30 aprile 2009

Bilancio 2008

Non far passare i tuoi giorni come niente perché ricorda: il sole di quel giorno non bacerà più la tua faccia come in quel momento e nemmeno la pioggia di quell'attimo, nemmeno la grandine di quel tempo. E tutto è sacro, la tua vita, quel ti circonda, i tuoi fratelli. Vivi bene il tempo che hai a disposizione. Regala qualcosa di bello agli altri. 


Cosa ho imparato:
  • ad andare a lavoro e a cercare di guadagnarmi il pane! 
  • a vivere da solo
    • ad andare a letto tutte le sere senza che nessuno ti dia la buona notte
    • ad alzarmi da solo tutte le mattine senza che nessuno ti dia il buon giorno
    • ad affrontare tutte le gionate da solo - prendendomi il bene ed il male senza che nessuno mi dicesse una parola o una pacca sulla spalla nei momenti di difficoltà!
    • a fare tutto questo con gioia!
  • che la solitudine, a parte qualche momento, non è mai bella
  • che la vita ha in se la condivisione - tutti siamo nati dallo stesso ceppo - anche se ce ne siamo dimenticati - tutti torneremo allo stesso padre
  • che la ricchezza può portare all'indurimento del cuore e alla non condivisione
  • che la carriera e l'affermazione di se, pur non volendo, spesso impediscono la reciproca conoscenza e la nascita di vere amicizie - si bada più a quello che a cercare rapporti veri con le persone - sono tutti rapporti economici
  • che l'amicizia vera è impagabile e non ha prezzo, scavalca le montagne e abbatte le pareti e distrugge le distanze - che poi è quello che fa l'amore, visto che l'amicizia è una forma d'amore
  • che l'uomo talvolta ha bisogno di assaporare la povertà affinché divida quel che ha a disposizione con gli altri - incredibile è come i momenti di difficoltà possano avvicinare le persone e farle stringere le une con le altre, oppure disperderle e farle divenire addirittura nemici! - , ma che la miseria non è assolutamente un bene ma un male da combattere
  • che l'apertura del cuore non dipende dalla ricchezza ma che "è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago che un ricco entri nel regno dei cieli"
  • che chi ha, vuole avere sempre di più e che chi non ha, avrà sempre di meno
  • che bisogna imparare sempre, costantemente, tutti i giorni, a starsene tranquilli e sereni al proprio posto, senza preoccuparsi troppo del futuro - ad ogni giorno basta la sua pena - ma è una cosa che imparo e disimparo, di continuo
  • che un buon rapporto con un collega o con un amico vale molto di più di tutto quel che posso guadagnare di soldi, case, successi in una vita intera
  • che noi che abbiamo i soldi non sappiamo stare bene tra di noi ed amarci e cosi li sprechiamo e non facciamo del bene e non sappiamo nemmeno goderci quel che abbiamo, né sappiamo godere in maniera retta e bella delle persone che ci stanno accanto e del bello che c'è in loro ponendo sempre in risalto i loro difetti - e questo è proprio un controsenso e un grande nostro peccato
  • che dunque risolvere il problema della ricchezza ed abbattere tutte le povertà, non è la soluzione finale e definitiva, anche se è un passo che va compiuto abbattendo le differenze delle classi sociali
  • che non si può essere sempre amici di tutti - sarebbe una falsità - e che si avranno sempre dei nemici. L'importante è cercare di mettersi d'accordo per via con i propri avversari prima di arrivare dal giudice cercando di costruire almeno rispetto e stima là dove non è possibile sfondare del tutto e diventare amici
  • che ci sono giorni che non passano mai, e giorni che vorresti rivivere 2000 volte
  • che non esiste solo quello che si vede e che si tocca e nemmeno solo quello che si sente e si percepisce perché non credo si percepisca tutto l'esistente - l'Esistente supera di gran lunga il nostro percepire ed il nostro sentire e vedere
