28 dicembre 2009

I post più letti 2007-2009

Amore non corrisposto
Ho appena visto il film su canale 5 intitolato L'amore non va in vacanza e mi è proprio piaciuto. Beh, è uno di quei filmetti fatti apposta per l'inverno, per un pacco di patatine, un letto o un divano - a seconda della disponibilità - ed una serata di completo relax. E la protagonista, proprio all'inizio del film, dice che, fra i tanti tipi di Amore... [ leggi tutto ]

Ciò che facciamo in vita riecheggia per l'Eternità
Ode alla vita, e ad ogni piccolo istante che passa. Ode alla vita, alle gioie e ai dolori, alle delusioni e al giubilo di quegli attimi che sono eterni, seppur finiscono in un qualche minuto o in qualche secondo. Ode alla vita, rimescolio di emozioni e sensazioni, uniche, che non tornano... [ leggi tutto ]

Cos'è Amore?
Amore non sente peso, non conosce fatica, vuol far più di quello che può, non si lascia fermare dall’impossibilità, perché pensa che tutto gli sia possibile e permesso. Amore è quindi capace di tutto e compie molte imprese e sovrasta ogni sentimento, mentre chi non ama rinuncia e si accascia. Amore è vigilanza e, pur nel sonno, veglia. Affaticato, non si stanca; represso non si lascia soffocare... [ leggi tutto ]

10 motivi per cambiare lavoro
Perchè cambiare lavoro? Credo che sia bene cercare di cambiare nel momento in cui... senti di non avere più niente da imparare - professionalmente e tecnicamente parlando - dalle mansioni che svolgi... [ leggi tutto ]


Come una stella cadente
Sono nato il 10 di agosto, quando il cielo si dipinge e s'incendia di mille stelle luminose. E sono sempre stato orgoglioso di questo fatto e ne vado proprio fiero, fiero di un qualcosa che non di pende certo da me, e nemmeno dai miei genitori, e da nessun altro se non da Dio stesso, Colui che decide. Non voglio vivere molto, ma la vita che vivo la voglio vivere a mille. Non a dieci, non a cento, ma a mille. E vorrei che il mio passaggio su questo mondo, il mio attraversamento fra gioie e dolori, fosse come quello di una stella cadente che passa nel cielo: un vero e proprio incendio d'Amore... [ leggi tutto ]



Vola alto nel cielo come fanno le aquile
Vola sempre alto nel cielo, fratello mio, come sono solite fare le aquile. Esse hanno una vista molto profonda delle cose e vedono ciò che l'uomo non vede. Esse scorgono da lontano la realtà, come dono grande di Dio e dall'alto, non perdono occasioni per cacciare e nutrirsi. Esse compiono alti giri nel cielo... [ leggi tutto ]

Mongolfiere innamorate
Il cuore di tutto, è il calore. E' per il calore che ascendiamo... il calore fa salire in alto, permette di volare e di sorvolare su tutto quello che c'è. E' l'aria calda, aria più calda della temperatura normale esterna, e solo quella assieme al vento, che fornisce quell'energia necessaria per salire sempre più in alto, toccare il cielo con un dito... [ leggi tutto ]

Amore è armonia
Quando l'Amore suona la Sua Musica, è come un concerto di mille violini e di qualche clavicembalo. Ogni cosa suona, le persone suonano, il tempo che passa suona, il vento canta e le foglie degli alberi accompagnano in sottofondo. Anche il silenzio aiuta questa sinfonia... [ leggi tutto ]


Fili intrecciati
Strana avventura è quella della vita. Talvolta incomprensibile, molto spesso lontana dai nostri progetti ma più bella di quel che avremmo mai immaginato, altre volte esattamente quella che desideravamo ma meno bella di quel che credevamo.... [ leggi tutto ]

Maria donna dello Spirito
Il mistero di Maria. Grande mistero! Lei, donna semplice, di casa, donna inconsapevole del perchè della sua nascita e della sua esistenza, donna che non si sentiva grande nè si riteneva tale: donna come le altre ma avvolta da un mistero diverso dalle altre donne. Maria, donna in ascolto di Dio, donna scelta da Dio. Non perchè compisse opere particolari rispetto agli altri ma semplicemente per un mistero profondo... [ leggi tutto ]




27 dicembre 2009

Giocare con le Lego per vivere con l'entusiasmo di un bambino



Quando ero piccolo, m'immaginavo l'anno come una barra orizzontale perchè aveva un inizio ed una fine. Quando arrivavamo a festeggiare l'ultimo dell'anno assieme ai miei genitori, ai loro amici ed ai loro figli, ricordo benissimo che avevo sempre in mente che stavamo arrivando alla fine della linea retta (che però immaginavo non piatta ma anche un po' alta) ma mi rimaneva sempre un dubbio: tra l'ultimo dell'anno e l'inizio del nuovo anno, che cosa c'è?

Non capivo che la fine di un anno sanciva allo stesso tempo l'inizio del seguente e che dunque avrei potuto immginarmi il trascorrere del tempo non come una linea retta quanto come un cerchio oppure come una linea retta dove però l'anno successivo viene dopo il precedente: in realtà a me veniva in mente che si dovesse ritornare indietro, al punto iniziale.

Non so perchè mi veniva in mente questo :) è buffo pensarlo adesso ma per diversi anni la cosa non mi tornava, non capivo, per me ci doveva essere qualche giorno di pausa tra un anno ed altro.Lo so è stupido, quando siamo bambini è tutto strano e bello e nuovo: per questo faccio fatica a crescere - non mi piace proprio! - vorrei sempre rimanere bambino con tutte le mie piccole stupidità che fanno ridere i grandi - che guardano le cose da grandi adulti! Io, se ci riesco, voglio continuare a vedere le cose da piccolo a sentire dentro di me che ancora tutto è possibile, che si possono ancora inventare un mucchio di cose nuove come quando ero piccolo ed ogni giorno volevo costruire qualcosa di nuovo con le "Lego" - che bello che era, ci passavo le giornate! Voglio ancora credere che ci sia un modo - e devo trovarlo per forza - per sfruttare tutta la mia fantasia e creatività, il mio ingegno, la mia voglia di fare, la mia inventiva: non mi arrendo, non mi arrendo ancora a chi dice che "è così!", "che tutto deve enadare così!", non mi arrendo affatto perchè se già penso soltanto all'idea della resa, mi sento morto, devastato, sconfitto. In questo mondo grigio di cemento - cemento anche nei rapporti con gli altri - vorrei costruire qualcosa di colorato - e che si sempre in costruzione! - colorato come sono colorati e stravaganti i pezzi delle Lego ma messi insieme sono solidi, duri, quasi indistruttibili - avete mai provato a buttare giù un muretto fatto da mattocnini Lego ben incastrati? E' resistentissimo!

D'altra parte con quest'idea in testa mi diverto e sto bene e forse è pure più importante lidea, la molla in testa che la realizzazione in se della cosa. Ma comunque mettendo insieme mattoncini su mattoncini qualcosina veniva sempre fuori: quando un aereo, quando un castello, quando una casa con la strada - ce n'era per tutti i gusti!

Credo che quando siamo piccoli si abbiano le idee molto chiare su quel che si voglia fare della propria vita, su quel che si voglia diventare: solo che è difficile realizzarlo. Ma una cosa è certa: quando siamo piccoli ci vogliamo divertire. Le cose che ci piacciono ci fanno ridere - subito - e le cose che non ci piacciono ci fanno piangere - subito - e non facciamo mai come fanno i "grandi adulti" che si mettono delle maschere e dei filtri e ridono quando ci sarebbe da piangere e piangono quando ci sarebbe da ridere: a volte e facilmente entriamo a far parte di questa brutta categoria di adulti che vogliono capire solo quel che vogliono capire loro, quel che gli fa comodo capire. Quando agiamo così, siamo i più tristi e mettiamo tristezza a tutti, contagiandoli nella loro poca libertà e nel loro quasi nullo coraggio.

Voglio rimanere un lattante per più tempo possibile! E ridermene sotto i baffi per quegli "adulti" stupidi che non capisco e che spero di non avere mai la fortuna di capire, da qui ai prossimi 200 anni! Perchè è molto - forse troppo facile - lasciarsi perdere d'animo ed esser portati via dalla tristezza generale... un'inspiegabile tristezza generale, talvolta nascosta sotto ai sorrisi di convenienza: i sorrisi, falsi, degli "adulti".

25 dicembre 2009

La grotta che è dentro di te per il Natale di tutti i giorni



 C'è una grotta segreta, celata, nascosta dentro di te!

Ed è lì che nasce e rinasce la vita ogni volta che glielo permettiamo! Quand'essa poi, seppur un po' sporca e non del tutto accogliente, si appresta ad accogliere la Vera Vita, allora essa tutta quanta s'illumina d'Immenso perchè l'Immensità stessa di Dio la viene a visitare. E permane questa luce e questo calore fin quando la continuiamo ad accogliere: quando invece la sbattiamo fuori, per far entrare altro, allora siamo noi, da padroni di casa di noi stessi che consapevolmente facciamo ritornare la nostra grotta buia e fredda - ed accogliamo la morte anzichè la vita!

