30 settembre 2009

Vantaggi dell’utilizzo dei layer


Utilizzare i layer nel web comporta notevoli ed interessanti vantaggi:


1. l'utente vede solo ciò che deve vedere al momento:
       1.1 possiamo facilmente indirizzarlo a compiere solo quelle operazioni che effettivamente può compiere nel contesto nel quale si trova all'interno dell'applicativo;
        1.2 possiamo dare all'utente l'idea che l'applicazione sia molto veloce: ogni qual volta egli clicca su qualche voce di menu, l'operazione da lui richiesta è istantanea;

2. ci sono molteplicità di situazioni e obiettivi in cui possono essere impiegati:
       2.1 nei menu per far comparire/scomparire vari sotto-menu;
       2.4 per informare l'utente dello stato del caricamento delle pagine o di alcune funzionalità
       2.5 per quanto altro vi possa venire in mente...

3. se utilizzati bene, possono rendere l'applicativo elegante e allo stesso tempo molto funzionale, navigabile e molto gradevole per l'utente;

4. l'implementazione è banale.

Dunque poco dispendio di inutili energie per il programmatore e ottimi effetti per l'utente che utilizza l'applicativo. Provare per credere.

28 settembre 2009

Una porta per un altro mondo

Mi piace tantissimo camminare fra i banchi pieni di libri. Dovunque vada - all'ipercoop o in libreria o alle bancarelle per la strada - appena intravedo libri, se posso, mi fiondo come un predatore sulla preda preso da chissà quale impulso, sempre guidato da quella speranza avida di trovare un bel libro, uno di quelli che ti fanno venire l'acquolina in bocca appena ne inizi a gustare il buon sapore delle pagine.

Perchè un libro è come una porta che quando cominci a sfogliare le pagine si apre davanti a te e mostra un altro mondo nel quale puoi entrare - nel quale vieni chiamato ad immergerti - godendo della luce e della polvere nascoste fra quelle righe. C'è una mano che apre quella porta - è la mano dell'autore! - ed una volta spalancato il suo mondo al tuo, ti sospinge a vedere e gustare quel ch'egli ha deciso di offrire, senza spendere un centesimo, con la libertà che tu ne rimanga pure deluso.

Non dice "Vieni che risolverai tutti i problemi!", non dice "Vieni che ti farò divertire sicuramente!". Dice semplicemente "Vieni, se ti va, che ti faccio vedere quel che posso passando un po' di tempo assieme a te..." e ti lascia libero di entrare o di chiudere quella porta per tornare alle tue cose, al tuo mondo, quello di tutti i giorni.

27 settembre 2009

Cos'è la preghiera?

Pregare è...
  • uno scambio reciproco di Amore fra l'uomo e Dio, fra Dio e te; dunque un donare un po' del tuo tempo a Dio e ricevere il Suo Infinito Amore per te dentro di te. In realtà c'è uno scompenso in questo perchè noi diamo poco e Dio dona tanto!
  • una boccata di ossigeno nell'aridità della vita;
  • un'inizieno di energia dentro di te, un risveglio di tuto noi stessi, dentro e fuori;
  • una liberazione totale di se dal male, dalle schiavitù che ci attanagliano e che ci legano come se avessimo le catene ai polsi e alle caviglie e che non ci fanno fare il bene che vorremmo e non ci fanno godere in modo totale del bene che potremmo!
  • gioia infinita di sentirsi amati, compresi, accolti, coccolati in qualsiasi situazione, per quel che si è davvero, per quel che si è senza nemmeno saperlo o vederlo;
  • conforto grande nella sventura, rifugio sicuro da ogni attacco;
  • riposo dell'anima, della mente e del corpo dalle fatiche e dallo stress della vita quotidiana;
  • vedere e sentire il paradiso, chiamare il paradiso a scendere dentro di te, attorno a te, nelle persone che ti circondano! 
  • accogliere Dio dentro di se - quale grande possibilità che ci è stata donata!
  • uno dei migliori tipi di investimento del tuo tempo - gli interessi ricevuti sono altissimi, il tasso non scende mai al di sotto del 300%, no è soggetto a variazioni contrattuali nè a clausole o postille di nessun genere!
  • divenire più umani nel senso buono del termine - ovvero più compassionevoli, "più insieme agli altri";
  • ricevere i fuoco di Dio per incendiare il mondo - diventa un piromane!
  • mistero oscuro, stupidità e nullaggine - per chi non ha mai incontratò Gesù - e mistero luminoso, affascinante ma inspiegabile per chi l'ha incontrato!
  • divertimento e piacere - quando incontri e passi del tempo con uno dei tuoi migliori amici, forse non ci trovi un gusto inconfondibile e impareggiabile?

