29 giugno 2008

Amore è Libertà

Se le cose non vanno come vorresti e le situazioni non si smuovono per come ti piacerebbe, rimani saldo e sii tranquillo: non permettere che niente disturbi la tua serenità e la tua tranquillità perché se così non farai, ovvero se lascerai che le situazioni turbino il tuo cuore, sarai schiavo di queste e lascerai che esse intacchino ed alterino in modo negativo la tua libertà.

Il tuo umore non dipenda dai tuoi affari, nè dalle attenzioni che ricevi dagli altri, nè dalle approvazioni o disapprovazioni degli altri, ovvero dal loro giudizio nei tuoi confronti. Il tuo umore non dipenda dai tuoi successi o dalle tue sconfitte perchè entrambi questi personaggi sono ingannatori e facilmente illudono, nel bene e nel male, e ti fanno credere facilmente di essere ciò che non sei, un vincente oppure un perdente.

Il tuo sguardo miri sempre più in alto delle tue occupazioni perchè per quanto esse siano "pulite", sono sempre un po' sporche e se ti lasci sedurre e comandare da esse, il tuo cuore si sporca e diviene schiavo di esse. In quasiasi situazione tu ti trovi, nelle difficoltà o nella tranquillità, innalza il pensiero alle realtà del Cielo, senza perdere di vista la realtà quotidiana: esse danno ossigeno al cuore, sono Speranza Eterna, sono il fine ultimo della vita materiale.

E sii libero. Libero di fare, libero di dire, libero di scegliere. Scegli e porta avanti con costanza le tue scelte.


Se il tuo cuore sarà libero e sereno, solo allora potrai sorridere e ridere alla vita, affrontare i giorni con un altro slancio e costruire piccole cose, ma costruire un piccolo pezzettino del Regno di Dio, quel pezzettino che è affidato alle tue mani, ai tuoi sforzi, alle tue fatiche, ai tuoi giorni.

La libertà è il motore dell'Amore ma solo l'Amore è l'olio che fa girare bene gli ingranaggi del motore, ovvero solo l'Amore può guidare e condurre alla Libertà.

26 giugno 2008

Colori

E ritrovar dovunque sei lo stesso filo che guida, ascolta, vede, incanta.

Ed ascoltar il silenzio nel rumore e nel caos, ed ascoltar la musica ed il rimbombo del tamburo nel silenzio di una vallata al sole primaverile.

E così scopri che è tutto collegato: come quando prendi un disco colorato e lo fai ruotare veloce veloce e scopri che, da questo girare velocemente, esce fuori il bianco, colore che compar come d'incanto anche se non era presente sul disco!

22 giugno 2008

Come i piccioni

In questi palazzoni grigi e alti, uno di fronte all'altro, a volte mi sembra di percepire e di capire quel che prova un piccione quando si rintana, a Siena, dentro alle fessure del palazzo comunale.

Ci sono molti buchi fra i mattoni che compongono tutte le pareti del palazzo comunale che giganteggia nel campo di Siena. Quelle fessure servivano, ai tempi in cui è stato costruito il palazzo, ad inserirvi i pali che reggevano l'impalcatura usata dai muratori per poter lavorare. E duqnue quei buchi sono presenti tutt'ora, testimoni silenziosi di chissà quanto lavoro e quanta fatica di molti uomini del passato. Fatica loro, orgoglio nostro di oggi.

Ebbene da questa prospettiva, quando mi affaccio alla finestra, mi sembra di vedere un piccione che si sporge da una di quelle fessure. Premesso che a me i piccioni a Siena mi hanno sempre fatto incacchiare e che li ho sempre odiati (anche perchè c'è sempre il rischio che te la facciano nel capo quando meno te lo aspetti!), figuriamoci che impressione mi faccio se mi paragono ad uno di quegli esseri volanti (che in generale amo) ma che proprio non mi stanno simpatici!



Un amico direbbe... c'est la vie! E l'importante è prenderla con filosofia. Anche perchè prima o poi, da questo buco, spiccherò il volo verso altri lidi. Magari anche non molto lontano, chi lo sa, ma almeno mi abbevererò a Fonte Gaia! ;) (proprio come sta facendo il piccione ritratto nella foto che si sta abbeverando a "Fonte Gaia", una fontana situata in piazza del Campo!)

19 giugno 2008

E' mio!

All'interno di un gruppo una delle difficoltà maggiori è mettere a disposizione degli altri, in modo disinteressato, le proprie scoperte e/o conoscenze.