E dunque non è Natale, sempre, dentro di noi!

Ma quando accogliamo la vita, è allora la Vita stessa che viene e prende dimora dentro di noi: e ci fa essere più vicini al Cielo e ci fa essere più vicini alla Terra, alla stessa maniera, alla stessa misura - più vicini a Dio e più vicini agli uomini, tanto siamo vicini a Dio quanto siamo vicini agli uomini! Il Cielo non ha misure diverse dalla Terra - se così fosse sarebbe un'ingiustizia! - ma il Cielo fa come parte della terra, ne è semplicemente la parte che rispetto a noi sta più in alto ma forma, assieme alla Terra, un tutt'uno! Chi accoglie il Cielo dentro di se, accogliendo Gesù, coccolandolo, ascoltandolo, offrendogli una casa ed una dimora anche se certamente non degna, fa tutto quel che c'è davvero da fare nella vita ed accoglie in se tutta la terra, tutti gli uomini di ogni generazione, tutti gli amici, i nemici, i conoscienti, tutto quel che esiste sia che si veda che non si veda - pur innalzandoci verso l'alto, ci fa sentire più vicini al basso ovvero più vicino ai problemi che abbiamo qua! Incontrare Dio non vuol dire mai innalzarsi verso alte vette irraggiungibili allontanandosi dai problemi degli uomini, allontanandosi dagli uomini: non è mai questo, bensì, avvicinarsi a Dio vuol dire accoglierlo dentro di se per affrontare tutte le cose del mondo in maniera diversa, insieme a Lui ed insieme agli altri uomini, con tutte le difficoltà del caso - ma con la Luce di Gesù, che è una Luce Nuova!

Il Natale inizia sempre dentro di noi - oppure non inizia mai!

I regali sono importanti - possono essere segno di affetto e vicinanza, ed anche utili a chi li riceve - i festoni e gli addobbi richiamano alla Gioia ed alla festa per riposarsi e staccarsi un attimo da tutta la fatica quotidiana e dagli affanni, i pranzi e le cene tengono alta l'allegria con amici e parenti - non si festeggia mai da soli, insieme è sempre più bello! - ma ciò che conta è che dentro di noi venga accolta la luce perchè se non si accoglie la luce allora, per forza, siamo nell'ombra: e se siamo nell'ombra non vediamo bene e niente ha senso, ma se siamo nella luce allora tutto ha senso, acquista senso, un grande senso ed anche le cose frivole o che sembrano frivole acquistano importanza - e fare un regalo torna ad essere qualcosa di bello!

Ma c'è di più: qualcosa di più grande di una "festa comandata", qualcosa di profondamente più accogliente di "un comandamento", qualcosa di profondamente più libero e rigenerante di un impegno da assolvere. La possibilità di far permanere Gesù nella nostra grotta per tutto l'anno ed andarlo a trovare spesso, la possibilità immensa di andare a trovare la Via, la Verità e la Vita in ogni momento della giornata ed in ogni luogo ci troviamo e con chiunque passiamo le nostre giornate.

Là, in quel porto sicuro, abbiamo la possibilità di confrontarci non solo con gli altri - uomini e donne come noi, amici e parenti - ma pure con la Verità profonda che, per grazia, decide di scendere ancora dentro di noi, guarendoci dal male e dalle malattie che nemmeno sappiamo di portarci addosso perchè non riusciamo a vederci bene in tutto quel che siamo. Dunque, come i magi, possiamo andare spesso là, portando ed offrendo ben poco - sofferenze, dolori, difficoltà, qualche gioia, tutta la nostra povertà e la nostra non verità - ma donandola a colui che da una montagna di spazzatura, ne costituisce dimora per uccelli ed alberi e frutti - Colui che tutto può e che tutto Rigenera! A Gesù non servono doni immensi: già scegliere e decidere con Gioia di stare davanti a Lui, senza dire niente, in silenzio, scoprendo che il silenzio e la nostra presenza sono tutto ciò che di più caro possiamo donargli - e tutto ciò di cui Lui ha sete per amarci! - già questo ci libera, ci sveste, ci smaschera e ci rende sereni perchè i raggi della Sua Luce possono arrivare a toccarci, a stringerci a se, facendoci festeggiare un altro Natale, donandoci una nuova rinascita, un nuovo domani, un oggi più consapevole e benedetto.

Cosa c'è di più caro che puoi donare ad un amico - e che anch'egli può donarti - della tua - della sua - presenza?

Buon Natale! :)

22 dicembre 2009

La città della produzione aumenta la produttività


La città della produzione ha dei processi standardizzati - per ottenere uniformità nel prodotto finito - volti ad industrializzare il processo di produzione di pazzi.

21 dicembre 2009

L'importanza della neve nella bellezza della neve



La bellezza della neve é che é ghiacciata: ed é questo il suo lato positivo, il suo grande regalo, l'eterno suo attrarre giovani e bambini.

La neve é serena, delicata, soffice. La neve porta il silenzio anche là dove c'era la tempesta e lo fa con calma, senza fretta: rompe le uova nel paniere a chi avendo fatto progetti si vede costretto a piegarsi e ad attenderla, a guardarla, a mirarla, a baciarla. Chi va di fretta non si vuole mai fermare ed é questa l'importanza della neve: ti dice fermati aspetta un attimo, attendi un momento, non vedi come scendo con calma, come t'impongo di camminare piano come t'invito ad ammirare tutta la mia bellezza?

Insomma la neve é qualcosa di magico, inaspettata talvolta, desiderata da talaltri ma portata male per bocca da alcuni, la neve fra tutti gli elementi del creato si distingue per spirito allegro e gioioso anche in tempi difficili.

L'importanza della neve é che ti fa alzare un attimo e anche un po di più gli occhi al cielo per vedere da dove viene, ma la sua origine é misteriosa e segreta ed anche questa é la sua importanza, che della sua bellezza ne fa scansonatamente un mistero misterioso inarrivabile.

L'importanza della neve é che ferma la macchina, la congela e ne blocca le ruote - cosi come blocca e congela per un po la macchina del tempo bloccando le ruote della societa sempre in movimento - creando un tempo nascosto nel tempo dove può accadere tutto ed accade tutto ciò che può accadere - inaspettato e bello come la neve - e ti raffredda ma ti riscalda il cuore fioccando attimi silenziosi nei cuori.

L'importanza della neve é questa: spinge, sospinge ed invita a rallentare offrendo riparo - sebbene per molti crei disagi - a chi ha chiesto uno spazio nuovo, a chi attendeva da tempo un tempo nuovo, innevato ed imbiancato di un soffio di vento e di freddo che dia un brivido forte nella schiena per scuotere il torpore per troppo tempo celato addosso, inossidato.

L'importanza della neve é anche questa e risiede nella sua naturale bellezza, candido colore, leggera e sfumato biancore di una notte scura d'inverno: che senza la bellezza proprio non si vivrebbe, che si vive di bellezza, che si cerca la bellezza, che si ama la bellezza. Non si può far a meno di amare quel che é bello ed inaspettato e magico e ghiacciato riscaldante e bloccante ed aprente, sotto la pagina, di altre pagine bianche, come la neve, belle come la neve: ed é questa l'importanza della neve. per ogni suo fiocco, per ogni suo ghiaccio, per ogni sua orma che ci fa fare sul terreno ricordandoci che pure i nostri passi sono contati, che dove passiamo e come facciamo le cose fa sempre lasciare una traccia di se, un qualcosa per gli altri anche se noi, sbadatamente, non ce ne accorgiamo mai: anche questa é l'importanza della neve, che rende svelato ciò che è nascosto - i nostri passi - che ci ricorda che un campo innevato é composto da più fiocchi e non uno e non pochi ma da molti, soffici, bianchi, gelidi fiocchi di neve.

L'importanza della neve è che scende lentamente, lentamente si muove con grossi fiocconi: ed anche questa è l'importanza della neve. Che sembra una donna bella, vestita di un bianco visone che si muove lentamente nel centro, fra le vetrine, e guarda il cielo e passa fra la folla attirando su di se gli sguardi dei più diversi uomini per strada.

L'importanza della neve è che crea un altro mondo nel mondo, anche se per poco, perchè poi gli uomini fanno ritornare a tutti i costi il loro mondo, il loro modo di vedere le cose, la loro logica produttiva ed il loro andare verso non si sa dove, ma sempre da qualche parte: preferiscono darsi da far per far tornare tutto come prima, il più velocemente possibile - forza forza dobbiamo lavorare - come quando non era nevicato e non accettano con gioia una benedizione nevicata dal cielo portatrice di un mondo fantastico e magico, ma reale, lieta notizia nella fatica, semplice dono per chi lo sa accogliere e goderne.

