20 agosto 2009

La Speranza dona una luce nuova


Ieri uscito dall'ufficio, mi sono messo a parlare in metro con un collega. E' uno più grande di me, con famiglia a carico e tutti i giorni si fa circa due ore all'andata e due ore al ritorno tra metro, treno e piedi per venire a lavorare e tornarsene a casa.

Come al solito finiamo sempre per parlare di lavoro, o di cose tecniche su cui stiamo lavorando oppure dei vari problemi che ci sono in un tipo di vita come la nostra. Le due tematiche che le nostre chiacchiere quotidiane affrontano sono sempre queste, tanto che talvolta viene pure il vomito a sentirle soltanto nominare.

A parte le questioni tecniche professionali, che possono certamente essere sempre risolte più o meno in fretta, ma che sempre vengono risolte in qualche modo, le questioni che rendono difficile la vita sono, spesso e volentieri, i rapporti fra le persone, ovvero i rapporti interpersonali proprio in ambito lavorativo. E questo è ben spiegabile vista la nostra innata indole ad essere invidiosi, presuntuosi, gelosi delle attenzioni degli altri e chi più ne ha più ne metta. Insomma questo sarebbe un discorso da affrontare potendo scriverci pagine e pagine e già in molti lo hanno fatto.

Continuando a parlare, questo tipo mi racconta di diverse problematiche con Tizio, Caio e Sempronio e lo racconta in maniera arrabbiata, un'arrabbiatura che nove volte su dieci non ha la possibilità di esternare direttamente con queste persone per paura di perdere il posto di lavoro e proprio per questo, perchè non dette e non risolte, diventano macigni interiori da portarsi appresso. Alla fine mi chiede: "Ma te non hai problemi con nessuno?". "Sì" rispondo "ho discusso varie volte con Lui, Lei e l'Altro. Però poi ci siamo chiariti. E poi adesso vivo con la speranza di cambiare lavoro". In effetti il lavoro che faccio non mi entusiasma più e dunque mi sono rimesso in cerca di un impiego.

In quel momento mi si è aperta una porta e ho visto la differenza che corre fra l'avere una speranza - materiale o spirituale che sia - e il non averla. Tra il sentirsi oppressi senza vedere via d'uscita - e dunque l'essere senza Speranza - o il sentirsi liberi perchè si ha nel cuore la certezza che una via d'uscita, in qualche modo, c'è, anche quando non si vede! Quando uno porta nel cuore una speranza, questa gli permette di vedere le cose sotto una luce diversa, con un po' più di slancio, sopportando e portando i pesi che la vita inesorabilmente ci mette davanti con più leggerezza - benchè essi pesino!

La Speranza ci proietta verso il desiderabile, verso l'ambito, verso il cambiamento, verso il movimento: non ci permette di fermarci a quel che c'è, a quel che si vede, a quel che si sente, ma ci fa scavalcare con un grande balzo la realtà di oggi fornendoci le giuste energie e la giusta vitalità per affrontare il domani, non in modo passivo ma attivamente, per cercare di cambiarlo. Dunque la Speranza apre un mondo nuovo, pur magari non cambiando niente di materiale ma cambiando un atteggiamento interiore nostro di vedere le cose e di affrontarle. E allora magari cambia tutto e possono realmente cambiare anche le cose materiali perchè ritroviamo la forza che prima era assente.

Perché in effetti in questi discorsi che faceva il mio collega ci stavo tutto dentro anche io: la pensavo esattamente come lui su certi comportamenti ed atteggiamenti. Semplicemente però, li vedevo e valutavo in rapporto a me in modo diverso da come lui li vedeva nei confronti della sua persona: lui gli dava peso e si sentiva un po' oppresso, sentiva che le cose non sarebbero cambiate di lì a poco, io al contrario pensavo già al futuro, al futuro prossimo in cui magari nemmeno più interagirò con queste persone - e dunque perché dare tutto questo peso ai loro comportamenti oggettivamente sbagliati?