Ognuno è così attaccato a quel poco che sa che se lo tiene bene stretto e combatte. Tutt'al più lo dice o lo trasmette a chi deve, ma solo per dovere, quasi mai per piacere di aiutare qualcuno ad accrescere le proprie conoscenze per "farlo crescere".

Perchè se poi costui accresce le proprie conoscenze più di me, mi scavalca nel ranking dell'importanza sociale o in ambito lavorativo e così mi fotte.

Ma è giusto che sia così?

18 giugno 2008

Gonne e cravatte

Non è vero che la cravatta rende ben vestito un uomo. O che una gonna corta rende una donna appetibile.

Un uomo con una cravatta stretta può anche sembrare un cane al guinzaglio dei suoi capi, che scodinzola quando gli dicono di scodinzolare, che sorride pur mordicchiando un osso che gli fanno creder sia saporito, che corre quando gli danno la via e che torna dal padrone non appena viene richiamato all'ovile.

Le buone maniere e la gentilezza vengono prima di tutto il resto. La schiettezza e l'umiltà, fanno molta più buona impressione delle cravatte e delle gonne corte. Un buon sorriso ed un viso sereno fanno bene al cuore anche solo quando le si scorgono da lontano. L'arroganza e la superbia invece distruggono tutto quanto; fanno male a chi inconsapevolmente li coltiva e non solo distruggono il proprio campo ma anche quello di chiunque gli passi vicino.

17 giugno 2008

Nascondino

Vorrei potermi nascondere. Vorrei che tu non mi vedessi. Vorrei che tu non mi trovassi.

Ma non c'è luogo dove potersi rifugiare, non esiste antro dove il tuo occhio non veda e dove il tuo orecchio non oda il mio respiro. Sono spacciato.

Mi scovi di continuo, mi violi, mi invadi nelle mie libertà. Giro le spalle a te e tu sei ancora lì. Non ti smuovi, non te la prendi, non ti arrabbi. Ma più mi allontano e più divampa il tuo Amore, in modo inspiegabile, in modo incredibile.

E mi stupisco e m'impaurisco. E la paura supera la Gioia dell'incontro con te. La sovrasta, la annienta.

Grande sicurezza è Dio. Grande debolezza è l'incontro con Lui. Grande Potenza poter godere della Sua Presenza. Dio è la debolezza-forza dei Suoi figli.

Chi resisterà al Suo Amore? Quanto è grande il Suo Amore?
Quanto ancora riuscirò a combatterlo? Per quanto tempo ancora?

16 giugno 2008

Quant'è bella giovinezza


Quant'è bella giovinezza !

Quant'è bella giovinezza
che si fugge tuttavia !
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c'è certezza.

Lorenzo de' Medici

12 giugno 2008

E nel far caldo del mezzo del giorno

E nel far caldo del mezzo del giorno, dopo il pasto, mettersi vicino al sole e leggere e bere e mangiare quel cibo che non passa e che non muore mai. E come d'incanto si risveglia dentro di me la voglia di Te, oh Re dei Re, per cantare la Tua Infinita Misericordia, il Tuo Amore sconfinato che viene dentro di noi e ci trasforma in qualcosa che nemmeno noi sappiamo, in qualcosa di nuovo, di diverso da ciò che siamo stati fino ad un istante prima.

E se noi siamo attaccati ed innamorati del noi di oggi non cercheremo il noi di domani. E forse non è neppure colpa nostra se nessuno ce lo ha mai insegnato.

Ed in quel respiro caldo dell'estate che sta per venire, io mi sento quasi erba al vento e mi trastullo nel Tuo passare e Ti Ringrazio come ancora non so fare senza poter raggiungere mai il fondo del ringraziamento visto che Tu non raggiungi mai con noi il fondo del Tuo Amarci. In questo rapporto, che non è alla pari, visto che Tu Sei, visto che Tu Dai, mi sento piccolo e straniero anche nella mie terra natìa, anche nella terra dove andrò a vivere e dove morirò. Quasi straniero ma amante di questo stato passeggero che è la vita umana, piena di vizi e di virtù, tutto assieme come un cocktail talvolta amaro e altre volte dolce più del miele.

Ed alzo gli occhi alla montagna che mi sta dinanzi e continuo a Ringraziare per la bellezza e l'incanto di quelle linee non geometriche ma cosi perfette, cosi perfette che il mio cuore si scioglie nel vederle, nell'ammirare la mano che le ha pensate e disegnate. E quel raggio di sole che parte dal cielo e ne sfiora le vette, arriva fin dentro al mio cuore e lo ammorbidisce e lo coccola... quel cuore ormai sciolto dal troppo calore che non so ricambiare con altrettanto calore... non è possibile tanto è grande il Tuo Calore!