L'importanza della neve è che qualcuno che la attende c'è sempre e sempre ci sarà chi ne gioisce appena la vede, chi ne gioisce appena ci passa un po' di tempo, chi la vuole far cadere su di sè fin quando non sente un freddo pinguino che proprio non si può più stare.

L'importanza della neve è che sempre ci sarà chi si fermerà per lei, chi l'amerà alla follia, chi incontrerà qualcuno di speciale, sotto la neve, chi darà il primo bacio alla sua amata nel silenzio di una splendida nevicata, inaspettata e non gestita - come quel bacio voluto, non aspettato, cercato, desiderato, immaginato... e donato!

L'importanza della neve risiede appunto nella sua - nella tua - bellezza candida e pulita: un sorriso dolce come zucchero filato sopra un mondo grigio ed inarrestabile. Ma tu lo fai fermare - amore mio! - sempre, rientrando come d'incanto in un mondo magico ed accogliente!

20 dicembre 2009

19 dicembre 2009

Un'ottima annata



Uno di quei film che mi vedrei più e più di una volta: frizzantino, come un buon vino prodotto dalle vigne assolate in campagna. Sano, genuino: come la vita che gli abitanti di quei posti praticavano senza accorgersi di fare qualcosa di strordinario.

In realtà era Max - il protagonista del film - che credeva di fare qualcosa di straordinario e non certo in campagna ma bensì in città, a chissà quale piano di uno dei tanti palazzi grigio-blu pieni di vetrate ed ascensori dove era un maestro della finanza, abile nel fare e nel far fare bei soldi. Semplicemente si era dimenticato che c'era anche altro, di speciale, oltre "ai tanti soldi" e ad "essere il primo", "il re incontrastato della finanza": lo sapeva fin dall'infanzia - era sempre nascosto, celato dentro di se - ma se ne era dimenticato, era lì ma seppellito sotto a km di terra e di merda finanziaria che luccicava come oro. Si era scordato il vero sapore, completamente allontanato dai veri odori, decisamente lontano dai veri affari importanti della vita.

Così quando torna là dove era cresciuto nelle estati da piccolo, ritrova Tutto: il sapore, il colore, il tramonto, la terra ed il vino, la casa e la polvere assieme a tutti i ricordi che là lo stavano aspettando, a braccia aperte.


E poi la scelta: i soldi, tanti soldi, o la vita, tanta vita?

Vivere in una certa armonia, con un certo equilibrio - con tutto lo squilibrio di giorni peini e felici! - a contatto con la natura o continuare nello squilibrio e nel delirio totale di giorni danarosi, grigi ed insapori?

Beh ma la vita ha troppo un altro sapore: impagabile ed inconfondibile! E tutti non desiderano altro che il potente strampalto fantastico squilibrio di giorni felici e di attimi infiniti: tutto il resto è ombra e polvere, niente che possa davvero sfamare l'appetito!

17 dicembre 2009

Ricomincia da oggi!



 Quante volte occorre reiniziare nella vita?

Non una, nemmeno due... ma molte, molte più volte!
Quasi una volta al giorno... talvolta anche più di una volta al giorno!

16 dicembre 2009

Sentirsi a Casa


 
Non conta essere a casa per sentirsi a casa.

Infatti,ci si può sentire a casa in ogni luogo e con chiunque oppure non sentirsi a casa mai, nemmeno quando abbiamo pagato le pietre che ci riparano dall'acqua.

15 dicembre 2009

Un Insegnamento al giorno toglie il medico di torno

E' bello scovare ogni giorno qualche piccolo insegnamento che può essere sempre utile astraendosi dal contesto nel quale siamo in questo preciso istante per cercare ciò che è vero ora ma anche in futuro, ciò che è vero per me ma è vero pure per gli altri, cioè per scovare ciò che è vero in generale e sempre. Dunque se tu lo scopri oggi, ti sarà utile pure tra 20 anni e sarà utile anche a chi potrai rivelarlo!

Si trovano Insegnamenti ovunque: dal cucinare allo spazzare in casa, dallo stirare al far asciugare i panni, spolverando i propri mobili, scrivendo un blog oppure andando a lavoro. Ed è bello scovarli dietro ai mobili, mentre si fa pulizia negli angoli della stanza, là dove la polvere e la sporcizia si accumulano maggiormente perchè, del resto, occorre fare pulito proprio dove più è sporco ed è inutile continuare a lustrare qualcosa che già luccica.

Gettandosi nel mare delle metro cariche di preoccupazioni assillanti, di mutui, compensi stagionali, stage e contratti, preoccupazioni per il futuro, capi che sgridano e rimproverano, giorni grigi e tutti uguali, nelle mani che già abbiamo cariche di doni e che spesso guardiamo e ci chiediamo "ma perchè non le sto ancora usando bene?", nei treni che ancora stiamo aspettando affinchè ci portino via, in qualche modo, da tutto ciò che non ci piace - treni talvolta che non passano mai ma che è bene continuare ad aspettare - ed è qui, proprio qui, adesso, che si possono trovare un mare e mezzo di Insegnamenti importanti, fondamentali, incredibilmente utili.

Perchè?
  • occorre trovare sempre un senso all'attimo che stiamo vivendo: quando tutto va bene e siamo felici questo è molto facile, immediato, scontato... ma quando le cose per un qualsiasi motivo non vanno bene, allora occorre impegnarsi un po' per trovare un significato a cose e situazioni che un perchè sembrano non averne (e non è sempre facile!)
  • se scopri il valore di ciò che stai vivendo, ogni attimo passato sarà un grande dono: anche se ci sono momenti pesanti e brutti che non vorresti mai vivere, se ti sforzerai di scoprire insegnamenti anche in quegli anfratti bui e cupi della vita quale grande Gioia troverai quando la Luce splenderà nei tuoi giorni carichi di entusiasmo! La carica che avrai accumulato nei giorni un po' più pesanti, sarà un motore potentissimo per quelli in cui le tue gambe correranno veloci... dunque, anche oggi, ricarica la batteria per il domani, pur impiegando energia anche per oggi!
  • scoprire qualcosa di sempre vero ti aiuta da oggi e per sempre: ed aiuta anche tutti coloro ai quali vuoi e puoi suggerire le dritte che i tuoi stessi giorni ti hanno insegnato. Ciò può essere un aiuto, sia per amici, parenti e conoscienti, sia per chi non hai nemmeno mai visto in faccia - ma il suo cuore ha battuto e batte vicino al tuo, anche se fosse a 100000 km di distanza!
  • scovare Insegnamenti vuol dire ritrovare quelle belle perle che erano rotolate a terra e che credevi di aver perso: erano solo finite nell'angolo a desta, sotto un bello strato di polvere. Ritovarle mette di buon umore ed è come ritrovare le cose più preziose che si possano avere, tutto ciò che di più nascosto e prezioso si possa celare in fondo al cuore! Esse ti erano da sempre appartenute, donate da Dio fin da sempre... ma distrattamente avevi perso quelle perle preziose... e stancamente avevi smesso di cercarle. Ritrovandole esse vanno ad accrescere il tuo tesoro - quello che non passa mai!
  • gli Insegnamenti sono il sale della vita: quando decidi che è giunta l'ora di smettere di imparare qualcosa, allora sei un morto che cammini, un presuntuoso che crede di sapere già tutto, un arrogante che crede di aver già scovato tutte le perle che c'erano da scoprire, un indaffarato che non spolvera mai la sua stanza finendo per farla divenire una stalla, un vecchio ormai affranto e vinto dalla vita che non comprende l'incedere delle stagioni e la sacralità ch'essa cela in tutto quanto esista!
  • gli Insegnamenti conducono ad un po' di sapienza la quale pure a braccetto con un po' di sana pazzia - sapienza e pazzia sono cugini, parenti facenti parte della stessa famiglia pur con caratteristiche apparentemente diverse!
E con un taccuino segnarsi tutto quel che s'impara, s'incontra, si vede, si sente: alla fine dei tuoi giorni, se sarai fortunato, potrai rileggere tutti i tuoi appunti e scoprire che anche la storia della tua vita avrà avuto un senso - che è sempre grande anche se può sembrare piccolo! - ed esser così lieto di aver fatto qualcosa di buono, di aver lasciato un piccolo segno nei giorni trascorsi, nel tempo donatoci del viver quotidiano.

14 dicembre 2009

Cosa contraddistingue un capo?


Quando fu creato il corpo umano, ogni sua parte voleva esserne il "capo".

Il Cervello disse:
- Il capo devo essere io, perché controllo tutte le funzioni del corpo.
I Piedi dissero:
- Noi, dobbiamo fare i capi: portiamo il Cervello dovunque voglia andare.
Le Mani dissero:
- Noi, dobbiamo fare i capi, perché facciamo tutto il lavoro e portiamo i
soldi a casa.