Non si può però sperare a caso con pensieri futili ed illusori perchè sarebbe da sciocchi. La Speranza deve avere un fondo di possibilità reale. Altrimenti non è più Speranza ma Illusione.
La Speranza di trovare un lavoro migliore, più appassionante ed entusiasmante. La Speranza di incontrare la persona giusta. La Speranza di avere altre belle giornate da vivere. La Speranza di costruire qualcosa di bello insieme a qualcuno. Che molla che può essere quando nasce nel cuore la Speranza! E' una rigenerazione totale!

E la metto per ultima - ma a guardar bene è la Speranza che non muore mai! - ed è la Speranza che si basa sulla certezza che non tutto finisce qui, che la partita non termina qui nelle cose che si vedono, che si comprano, che si bramano e che vogliamo conquistare. Questa è la Speranza sulla quale possiamo far sempre leva, dentro e fuori di noi: l'Amore Vivo che Dio ha per noi sempre, di giorno e di notte, non morirà mai! Sempre saremo amati, coccolati, ascoltati, asciugati nelle nostre lacrime, incoraggiati nelle nostre paure, sconvolti dai suoi messaggi nascosti, meravigliati dalla Sua Infinita Misericordia anche dinanzi a tutte le nostre incessanti e continue chiusure. E questa Speranza è la garanzia, il sigillo di Dio sulla nostra vita e tutto ciò che viviamo non va perso, disperso, disseminato ma è prontamente raccolto, ordinato, ripulito e riofferto da Dio stesso, gratuitamente! Questa Speranza è Energia continua che Dio Amore sprigiona e che riversa nei nostri cuori abbondantemente, secondo il nostro interesse di essere da Lui consolati ed amati per accogliere dentro di noi Una Luce Nuova - un modo nuovo di vedere noi stessi ed il mondo attorno a noi - e vivere finalmente incarnando la Speranza nelle nostre viscere e portando dentro di noi una Luce Potente e Sanificante - senza confini!

2 commenti:

  1. Scriveva Baudelaire... "Vinta la Speranza piange e l'atroce angoscia pianta desposta sul suo capo il suo vessillo nero..."
    Una speranza sconfitta quella in cui oggi generalmente si crede, una speranza a cui non si è concessa mai una vera opportunità.
    In questo nostro tempo le relazioni interpersonali sono trascurate, ci si proietta in raltà interiori spesso troppo sganciate da quella che è la Realtà stessa. Si vivono conflitti e si subiscono sentimenti opprimenti di cui sarebbe opportuno disfarsi, semplicemente facendo spazio alla chiarezza. Spesso le situazioni addirittura vengono travisate in maniera integrale da chi le vive, diventando quasi causa di patologia. Un mondo in cui c'è poco spazio per il confronto, quello vero e costruttivo, quello fatto anche di disaccodi a volte ma di chiarimenti pure.
    La speranza è come un miraggio che pochi hanno avuto la grazia di incontare davvero, un'oasi del cuore in cui potersi ristorare, dove l'angoscia cede il passo alla pace..
    E poi c'è la Speranza Celeste, quella che nonostante le difficoltà della vita continua ad abitare il nostro cielo... il cielo di chi, pervaso da una luce nuova, ha creduto e ha scelto di accoglierla nella propria vita, nei propri pensieri e nel proprio cuore...
    Ti abbraccio e ti ritrovo in questa isola felice come sempre luogo rigenerante per l'anima stanca.
    Noemi

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  2. @Noemi: bentornata! :) già, i rapporti fra le persone, che dovrebbero essere alla base di ogni comunità che vive insieme, dovrebbero essere ben curati. Dovrebbero basarsi sul rispetto reciproco, sulla spontaneità, sulla scaltrezza. Ma non è sempre cosi. Però insomma tocca anche a noi metterci del nostro e vedere quel che succede. Comunque le difficoltà sono quotidiane e per tutti, dunque la Speranza celeste che non rimane nei cieli :) ma che si fa concretezza, beh, ce n'è davvero troppo bisogno... ed è gratis ed è per tutti! Perchè non abusarne? :)

    Spero che ripasserai presto :) ...mi sento lusingato ma contento che tu abbia trovato qualcosa di rinfrescante visto questi tempi caldi estivi! :)

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