22 luglio 2009

Uno spazio per lasciare il proprio segno

E' vero sì, certo, è vero: bisogna pur mangiare e per mangiare bisogna pur lavorare. Da questo non si prescinde, certo non se ne può fare a meno. Ma ciò che ognuno di noi ha bisogno di poter fare, di avere la possibilità di fare, è di avere uno spazio per poter lasciare il proprio segno, per poter fare quel che si è in grado di fare, dove poter dare quel che si è in grado di dare. Al di là di tutti gli standard da seguire.

Insomma un posto dove poter usare ed impiegare la propria creatività e la propria filosofia, un posto dove la propia fantasia possa divenire la realtà. Un luogo dove poter inventare, sperimentare, creare, realizzare, testare, costruire, smontare e rimontare in un altro modo. Fino a quando non si trova la combinazione giusta, la soluzione migliore, fin quando non si modella quel che si aveva in testa da tanto tempo.

Forse non è possibile trovare questo nelle grande aziende che non badano alle sue singole persone che le compongono. Probabilmente più l'azienda è grande e meno questo mio capriccio può essere soddisfatto.

Nelle grande aziende non si è che nomi - piccoli nomi - e numeri - il proprio codice identificativo che finsice nei database aziendali per indicarti univocamente. Tutti devono seguire degli standard e le cose vanno fatte in un certo modo. Se questo può essere una buona cosa per il marchio aziendale - in quanto l'azienda dà un impatto ed un'immagine di se che è pressochè sempre la stessa e dunque il cliente sa e conosce cosa può aspettarsi da tale azienda - lavorare in questo modo, quasi sempre senza creatività e fantasia, non rende felici le persone.

So che lavorare è qualcosa che serve per produrre dei soldi fondamentalmente, ma utilizare la maggior parte del proprio tempo esclusivamente con questo fine, ritengo sia davvero triste e molto dannoso! Il lavoro non è più qualcosa di gratificante ed arricchente ma qualcosa di svuotante e talvolta, purtroppo, pure alienante.

Forse questo spazio creativo non può darlo un'azienda e tocca ai singoli ritagliarsi i propri spazi nel proprio tempo libero. Ma alla fine, lavorare svuotandosi tutti i giorni interiormente, alla lunga, porta a non saper più nemmeno godere del proprio tempo libero.

E dunque sogno e non smetto di sognare: sogno un'azienda che sia come una famiglia. Dove la gente si senta a casa. Dove la gente s'impegni, ancor prima di lavorare bene, di sentirsi e far sentire gli altri a casa. Sogno una realtà grande ma dove si senta il calore delle piccole realtà. Dove l'uomo abbia la possibilità di esternare se stesso, di creare, inventare e dare un proprio apporto, a tutto tondo, alla realtà lavorativa e professionale.

Ma nel frattempo, quel che bisogna fare è non farsi spegnere. Non lasciare mai che nessuno e ripeto nessuno, possa spegnere quella luce che è stata messa in fondo a te, dentro di te. Perchè allora avrai perso tutto quello che di più prezioso avevi: te stesso e la Vita che è stata posta dentro di Te!

2 commenti:

  1. Lorenzo@ Ma nel frattempo, quel che bisogna fare è non farsi spegnere.

    Ti auguro con tutto il cuore di riuscirci, di non lasciarti mai "spegnere". Occorre impegnarsi per riuscirci, ma ne vale la pena.

    Ciao! :)

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  2. @Romina: hai perfettamente ragione! E' proprio dura... :)

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