E così via: il Cuore, i Polmoni, gli Occhi. Finché non alzò la voce il Buco del Culo. Ovviamente lo fecero tacere a forza di risate.

Allora il Buco del Culo si mise in sciopero, chiuse bottega e smise di
adempire alla sua funzione.

Ben presto gli Occhi divennero strabici, alle Mani vennero crampi, i Piedi
inciampavano, il Cuore fibrillava, i Polmoni ansimavano ed il Cervello era
febbricitante.

Alla fine si arresero e votarono la mozione: il capo è il Buco del Culo. Le
varie parti si accollarono tutto il lavoro ed il Buco del Culo si limitava a
produrre merda.

Lezione di carriera: non serve il Cervello, per fare il capo: BASTA SAPER FARE LO STRONZO!

11 dicembre 2009

La vita è una raccolta di pietre preziose

La vita è pure fatta così: una strada percorsa a piedi scalzi trovando pietre preziose qua e là da raccogliere e da custodire gelosamente - da mettere in saccoccia! - e da far vedere a pochi, fidati amici: oppure a tutti quanti, indistintamente, facendo comprendere al maggior numero possibile di persone quanto quelle pietre, trovate dietro i sassi della vita, siano importanti e preziose e quanto valga la pena e quanto sia bello camminare a piedi scalzi anzichè pieni di tutte le cose ingombranti che tutti i giorni ci mettiamo addosso - standoci stretti ma senza capire il reale perchè dentro a quegli abiti ci sentiamo stretti e soffocati!

A volte i piedi sanguinano pure dai sassi e dalla fatica del camminare ma quanto è grande la nostra Gioia quando regaliamo una di quelle pietre preziose, trovate durante giorni normali, a chi non ne ha mai viste di così preziose o a chi nessuno ha mai spiegato come trovarne di ancor più preziose di quelle che abbiamo la fortuna di mostrargli noi!

La Gioia non sta nel fatto meschino di regalare qualcosa di bello per sentirsi dire che è bello! La Gioia sta nel fatto di risvegliare l'altro a perseguire assieme a noi la stessa passeggiata alla ricerca delle pietre preziose e sempre più preziose e sempre più belle per poter poi così allargare il gruppo - e non restringerlo! - dei cercatori del vero oro fino non quotato in borsa ma mai derubabile nè danneggiabile nè arrugginibile! La Gioia sta nel fatto di risvegliare un cuore addormentato alla Vera Vita - quella nascosta fra le righe del quotidiano vivere! - di far comprendere ed assaporare tutta la bellezza ed il Vero Sapore di ogni attimo trascorso, di far bere acqua buona e non soltanto alcool che stordisce fra un impegno e l'altro da assolvere. La Gioia sta sempre nel fatto di donare all'altro, qualcosa di bello che si è incontrato per farlo emozionare, scaldare, vivere, reagire di fronte al male affinchè anch'egli prenda in mano la spada e combatta la buona battaglia riscoprendosi creatura e non creatore, limitato e non onnipotente ma benedetto dalla luce di Dio che è una luce diversa e preziosa e bella ed accogliente e sanante e rigenerante - dentro e fuori! La Gioia sta nell'accogliere ogni pietra preziosa trovata camminando, nel pulirla, nel coccolarla, nel prepararla di nascosto in casa propria - dentro di se! - per rioffrirla ancor più lucente e brillante affinchè chi la veda si stupisca e si meravigli della bellezza di quella pietra e ne comprenda il valore, venda tutto quel che ha di più prezioso nel cuore e si metta anch'egli alla ricerca delle pietre il cui valore non passa mai - per divenire anch'egli produttore e co-produttore di pietre preziose da regalare agli altri!

La Gioia sta nel ricevere in dono pietre preziose che non ci siamo meritati col nostro modo di essere o di fare o di parlare o di capire ma bensì come bene totalmente gratuito ed incondizionato: chi non vuole ricevere un dono e si rifiuta di riceverlo, non lo riceverà mai e così talvolta facciamo noi con molte pietre preziose che ci capitano fra le mani. Le guardiamo, le contempliamo, le osserviamo, ma non le scaviamo in profondità e dunque non ne vediamo il vero valore e le gettiamo tirandogli pure un calcio - salvo scoprirne talvolta il vero valore quando qualcun altro le raccatta e le scrive nel quaderno del proprio cuore custodendole fino alla fine dei suoi giorni! E ricevendole e solo accenttando di poter ricevere pietre preziose, solo così, come le abbiamo trovate per grazia di Dio sulla strada, le si possono ri-regalare agli altri espandendo la benedizione accolta, propagando il raggio di Luce donatoci ed accolto. Solo accogliendo si può ridonare, e si ridona sempre quel che prima si è accettato con Gioia di accogliere.

Ed è questo il bello di cercare pietre preziose: non si finisce mai di stupirsi della loro inesauribile bellezza e non ci si stanca mai di cercarne di nuove ed ancor più preziose - non ci si stanca mai di riempirne la saccoccia e di donarle a chi s'incontra nel cammino, a piedi scalzi, a passo lento!

10 dicembre 2009

La potenza della parola e la sua preziosità

Se ci pensiamo bene - ed è pure cosa risaputa - la parola detta o scritta ha una sua potenza e trasmette sempre qualcosa - di bello o di brutto.

Non a caso le offese ed i rimproveri possono essere delle freccie vere e proprie scagliate per colpire l'avversario e stenderlo al tappeto senza nemmeno bisogno di alzare un dito - anche perchè in molte situazioni tale operazione non sarebbe consentita pena qualcosa di grave per l'attaccante mentre le parole sono spesso, troppo spesso, consentite e non ostacolate "dalle autorità" ovvero da chi ha il comando in una certa situazione!

Ma non solo le parole brutte e cattive dette solo per far male hanno potere, bensì anche quelle buone e belle atte a riedificare, creare, inventare, emozionare, innamorare. Ebbene sì, da sempre le parole hanno un fascino incontrastato e possono creare cose che non esistono - ricordando che non esiste solo quel che si vede, si sente, si tocca! - possono far arrivare là dove non esistono confini, possono condurre a luoghi nascosti, inaspettati, inesistenti ma belli e misteriosi da visitare silenziosamente nella propria stanza, al calduccio, sul divano.

E' così che molti viaggiatori da sempre, non acquistano più biglietti del treno o dell'aereo, bensì libri fatti di carta e cartone per dirigersi verso luoghi sconosciuti ma familiari trovando sulla strada personaggi bizzarri ed amichevoli che li accolgono nelle loro stanze - sempre calde ed accoglienti - per raccontare loro storie nuove ed emozionanti.

Leggere è come starsene un po' nel proprio spazio, è dare tempo alla propria intimità più segreta
, è come entrare nel sagrato dischiuso dentro al proprio cuore: uno spazio sempre nuovo e sempre antico dove vengono dettate parole rinnovanti e dove si può sempre chieder consiglio, si può scoprire maggiormente chi siamo, si può capire cosa è giusto e cosa sia sbagliato, si può ascoltare il silenzio infinito dischiuso e celato dentro di noi - il silenzio che incessantemente parla ed ammaestra, emozionandoci, talmente vivo e vero e presente che sembra più reale del reale - e mostra la realtà in un modo diverso e nuovo e bello.

Dunque la parola è potente, in qualsiasi modo venga usata e con qualsiasi scopo essa venga impiegata: sia per fare pubblicità, sia per deridere, sia per informare, sia per insegnare, sia per compatire, sia per aiutare, sia per uccidere, sia per ridonare la vita. Le nostre parole non possono dunque essere casuali o dettate da chissà chi o che cosa: sono un bene prezioso - come perle da dare a chi le merita, come regalo prezioso da donare a chi lo sa accogliere!

Chi non sa ascoltare non sentirà e chi sentirà senza ascoltare non ne capirà l'importanza e la preziosità, non ne apprezzerà la lucentezza
ed il reale valore perchè non vedendo il cartellino col prezzo scritto, non comprenderà ch'esso manca, non perchè non abbiano valore, ma perchè, al contrario, il loro valore non è in nessun modo quantificabile.

9 dicembre 2009

Respirare in mezzo allo smog quotidiano



Non facile o sempre scontato riuscire a trovare un po' d'aria buona in mezzo allo smog del tran tran quotidiano!

Dunque talvolta occorre lasciare tutto e partire per andare in montagna :) a respirare un po' d'aria buona, a farsi delle belle mangiate, a ritemprare lo spirito ed a riposare i muscoli del corpo e del cervello staccando i fili che ogni giorno ci fanno consumare energie su energie. Insomma, occorre andare là dove c'è ancora, per sua stessa natura, un po' di sana aria buona!

