stessi a pochi passi da una delle cattedrali più belle e rinomate nel mondo, ovvero il Duomo di Milano.

Ho fatto fatica a scorgerli perchè dinanzi a loro se ne stavano almeno una sessantina di persone, che impressionate da quei giovani si lasciavano coccolare per qualche istante o per diversi minuti dalle dolci noti dei violini che irrompevano col loro messaggio di allegria nel brusio della calca indaffarata dalle compere e dalle passeggiate.




I loro volti passavano dal deciso, allo stanco. E' stato bello vedere l'intesa negli sguardi fra due suonatori che si davano il tempo a vicenda perchè, sebbene ognuno dovesse suonare il proprio strumento, era solo dalla giusta armonia di tutti i presenti che la musica sarebbe stata gradita dagli ascoltatori e dunque, proprio dall'intesa dipendeevano anche i pochi danari guadagnati in quel pomeriggio.

E molto probabilmente quei danari sono già finiti nelle tasche dei genitori di questi giovani talentuosi violinisti che si meriterebbero, certamente, platee ben più rinomate e pubblico più vasto e anche una vita più dignitosa e possibilità concrete per il futuro.

Mi piacerebbe un giorno rivederli in qualche teatro magari in qualche vero spettacolo.



Grazie giovani violinisti per aver incantato il cielo e le nostre orecchie ed aver fatto fermare almeno per un attimo il nostro passo veloce e per aver ristorato il nostro cuore al calore di note talvolta forti e talvolta tenui, proprio come i giorni di un'intera vita: talvolta grigi e talvolta a colori, talvolta rumorosi e a volte silenziosi.

8 commenti:

  1. mentre leggevo ho pensato che forse è giusto che restino così..
    cioè sentirli suonare in un teatro, con un pubblico diverso..
    forse cambierebbe tutto..
    non lo so..è solo quello che ho pensato :) bo..
    buona settimana ;)

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  2. Concordo con Elis, nel senso che gli artisti 'di strada' hanno il loro fascino, fascino che forse non troverebbe in un teatro il luogo giusto per esprimersi.
    Il vero dramma è la vita che conducono, perché non credo sia frutto di una scelta, ma piuttosto dettata da necessità contingenti. Al freddo, per racimolare pochi euro e con che prospettive, mi chiedo insieme con te...

    Buona settimana, Lorenzo.
    princi

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  3. @elis: sì, se guardi la cosa sal lato nostro è molto bello sentirli suonare per strada... a me la musica mentre cammino per il centro mi fa impazzire! Però loro sono ragazzi giovani, alcuni avranno avuto 12 anni! E se adesso sono lì a suonare, che faranno a 35? Se gli va bene, continueranno ad essere lì a suonare... ma non credo che avranno tante altre prospettive nè possibilità.

    @principasticcio: già, si questo è proprio il punto dolente. Talvolta ho sentito dire che qualche barbone sceglie di vivere per strada... ma questi ragazzi non hanno scelto niente, i loro genitori hanno scelto anche per loro! Non so se loro potranno mai scegliere qualcosa di diverso!

    Grazie per l'augurio... ricambio affettuosamente... :)

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  4. Comunque ogni volta che li riascolto mi riemoziono! Sono davvero bravi e mi piac un sacco quel che suonano... anche quel pomeriggio ci sarei stato delle ore ad ascoltarli! :)

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  5. Caro Lorenzo,
    innanzitutto grazie per la visita al mio piccolo blog, che vuol essere una piccolissima voce per chi non può parlare. Con delicatezza, senza stupire, ma con altrettanta determinazione.
    I musicisti delle città...artisti a cui la vita non ha corrisposto i sogni, li chiamo io. Talenti che suonano per troppe orecchie troppo indaffarate per ascoltarli. Ma qualcuna che li ascolta c'è, ed è di chi, nel rumore di una città che si muove, sa riconoscere il canto degli uccelli in primavera.
    Ti aspetto sul blog, qualora vorrai ritornare sarai sempre il benvenuto.
    Un sorriso,
    Peppe

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  6. @peppe: mi piace molto il tuo blog e ho letto diversi tuoi post. Dunque tornerò presto a trovarti, mi sono iscritto ai feed con google reader, così ti seguirò :)

    Io sono sempre stato affascinato dagli artisti di strada... :)

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  7. Una delle cose che amo di più, girando per le vie della città, è feramrmi ad ascoltare gli artisti di strada. Nella mia città, Pavia, alla sera, c'è sempre uno che suona la fisarmonica all'angolo di una libreria in centro; suona musica di altri tempi, valzer da festa di paese che io amo anche se sono fuori dalla mia quotidianità. Mi viene sempre voglia di ballare, e a volte lo faccio, nonostante la gente che mi guarda storto passando. Questi musicisti di strada mi regalano sempre una grande emozione, sia per il grande talento, sia per la passione e la tenacia che ci mettono. Sono d'accordo con te, Lorenzo, meriterebbero MOLTO di più di una moneta da passanti che, svoltato l'angolo, se li dimenticano già. Dovrebnbero essere ricordati, inevece, da tutti e per sempre. Come dei grandi artisti.

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  8. @Lucrezia: già, gli artisti di strada sono davvero dei grandi. Anche a me piace un sacco ascoltarli anche perchè spesso sono molto, molto bravi. Già dovrebbero essere ricordati... è una grande ricchezza, secondo me, che ci siano persone al mondo che esulano dagli schemi e che fanno soffermare un attimo il pensiero a tutti noi che siamo imbavagliati negli schemi: a volte può far comodo questa cosa, può far pensare. E magari, forse, cambiare...

    Grande Lucrè! :)

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