  • che il nostro vivere ha senso solo "se si vive per" ovvero per qualcosa o per qualcuno altrimenti non ha senso e perde tutto significato: nemmeno i vegetali non hanno uno scopo nella loro esistenza in quanto essi producono ossigeno che serve a noi per respirare (e lo fanno anche se non si vede e se nessuno ci pensa); inoltre fanno della terra qualcosa di bellissimo, qualcosa di tenero, di debole, da difendere, da custodire, da curare. Dunque anche loro hanno un loro scopo, anch'essi "non esistono e basta". Così noi non siamo fatti per esistere e basta e seppur la chiave dell'esistenza umana stia nell'essere e non nel fare, nessun essere è fatto per non fare niente: l'uomo ha proprio bisogno di costruire, inventare, realizzare, progettare, sudare ma impegnarsi seriamente in qualcosa di bello, assieme agli altri.
  • che gli uomini sono propensi nel fare grandi discorsi e grandi proponimenti ma che non sanno nemmeno rispettare la più piccola promessa fatta e che dunque, ogni loro buona volontà, cade il più delle volte nel vuoto e non produce cambiamento positivo. Insomma molte parole, pochi fatti. Molte chiacchiere e poche cose concrete. Ed io sono un esperto in questo...
  • siccome ci siamo automontati, auto costruiti, il primo passo verso la libertà vera è smontarsi, smontare le costruzioni di se e le maschere che non sono verità su di noi e che noi ci siamo messi addosso o che gli altri ci hanno messo addosso; se non ci smontiamo, se non ci togliamo le catene che ci siamo messi, non potremo iniziare a costruirci in maniera diversa, più libera e più vera e più da figli di Dio! Se non faremo così, non riusciremo a percepire e ad ascoltare le profondità del nostro cuore, là dove da sempre squilla la voce della verità su noi stessi, là dove sappiamo bene quel che vogliamo, là dove i desideri profondi e veri assumono forma ed esistono veramente. Occorre però liberarsi bene delle cose che in superficie non ci fanno ascoltare quel che grida in profondità per sentire il grido recondito e costante che sale e che diviene un urlo: un urlo che se ascoltato conduce alla libertà, alla Verità, alla Bellezza, alla Schiettezza, all'Amore, alla Felicità. Se non ascoltato davvero, conduce alla scontentezza e alla spossatezza più grande!
  • Mi sono accorto che faccio questo, faccio quello e parlo così solo perché sono nato in un certo posto e in un certo luogo e in un certo tempo: ma questo che sono è il vero Lorenzo, è il Lorenzo che davvero, in qualsiasi tempo fosse nato avrebbe agito così? E' giusto come mi comporto o quello che penso? C'è un modo più consapevole di vivere oggi, che era giusto e migliore anche ieri e che sarà ottimo anche per il domani? Quali sono i comuni denominatori del vivere bene, dello stare bene, dell'amare, di ogni tempo ed ogni luogo? Una volta individuati i comuni denominatori, e non è facile, occorre dividere ogni cosa della propria vita per quelli e rimoltiplicare il risultato per le idee e le speranze che ci portiamo dietro nel nostro divenire. Così forse otterremo un buon risultato.
Come ogni azienda (sono un'azienda composta da una persona!),
pubblico il bilancio dell'anno precedente,
comprendente alcune cose che ho constato o compreso.

2 commenti:

  1. Lorenzo@ che il nostro vivere ha senso solo "se si vive per" ovvero per qualcosa o per qualcuno altrimenti non ha senso e perde tutto significato In questo momento ho l'impressione che niente abbia senso, perciò leggere questo mi rincuora un po'.
    D'altra parte è normale attraversare momenti di crisi, specialmente se non si ha fede acritica in qualcosa, ma ci s'interroga sempre.

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  2. @Romina: eh succede... occorre sempre restituire un senso a quel che si vive. Talvolta ci si presentano davanti scenari così brutti o davvero difficili da vivere che niente sembra abbia senso... tutto diventa pesante. E in qeusti casi è proprio dura andare avanti... andare avanti da soli è ancor più dura! Occorre una mano... un aiuto, un appoggio... in bocca al lupo per tutto e spero non sia niente di grave.

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