Ma non tutti i giorni si può andare in montagna prendendo auto o pullman e prenotando un comodo hotel vicino a posti stupendi: ciò che conta è salire in alta quota anche dai luoghi dove abitiamo e lavoriamo - portando il cuore più in alto di dove sta faticando in quel momento! - elevando tutto se stessi verso qualcosa di più grande e di più vasto aprendo mente, cuore e spirito a qualcosa di nuovo, qualcosa di potente e reale che fa alleggerire anche il peso e la fatica di quel che si sta vivendo ed affrontando realmente in quell'istante. E respirare così quell'aria buona che ritempra i muscoli e le energie, rinfiamma il cuore entusiasmo per il presente e getta nuova luce sul futuro - e va fatto spesso, ogni quanto ne abbiamo bisogno - non solo una volta al giorno ma anche di più - in base alle nostre esigenze ed in base al nostro desiderio di disintossicarsi dallo smog quotidiano - pregando!

Mettere il naso all'insù - staccarsi un attimo anche solo mentalmente da quel che si fa - respirare l'aria buona che per sua stessa natura rimane smpre buona ed è gratis ed è sempre lì per te - l'aria fresca e frizzante di Dio! - allargare la mente uscendo dai nostri piccoli orizzonti e scoprire che non è tutto lì, che quella fatica è sopportabile - talvolta addirittura trasformabile in qualcosa di bello! - rilassare i muscoli per reimpiegarli con ancora più forza in quel che si deve fare.

E così ritornare a valle - con i polmoni carichi di ossigeno buono - con il cuore che adesso pompa ancora bene sangue nelle vene ed in tutto il corpo che, rigenerato, è pronto per altre avventure, nuove strade, nuovi sentieri - fino al prossimo spettacolare giro in montagna!

8 dicembre 2009

Tutto quel che serve d'inverno



Il calore di un camino che sbuffa e scalda quando fuori fa freddo e c'è la neve.
Il sole lieve che batte sulla pelle.
Un pranzetto cucinato con i fiocchi e bagnato di un buon vino rosso.
Le risate semplici di giorni sereni.
Un viaggio fuori e dentro di se.
Il calore ed il sapore di una donna speciale.

La pace di un pomeriggio lieve che non chiede e non pretende niente
ma che in quel niente trova il tutto - fra tutto ciò che gli occorre!

7 dicembre 2009

Le montagne sono alte ma l'orizzonte è sempre più vasto ed ampio



Gli orizzonti sono sempre piu vasti dei miei - dei tuoi
- e, per fotuna, non abbiamo sempre ragione noi e non ci siamo solo noi e non facciamo bene tutto solo noi: noi noi noi, viene la nausea!

Con i nostri comportamenti talvolta nauseiamo gli altri ma noi non nauseiamo mai noi perchè non vediamo noi cosa siamo, come ci comportiamo, cosa facciamo, come ci rivolgiamo agli altri e come li trattiamo. Viviamo e basta, senza la benchè minima attenzione nei confronti degli altri, ponendoci in tutto al centro: un centro piccolo minuscolo, dal quale partiamo e dal quale ci smuoviamo ben poco e non percorriamo distanze e non scaliamo montagne e non ci abbeveriamo mai dell'orizzonte che costantemente sfamerebbe i nostri polmoni ma rimaniamo spesso lì, a 2 cm da dove posiamo i piedi dicendo che quegli orizzonti sono troppo lontani per noi, credendo che quella nebbia fitta ed il brutto tempo che non ce li fa contemplare bene sia perenni e che non possano essere illuminati e sconfitti dai raggi del sole.

Ah se invece noi arrivassimo anche a far venire la nausea a noi stessi questo sarebbe proprio buono perchè placheremmo noi stessi, tranquillizzaremmo noi stessi, apriremmo la nostra mentalità e smetteremmo di credere che noi e solo noi sappiamo tutto: smetteremmo di chiuderci e ci apriremmo alla Vita! - la quale non nausea mai nessuno che vi si è veramente aperto di cuore e di tutto se stesso, ma al contrario sublima sempre ed esalta ogni cosa bella e buona e placa e sfama la sete di ogni cuore sincero che ama la Vita e tutto quel che le ruota attorno, riempiendo di ogni delizia l'anima di questi cercatori d'acqua buona fra i ghiacciai innevati.

Perchè solo accorgendosi di ciò che di noi fa nauseare, allora e solo allora si può vomitare quel che di noi non porta luce, bellezza e calore Vero. E solo dopo aver fatto una bella vomitata - e non solo una ma molte vomitate! - solo in quel modo possiamo rifiutare ed espellere volontariamente il male che è in noi per aprirsi al bene, al sommo bene - l'Amore di Dio! - che non aspetta altro di amarci pazzamente, come da sempre fa - senza che talvolta noi nemmeno ce ne rendiamo conto!

3 dicembre 2009

Il tassista che vuole aprire un agriturismo nel sud della Francia per fare il contadino


Talvolta accadono cose simpatiche nei momenti più strani e disparati della vita.

Ed ho conosciuto una persona davvero simpatica - il tassista che mi ha ricondotto a casa in nottata dopo una gustosa cena con amici!

E' stato divertente incontrarlo perchè la chiacchierata ha spaziato davvero su argomenti del tutto diversi e senza finzioni di nessun genere - insomma pane al pane e vino al vino!

Siamo partiti da alcune miei domande curiose sul lavoro del tassista: ho chiesto quanto guadagna un tassista all'anno, mi ha spiegato che la situazione milanese dei tassisti non è buona in questo momento perchè ci sono troppi taxi che girano rispetto al giro d'affari che effettivamente c'è a Milano, mi ha spiegato come funziona la licenza da tassista - ho scoperto che una licenza da tassista a Firenze vale 700.000 euro!! - e, infine, mi ha spiegato che sta cercando di smettere di fare il tassista e che voleva vendere la sua licenza per... andare a vivere con la moglie nel sud della Francia acquistando una casa là con annesso campo da coltivare e spazio per gli animali: insomma basta metropoli, basta caos, basta ad una vita senza senso!

Inutile dire che ero decisamente d'accordo con lui su quanto mi stava raccontando - ovvero tutte le sue motivazioni/idee che lo stavano conducendo a quella decisione decisamente fantastica - almeno secondo il mio punto di vista!

Praticamente mi ha detto che
  • vuole lavorare per vivere e non vivere per lavorare - arg, quante volte l'ho detto pure io!
  • non vede mai sua moglie per gli orari che non si incastrano fra loro e vorrebbe passsare più tempo con lei ma così è impossibile;
  • uno va a lavoro per pagarsi un mutuo per una casa dove poi non passa mai il tempo perchè sta sempre fuori per lavoro - cioè proprio per trovare i soldi per pagarsi questo spazio dove però non vive mai - ma non è un cade che si morde la coda?
  • considera il suo lavoro di tassista come uno sciacallaggio nei confronti di qualche disgraziato che magari perde pullman o altri mezzi ed allora prende il taxi - come ero io ieri notte!
  • sa cucinare bene e vuole sfruttare queste sue capacità assieme alla volontà di prendersi cura ed allevare animali;
  • i Maya, essendo esistiti per 3000 anni e dunque 1000 anni in più della nostra civiltà dopo Cristo, non sono arrivati a costruire bombe atomiche nè altre cose tecnologiche che noi usiamo tutti i giorni come Internet, automobili, aerei... perchè noi ce l'abbiamo fatta e loro, in 1000 anni in più di esistenza non ci sono riusciti? - interessantissima domanda che il tassista si poneva alla quale certamente non ho saputo rispondere e alla quale non avevo nemmeno mai pensato! - Fantastico che un uomo si ponga domande del genere! - e poi il fatto che fosse un tasssita, lasciatemi dire, dava alla situazione tutto un tono di grande situazione da libro o da film :)! Spesso e volentieri gli uomini non usano nemmeno più la loro testa per ragionare o capire come vanno le cose, le accettano come sono, ne accettano tutti i compromessi del caso e di tutto il resto si disinteressano, invece lui no e mi presentava con passione e vivacità il proprio punto di vista sulle varie questioni - decisamente fantastico! :)
  • tutte le epoche e le civiltà sono tra virgolette l'una una copia dell'altra con qualche differenza non sostanziale - nella sostanza delle cose - bensì negli usi e costumi- ovvero in tutto ciò che è apparenza!

La conversazione era accesa - anche io raccontavo le mie disavventure aziendali e le mie delusioni sullo stile di vita che a volte tocca fare e che mi sembra assurdo - e c'era intesa nel senso che potevo facilmente ritrovare nei suoi discorsi verità che avevo incontrato nel mio lavoro e nella mia piccola esperienza - insomma, seppur facessimo due professioni diverse, le conclusioni erano praticamente le stesse!