9 giugno 2008

Non ci sto

Non è giusto e non ci sto. Non ci sto affatto.
E mi incazzo come una bestia.
Ma senza perdere la testa, con determinazione.
E me ne sto in silenzio. Ma non arretro.
Semplicemente attendo, attendo che sia fatta giustizia.
D'altra parte non è colpa mia se uno cerca rogne.
Chi cerca rogne, le avrà.

Si dice molti nemici, molto onore.
Ma c'è anche chi direbbe amici siam di tanti, nemici di qualcuno, sgabelli di nessuno.

E secondo me, chi vuole fare temporale,
troverà a sua volta temporale.
Chi vorrà travolgere, senza motivo,
sarà travolto a sua volta quando non se l'aspetta
e senza possibilità di scampo

Se poi mi sbaglio, pace all'anima mia.
Ma se ho ragione, allora spaventati pure. Forse se arretri, ti salvi.

8 giugno 2008

Infinito

Leopardi non mi è mai piaciuto molto quando lo studiavamo a scuola. Soprattutto quando arrivammo a parlare della teoria del pessimismo cosmico mi faceva un po' ridere e un po' mi intristiva.

Non capivo perchè dovevamo imparare la vita e gli scritti di un uomo che, anzichè accogliere la speranza e anzichè dare qualcosa di positivo attorno a se, si era talmente chiuso in se stesso da arrivare addirittura a concepire l'idea del "pessimismo cosmico".

A dire la verità la letteratura mi ha davvero affascinato poche volte. Questi poeti tristi che si rifugiavano nei loro scritti, i quali poi noi dovevamo pure studiare, proprio non li concepivo. E poi quando dovevamo analizzare le rime e altre strutture mi chiedevo proprio "ma secondo questi critici, quella persona, quando ha scritto, ha davvero tenuto in considerazione tutte queste strutture per esprimere quel che sentiva? Mah, se ha fatto cosi questi poeti sono proprio dei malati!"

Però oggi mi è sovvenuto il pensier dell'Eterno. E mi è giunta alla memoria la poesia del Leopardi, che poi non è solo sua ma di molti. In molti, credo abbiano avuto pensieri simili al suo, che poi lui ha messo sulla carta, rendendo tal pensiero, eterno.Stamani, al veder il sole che batteva sulle pareti dei palazzi accanto a quello dove risiedo adesso, mi sono ricordato dei tanti pomeriggi estivi dei quali ho avuto la fortuna di godere da piccolo, giocando e divertendomi a più non posso. Che grande fortuna che ho avuto!

E mi è sorto il pensiero dell'eterno, il quale è sempre. Sempre è battuto il sole, sempre è piovuto, nevicato, sempre c'è stato vento, più o meno.

Ma il nostro egocentrismo non ci lascia apprezzare questo. La nostra attenzione si rivolge su noi stessi, sul tempo che passa, sulla nostra crescita e conseguente ed inevitabile vecchiaia. Difficilmente ci accorgiamo di quel c'è attorno a noi, di chi c'è attorno a noi, talmente siamo incentrati su di noi. E siamo contenti se le cose vanno bene a noi e siamo scontenti se non ci va bene quel che vorremmo. E forse è normale che sia cosi. E forse no.


6 giugno 2008

Mail di un collega - Lentamente muore di Pablo Neruda

Foto di Pablo Neruda pensante


Lentamente muore
chi diventa schiavo dell'abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco
e i puntini sulle "i"
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore
davanti all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore
chi non capovolge il tavolo,
chi e' infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza
per l'incertezza per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita
di fuggire ai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia,
chi non legge, chi non ascolta musica,
chi non trova grazia in se stesso.

Muore lentamente
chi distrugge l'amor proprio,
chi non si lascia aiutare;
chi passa i giorni a lamentarsi
della propria sfortuna o della pioggia incessante.

Lentamente muore
chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore
del semplice fatto di respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà
al raggiungimento
di una splendida felicita'.

Scritto da Pablo Neruda

5 giugno 2008

Ma se il destino è vivere



Mi hai preso, rapito, conquistato. Hai riso con me, hai pianto con me. E poi hai riso di me, assieme ad altri, e non hai pianto per me.

1 giugno 2008

La macina


Anche le olive devono essere fracassate
affinchè possano produrre l'olio.