Un'ora sotto a casa seduto nel posto dietro del taxi a chiacchierare col tassista che era seduto al volante: macchina accesa - pensavo, incredibile non considera il fatto che sta spendendo benzina per starsene a chiacchiera con me che sono uno sconosciuto qualunque! - voglia di parlare e di raccontarsi davvero per quel che si è - senza nascondersi dietro a nessun discorso di convenienza che purtroppo imperano dappertutto ed in ogni dove - scambio di opinioni sincero e disinteressato, sogni nel cassetto da titrare fuori, in cui credere e da realizzare: sogni che ti fanno andare a letto con l'adrenalina e la voglia di vederli compiuti e di toccarli con mano, sogni che ti fanno alzare la mattina presto e che ti fanno studiare la situazione davanti alla solita tazza di caffè - ma che quella mattina sembra ancora più profonda e parlante di molti altri giorni qualsiasi!

Insomma, c'erano tutti gli ingredienti necessari per un incontro strano, casuale, inaspettato, divertente e bello!


E' fantastico scoprire che ancora qualcuno Vive!

Che non tutti - sebbene la stragrande maggioranza lo faccia, purtroppo - riescono a vivere nel grigiore di una vita senza senso: qualcuno ancora oggi ne cerca un senso vero - vivere in pace con la propria moglie avendo il tempo di godersi la loro relazione, faticando per mangiare e godere del sole e della pioggia che cade gratis dal cielo! - decide di dare un senso ai propri giorni e crede che sia possibile farlo... e lo fa! Al contrario invece molti si arrendono, si lasciano trasportare dal fiume del "è così" - nel senso che non potrebbe essere diversamente - dal torrente del "bisogna fare così" - nel senso che non si può proprio fare diversamente, non esiste proprio una strada diversa - che portano però, alla fine, in una fogna o in una palude o nelle sabbie mobili, ma mai alla sorgente del fiume dove l'acqua è fresca e l'aria è buona da respirare!

"Bene, in bocca al lupo per il suo agriturismo in Francia, la verrò a trovare là!" gli dico scendendo dal taxi.
"Bodeaux (e non ricordo l'altro nome che mi dice che probabilmente era un paesino, credo), la aspetto là!" mi risponde sorridendo porgendomi la mano e stringedo la mia salutandomi da uomo a uomo ma con il fare delle persone semplici - da amico ad amico - schiettamente!


La vita regala sempre dei bei momenti inaspettati: essi sopraggiungono nel più semplice dei modi e non arrivano mai con ambasciatori o squilli di trombe - ma quasi di nascosto ti vengono a tirare per la giacca e ti fanno l'occhiolino! La vita è bella quando è fatta d'incontri veri: no convenienza, no intrighi, no volotà da raggiungere per forza ma solo sincerità, voglia di vivere, amore per la vita, felicità concrete da raggiungere e da costruire.

Che di amore per la vita se ne trova sempre meno in giro - sembra che la vendano a caro prezzo ed invece sarebbe una delle cose che non costa niente!

Ci rivedremo in Francia o forse in America o forse in Asia - magari non proprio noi - ma ci ritroveremo sicuramente. In altri noi sparsi nel mondo che come noi hanno ancora qualcosa da dire e da fare - che cercano un modo nuovo di vivere il presente - un modo antico, eppure nuovo!

2 dicembre 2009

Nascondere un Div dopo un timeout / settare il timer di un oggetto


E se, dopo aver notificato all'utente l'esito dell'operazione da lui richiesta (aggiornamento, cancellazione, caricamento...), volessimo far scomparire il messaggio dopo un certo tempo?

Ciò può essere utile per recuperare spazio all'interno della pagina e per non appesantire troppo l'applicazione dal punto di vista dell'interazione con l'utente: è giusto avvertire l'utente di ciò che è accaduto, ma non più del tempo necessario. L'utente potrebbe stancarsi di leggere il messaggio di notifica che rimane lì per sempre o per un tempo molto lungo.

Non è difficile ovviare a ciò. Possiamo utilizzare una funzione come la seguente per far scomparire il messaggio

function timer(){
  HideContent('fatto');
}


accoppiata con l'evento onload di Javascript inserito nel tag "body" della nostra pagina.

body onload="javascript:ShowContent('fatto');setTimeout('timer()', 5000);"

Ecco un esempio funzionante che permette di far scomparire il div messaggio dopo 5 secondi dal caricamento della pagina. Utilizzare questo piccolissimo trucchetto nel momento opportuno e nelle giuste situazioni, sarà sicuramente un effetto gradito agli occhi dell'utente.

30 novembre 2009

Una malattia dell'anima

"Tutti conosciamo una malattia diffusa nell’Africa Centrale chiamata malattia del sonno. Ciò che dobbiamo sapere è che esiste una malattia simile che colpisce l’anima – e che è molto pericolosa, perché si instaura senza essere notata. Quando dovessi notare il minimo segno di indifferenza e di mancanza di entusiasmo nei confronti nel tuo simile, stai allerta!”

"L’unica maniera di cautelarsi contro questa malattia è capire che l’anima soffre, e soffre molto, quando la obblighiamo a vivere in modo superficiale. L’anima ama le cose belle e profonde”.


Prof. Albert Schweitzer, medico e missionario
Premio Nobel per la pace nel 1952

29 novembre 2009

Cosa è importante nella tua vita?

Un professore di filosofia, in piedi davanti alla sua classe, prese un grosso vasetto di marmellata vuoto e lo riempì con sassi di circa tre centimetri di diametro; poi chiese ai suoi studenti se il contenitore fosse pieno ed essi gli risposero di sì.

Allora il professore tirò fuori una scatola piena di piselli, li versò dentro il vasetto e lo scosse delicatamente: ovviamente i piselli si infilarono negli interstizi vuoti rimasti tra i vari sassi. Ancora una volta il professore chiese agli studenti se il vasetto fosse pieno ed essi, ancora una volta, risposero di sì.

Quindi il professore tirò fuori una scatola piena di sabbia e la versò dentro il vasetto. La sabbia riempì ogni spazio vuoto rimasto: per l'ennesima volta il professore chiese agli studenti se il vasetto fosse pieno e questa volta essi risposero che lo era senza ombra di dubbio.

Infine il professore tirò fuori da sotto la scrivania due lattine di birra e le versò completamente dentro il vasetto, inzuppando la sabbia. Gli studenti risero a crepapelle.

"Ora" disse il professore, "voglio che voi capiate che questo vasetto rappresenta la vostra vita. I sassi sono le cose importanti, la vostra famiglia, i vostri amici, la vostra salute, i vostri figli, le cose per le quali se tutto il resto fosse perso, la vostra vita sarebbe ancora piena. I piselli sono le altre cose per voi importanti: il vostro lavoro, la vostra casa, la vostra auto. La sabbia è tutto il resto... le piccole cose, insomma."

"Se metteste dentro il vasetto per prima la sabbia" continuò il professore "non ci sarebbe spazio per i piselli e per i sassi. Lo stesso vale per la vostra vita: se dedicherete tutto il vostro tempo e le vostre energie alle piccole cose, non avrete spazio per le cose che per voi sono importanti. Dedicatevi alle cose che vi rendono felici: giocate con i vostri figli, portate il vostro partner al cinema, uscite con gli amici. Ci sarà sempre tempo per lavorare, pulire la casa, lavare l'auto. Prendetevi cura in primis dei sassi, ovvero delle cose che veramente contano. Fissate le vostre priorità... il resto è solo sabbia".

Una studentessa allora alzò la mano e chiese al professore cosa rappresentasse la birra. Il professore sorrise. "Sono contento che me l'abbia chiesto. Volevo solo dimostrarvi che non importa quanto piena possa essere la vostra vita, perchè c'è sempre spazio per un paio di birre con gli amici!"

26 novembre 2009

Che sia un bel tango argentino!

Guarda...
la vita è troppo corta per preoccuparsi!

Non farti mai prendere dalle preoccupazioni!



Perché la vita è cosi bella!

Ballala!

In qualsiasi modo
tu lo possa
tu lo voglia
fare.

E con il tuo ballo,
rallegra
anche l'esistenza degli altri!

23 novembre 2009

Il brainstorming è una gran caxxata - e chi lavora 10 ore al giorno è uno str...

Lavorare in una multinazionale nel campo della consulenza è un'esperienza decisamente unica. Circa due anni fa, quando ho deciso di "passare da qua" non avevo letteralmente idea di ciò che potesse significare e non conoscevo praticamente niente dei dinamismi interni sia strettamente tecnici lavorativi sia relazionali - ovvero che riguardano il modo in cui le persone si relazionano fra di loro e si atteggiano all'interno di un'azienda.

Non posso negare di essere contento di aver intrapreso questo percorso perchè, sia dal punto di vista professionale e tecnico sia dal punto di vista umano, è un campo di battaglia dove si impara davvero tanto. Ma, come ho appena detto, si tratta di "un campo di battaglia" fatto a volte di tacchi a spillo e minigonne, a volte di manager arroganti e un po' tiranni, a volte di spintonate e gomitate fra colleghi per arrivare prima del compagno di scrivania, a volte di informazioni non passate per saperne più del concorrente/collega - e tutta questa bagarre, giorno dopo giorno, è molto, ma molto stressante! :) E proprio per questo, quasi quotidianamente, metto in discussione il mio futuro lavorativo ambendo a qualcosa di diverso e di maggiormente stimolante, di più umanamente vivibile e, se possibile, un po' meno battagliero!

E passando fra i banchi in libreria a Milano ho visto un libretto il cui titolo mi ha subito attirato e che esprime molte cose che : Come faccio di solito, ho aperto a caso il libretto lasciando che esso stesso, se ne era capace, mi offrisse qualche spunto di riflessione interessante e se mi "chiamasse" alla lettura. L'ho sfogliato un po' e... decisamente sembrava che l'autore del libro avesse camminato con me nel mio stesso ufficio - è forse un mio collega? - e che quel libro fosse venuto fuori da una nostra chiacchierata alla macchinetta del caffè durante una pausa pomeridiana! Fantastico! Non potevo pretendere di meglio, era proprio quello che cercavo! :)

Chi mi conosce può facilmente rendersi conto che non dico una fesseria e che non scrivo questo per chissà quale motivo ma bensì perchè... quante volte mi avete sentito parlare di questi argomenti? :) Troppe...

In una multinazionale


Sei merce di scambio, un soldatino di piombo messo sul campo di battaglia, da sacrificare quando ce n'è bisogno. [...] Per questo cerca di mantenere un distacco emotivo se lavori per una grande azienda. Non dire mai "noi" ma "l'azienda per cui lavoro". E' un contratto. Non devi dare la tua vita per un'impresa. "Io ci metto il mio lavoro, tu mi dai i soldi", questo è lo spirito giusto. Con serietà, impegno e correttezza, ma sempre all'interno di un rapporto di tipo contrattuale. (pagina 15)

Sembrano discorsi inutili e banali probabilmente per chi non ha mai vissuto un'esperienza del genere, ma credetemi sulla parola, non lo sono affatto perchè è incredibile come molta gente oggi viva per lavorare e non lavora più per vivere ed il proprio lavoro diviene prepotentemente dilagante nella vita sia come tempo effettivo speso in ufficio sia come modalità di pensiero, azione e quasi "l'uomo diviene il proprio lavoro" ovvero non esiste niente oltre al lavoro e parlare di altro è da "cazzoni". Vi giuro che, se me lo avessero raccontato non ci avrei mai creduto. Roba da assuefazione da lavoro e fama di carriera inesauribile.

L'ambiente di lavoro, proprio inteso come spazio fisico non è a volte il massimo. Personalmente mi è capitato di stare per circa 3 mesi col computer sul climatizzatore della stanza perchè non c'era più posto e sembrava di starsene in una stalla e tutt'oggi combatto per avere uno schermo piatto normale che non uccida gli occhi standoci diverse ore al giorno davanti. Per non parlare poi delle installazioni dei programmi che, a farne richiesta, sembra di chiedere di fare una passeggiata sulla luna - cosa che comunque un astronauta potrebbe chiedere e fare - ed io che sono un consulente informatico non posso chiedere un software che mi serve per lavoro? E poi il famosissimo e moderno open space (che non è altro che uno stanzone dove si sta tutti insieme - minimo 30 persone!)...


Il sentirsi sotto controllo limita anche l'autostima e la creatività. Perchè porta le persone a omologarsi totalmente al comportamento del gruppo. Se tutti mi controllano, non potrò sperimentare nuove procedure, non potrò sviluppare in segreto nuove idee, magari trasgredendo i dettami aziendali. Non lo farò per non essere rimproverato, deriso, considerato un "fannullone" o uno che perde tempo in sciocchezze. [...] Molte grandi idee, alla base di straordinarie invenzioni, sono state elaborate in periodi di incubazione all'interno di momenti di "ozio creativo" e mentre gli inventori erano occupati in altre attività. Come Archimede, che trovò la soluzione al difficile problema di stabilire il peso della corona del signore di Siracusa mentre stava facendo un bel bagno caldo... così tu potresti avere un'idea rivoluzionaria mentre giochi a minigolf nel tuo ufficio. (pagina 100)

E quali possono essere le logiche conseguenze di una vita d'ufficio da dieci e anche più ore di lavoro al giorno?


E che idee brillanti può avere un collaboratore che cammina come uno zombie con gli occhi socchiusi a causa della stanchezza? Magari sbattendo ogni tanto contro gli stipiti delle porte? Io voglio gente sveglia, innovativa, creativa, che dia una spinta all'innovazione. Se stai in azienda tutte le sere fino alle dieci, non potrai farlo. (pag. 109)

E dunque c'è una soluzione a tutto questo?


La prima cosa da fare è "scattare una fotografia" alle tue giornate attuali. Ti renderai conto del fatto che buona parte del tuo tempo viene utilizzata per attività poco utili o addirittura da eliminare. E probabilmente che tendi a rimandare le attività più importanti. Un perfetto cretino. Infischiandotene di ciò che affermava Voltaire: " Non bisogna farsi dominare dalle cose urgenti, tanto da dimenticare quelle importanti". Importanza ed urgenza sono proprio le due variabili che mi permettono di capire come affrontare le attività che devo svolgere. Intendendo, per urgenza, la vicinanza alla scadenza di un'attività, e, per importanza, il contributo che quell'attività dà al raggiungimento dei miei obiettivi. (pag. 111)

Insomma ho trovato questo libro davvero ricco e pienissimo di spunti interesssanti. E, come affermavo all'inizio, continuo a pensare che


La grande azienda è senza dubbio un'ottima scuola quando entri nel mondo del lavoro. In pochi mesi capisci come sono organizzate le varie funzioni aziendali, vedi o partecipi direttamente a progetti che in una piccola realtà non avresti mai visto. Poi ti costruisci un curriculum importante e, soprattutto, capisci cosa non fare...

Come dire, tutto serve, eccome se serve! E sono proprio d'accordo...

(Nei riquadri sono trascritti dei brani presi dal libro di Nicola Zanella "Il brainstorming è una gran caxxata - e chi lavora fino alle 10 di sera è uno str..." che è disponibile in libreria oppure anche da questa pagina o, se preferite leggere qualche citazione del libro ed avere maggiori informazioni su libro/autore, potete visitare questa pagina)

20 novembre 2009

Gesù e il business miracoloso


 
Ne avevano viste e vissute tante - ma proprio tante - e quel che avevano vissuto aveva dell'incredibile e dell'inenarrabile. Uomini come tutti gli altri, le loro piccole vite erano state sconvolte da qualcosa di potentissimo e di importantissimo non solo per loro ma per tutte le generazioni passate, presenti e future anche se essi non ne avevano la benchè minima certezza. O meglio, qualche bagliore di certezza l'avevano pur trovata in vita loro ma se ne erano spesso andate via, spazzate e distrutte da altri eventi altrettanto strani e talvolta incomprensibili. Ed erano rimasti - Pietro ed i suoi amici - con qualche certezza e con molte non-certezze. Disillusi forse, ridimensionati in quel che credevano di aver incontrato, visto, udito, toccato. Straniti.

E allora si ritorna a lavorare, per mangiare. E si ritorna in quel mare che già si conosce bene, pieno di pericoli e di difficoltà ma pure di opportunità da cogliere al volo per poi rivendere nel mercato, il giorno successivo.

Quando si ha un momento di indecisione nella vita, o quando le cose non vanno come avremmo pensato e sperato, la prima cosa che si fa è ritornare sulle certezze che abbiamo sempre avuto. E' l'unica cosa che si possa fare, ritornando a scrutare il cielo con aria interrogativa e stringendo forte nelle proprie mani le stesse reti di sempre, quelle che sempre ci hanno dato da mangiare - in tutti i sensi!

Ed è così che ha fatto Pietro quando qualcosa nella sua vita non tornava: non tornavano i conti e 2 + 2 non faceva quattro - come sarebbe stato logico che fosse - ma Pietro si trovava fra le mani solo un 1 - ed era strano, era proprio strano. Strano da giustificare in famiglia e con gli amici questo 1 che si ritrovava fra le mani dopo mesi ed anni in cui, di cene e pranzi gioiosi ne aveva passati tanti e tanti raccontando a tutti che quel Gesù che aveva incontrato era qualcuno di speciale. Amarezza in fondo al cuore di una storia non compiuta, fatiche ed energie buttate, forse giorni sprecati? - parole, gesti, fatti, situazioni, amicizie e convinzione da gettare? - lacrime e sbadigli regalati al nulla?

Come si sarà sentito Pietro quando, trovando in fondo a se le piccole risorse rimaste, stringendo i pugni nelle tasche, ha detto agli altri, anch'essi intenti chissà a fare che cosa, che se ne sarebbe tornato a pescare. "Io vado a pescare" - perentorio, deciso, senza tanti fronzoli. Lo immagino come un "Mi sono rotto di stare qui chiuso in una stanza a cercare soluzioni ad un teorema che soluzioni non sembra averne. Mi sono proprio rotto! Cerchiamo di fare qualcosa di buono. Io vado a pescare. Vediamo di riuscire a combinare qualcosa!". Ancora una volta la scelta più logica di fronte ad un alone di mistero sui fatti che avevano sconvolto il gruppo.

Pietro non ci stava. A quelle condizioni non ci stava! Non era possibile che tutto quel percorso fosse finito lì, quasi in una strada senza sfondo. E non voleva sentir ragioni: non voleva perdere tempo e dominato come sempre dalla sua naturale istintività, voleva "fare qualcosa". Non sopportava di starsene con le mani in mano: non era fatto per stare fermo aspettando gli eventi. Gli eventi sono eventi e capitano - per loro natura. L'uomo deve darsi da fare per conto suo! Così che gli "eventi" vedendo le nostre buone intenzioni, ci vengano a loro volta incontro!

Ed incredibilmente, gli altri, lo seguono.

E tutti riprendono in mano gli strumenti del mestiere. Reti, barche, qualche tozzo di pane per la nottata. Presi dall'euforia di pescare qualcosa da rivendere il giorno successivo. Una bella pesca e qualche buon affare stipulato dà sempre un certo buon umore ed una certa sicurezza - cosa di cui probabilmente in quel momento tutti avevano un estremo bisogno.

Si riaffrontano le onde, si cerca il punto che sembra migliore, si sondano le acque - del mercato - si chiede consiglio al collega di fianco, si seguono tutti i presupposti di sempre che sempre hanno condotto a qualcosa di buono da ridare. Ma c'è ancora qualcosa che non va: al mare sembrano non interessare le nostre reti e le nostre mani faticano inutilmente - senza nessun riscontro positivo.

Non si pesca niente, faticando.

Non ci saranno i sorrisi dei clienti il giorno dopo al mercato. Nessun abbraccio e nessuna pacca sulle spalle per nessuno del gruppo, nè sorrisi, nè divertimento in quello che si fa, nè soddisfazione in famiglia raccontando il piccolo successo del momento - che diviene in quell'istante la vittoria più bella del mondo - perchè non c'è nessun successo o conquista da raccontare! Non ci saranno i soldi derivati dalla vendita perchè non ci sarà nessuna vendita. Adesso ci si mette pure il mare. Il mare. Si ribella pure il mare adesso?

Dunque abbiamo perso tutto.

La faccia in famiglia, la faccia con gli amici. La dignità professionale. Le capacità da sempre avute. Le sicurezze di sempre che sembrano anch'esse smarrite, anche loro, scomparse con quei fantasmi che appaiono nelle stanze dove ci riuniamo - e dentro di noi! E da una tristezza ed amarezza - perchè quella aveva fatto muovere i nostri passi per andare a pescare - ci ritroviamo con due amarezze in più e ancor più fatica in testa e nei muscoli. Sfiancati. Sfiniti. Al limite del sopportabile.

E quando si arriva a quel punto accade che, nella vita, si ascolta il primo consiglio del primo che ti suggerisce qualcosa - le abbiamo tentate tutte e non sappiamo più cosa fare! Dunque si ascolta anche qualcuno a caso - non bisogna mai lasciare niente al caso! - chi se ne frega se questo non ha studiato, se non è del settore e non ne sa niente della pesca mentre noi siamo dei buoni esperti: magari lui vede le cose da un altro punto di vista, magari ha fortuna. Sì, sì, facciamo quel che dice, ed in fretta anche! Siamo senza risorse, senza cibo. Siamo con l'acqua alla gola!

Ed è qui che Pietro aveva ragione: non bisogna mai starsene con le mani in mano. Nemmeno un attimo! Perchè gli eventi accadono quando me te lo aspetti ed in un modo inconsueto che mai avresti potuto immaginare. Non accadono per tuo merito o per tua propensione, per conoscienza di ciò che sta facendo o perchè sei più bello. Se devono accadere, semplicemente accadono. Noi dobbiamo lavorare - ma sempre con un occhio in attesa di un segno benevolo dal Cielo senza il quale non possiamo fare niente! Istintivamente Pietro aveva agito bene: aveva condotto i suoi al passo successivo della loro storia con Gesù - anche se nemmeno lui ancora se ne rendeva conto e tantomeno i suoi amici.

Perchè la Vita, quando ti dai da fare con le reti e le lacrime del quotidiano, non può starsene anch'essa con le mani in mano. Ed anch'essa stringe i pugni nelle sue tasche e le batte sul tavolino dell'universo e fa sobbalzare tutti dalle proprie poltrone e fa alzare i deboli e fa cadere coloro che si sentono forti e che spadroneggiano, tireggiando. Perchè la Vita è la prima che non può accettare l'ingiustizia e le sofferenze delle persone! E così la Vita li stava aspettando sulla riva del mare per cibarsi, assieme a loro, delle loro stesse vittorie e delle loro conquiste: anche la Vita esulta di Gioia con noi quando i nostri affari vanno in porto alla grande!

E come potrebbe essere altrmenti? Quei pesci finiscono sulla bancarella e... un sacco di gente se ne ciba! E così cresce, si nutre, mangia, digerisce ed ha ancora energie, forza ed entusiasmo per riscotruire il domani. A volte anche solo un tozzo di pane mangiato con Gioia dà un'energia esorbitante che ti fa scalare montagne e pianure, senza più mangiare niente e bevendo solo l'acqua che piove dal Cielo! La Vita poteva dunque non essere contenta di quella pesca miracolosa che lei stessa aveva suggerito di fare?

E così la Vita suggerisce. Tolte tutte le umane certezze che hanno condotto solo ad un fallimento - facendo la cosa più logica non abbiamo ottenuto nessun risultato positivo! - si segue la Vita che parla in fondo dentro di noi - dalle sponde del mare nascosto dentro di noi - o il consiglio di un amico che non si sentiva più da dieci anni ma che, in qualche modo, fa sempre parte della notra vita - senza sapere nemmeno perchè!

E si fa quel che dice lui... e velocemente si rigettano le reti. Un ultimo tentativo - cosa costa ormai? Siamo col culo in terra! - senza pretendere stavolta che sia quella buona. Erano altre le nostre pretese: pretendevamo di pescare noi, per come eravamo abituati a fare, per come sappiamo fare. Pescare grazie a questa dritta di questo tipo dà pure meno soddifazione ma ormai non è più il momento di fare gli schizzinosi: si tratta di mangiare o di non mangiare, si tratta di presentarsi domani al mercato oppure di tornarsene a casa, tristemente a casa senza aver preso nulla.

E via. Si getta la rete - ma chi è quel tizio sulla sponda che ci ha detto di gettare la rete? - chiede uno.
- Ma che ne so - risponde Pietro - con questa nebbia non si vede nemmeno bene - e continua a preparare la rete.
- Chi se ne frega di chi è - dice un altro - se prendiamo due pesci fatti bene siamo a posto per oggi e si torna a casa... che nottata sfigata! - conclude continuando a lavorare.

E tutti avevano la stessa certezza. Poteva essere la salvezza. Una salvezza inaspettata. Ma tanto erano disillusi da tutto e tutti che nemmeno ci speravano che stavolta fosse la volta buona: erano solo in attesa degli eventi.

Ed il busines tornò ad essere business!

Pesci su pesci. Affari su affari. Soldi su soldi. Mercati su mercati. Mani che stringono mani e signore che vengono al banco scegliendosi il pesce migliore e compiacendosi della vasta e buona scelta che veniva offerta da quei pescatori. E sorridono... sì sorridono! E tornano a casa raccontando al marito che - stamani c'era proprio un sacco di bella scelta al mercato... ed i prezzi, anche i prezzi erano davvero accessibili!

Che bello! Che bello! Finalmente!

Ma qualcosa non tornava: chi era quello che aveva suggerito questa mossa finanziaria strategica ma che di strategico davvero poco aveva per gli esperti del settore? Chi era colui che aveva dato quel suggerimento così benedetto dal Cielo tanto che adesso non riuscivano nemmeno più a smazzare tutti gli affari che avevano tra le mani? Da niente a tutto! Senza passare per nessuna via di mezzo di incremento quotidiano del business, senza limare cm dopo cm conquistandosi spicchi e fette di mercato sempre più importanti! Da niente a tutto, solo per aver seguito senza indugiare il suggerimento di uno sconoasciuto che niente aveva a che vedere con i nostri affari.

E chi aveva l'occhio più esperto e forse il cuore più libero dagli affari rispetto agli altri - Giovanni! - lo riconobbe e lo annunciò a tutto il gruppo: quel tizio era Gesù!

Gesù! Gesù! Gesù!

(libera interpretazione-racconto del passo del Vangelo di Giovanni 21, 1-8 detto "La pesca miracolosa")