Pregare non è...
  • dire parole ripetendole senza capirne il senso - non è comunque ripetere parole anche se se ne conosce il senso!
  • rispettare una norma o assolvere un impegno preso;
  • una noia mortale senza senso - che barba che noia!
  • un lavorio complicato della testa - questo serve solo per rincoglionire!
  • la soluzione di tutti i mali - non è una formula magica... anche se secondo me talvolta, in un certo senso, ci si avvicina!
Beh, insomma... le liste qui sono lunghe... chi più ne ha, più ne metta!

25 settembre 2009

Chi siamo?



Noi non siamo ciò che mangiamo.
Non siamo ciò che pensiamo.
Non siamo certamente quel che diciamo o ciò che scriviamo!
Non siamo nemmeno quel che gli altri dicono, pensano o credono di noi.
Non siamo ciò che facciamo nè, tantomeno, la professione che svolgiamo.

23 settembre 2009

Oracle SQL Performance Tuning - aumentale!

Quando ci troviamo dinanzi ad un sistema informatico composto da più tecnologie organizzate in diversi sotto-sistemi è importante capire dove e come agire per aumentarne le performance.


Ogni sistema informatico è composto principalmente da due parti, back-end e front-end, la prima spesso composta da database (ad esempio Oracle) mentre la seconda da qualche interfaccia che presenta i dati all'utente e gli permette di interagire col sistema stesso (ad esempio interfacce web).


Il tempo di risposta del sistema ad ogni input dell'utente è un dato da non sottovalutare quando si sviluppa un software in quanto, oltre che dall'efficienza e dall'efficacia delle operazioni che il software ci permette di fare, non meno importante è il tempo con cui il sistema ci permette di farle. Per intendersi, nessuno spenderebbe anche soltanto un euro per un cellulare che, nonostante offra una conversazione audio perfetta ed sia fornito di uno schermo touch-screen di ultima generazione, impiegasse ad esempio 5 minuti per far partire una telefonata (ma nemmeno 1 minuto, nemmeno 30 secondi!): anche in questo caso il tempo di risposta del cellulare, in base all'input dell'utente di far partire una chiamata, è fondamentale affinchè l'utente sia soddisfatto e compiaciuto del proprio terminale.


Il front-end utilizza delle query per interrogare il database, ovvero il back-end. L'ottimizzazione delle query è un passo fondamentale per ottimizzare il sistema informativo e migliorarne notevolmente le prestazioni.

Ecco una piccola scaletta di accortezze da poter seguire per fare un po' di tuning di query SQL:
  1. mettere nelle join la tabella con meno cardinalità a sinistra;
  2. creare indici appositi sui campi che sono chiavi esterne, sui quali si fanno join;
  3. utilizzare, se necessario, degli hint nelle query, anche per forzare l’utilizzo di indici custom che potrebbero, altrimenti, erroneamente non essere usati;
  4. utilizzare l’explain plan per eliminare loop e table full scan;
  5. intercettare le query effettivamente eseguite dal sistema attraverso strumenti appositi (come ad esempio il browser session di Toad) e poter performare ciò che realmente viene lanciato dall'utente.
Quest'ultimo trucchetto può essere utile nel caso che qualche software (utilizzato generalmente lato front-end) modifichi le query lanciate dalle operazioni compiute dall'utente apportando dei piccoli, ma talvolta spiacevoli, arrangiamenti. A causa di questi "arrangiamenti", le query che effettivamente vengono lanciate potrebbero non essere quelle che ci aspettiamo ed è utile intercettarle a run-time (sebbene talvolta possa essere complesso!) per togliersi questo dubbio ed eventualmente ovviare a tale situazione per esempio utilizzando qualche functional index.

21 settembre 2009

Il tempo vien per chi lo sa aspettare

E' il tempo che dimostra la verità delle cose.

E' il tempo che dimostra se puoi e quanto puoi dare fiducia ad una persona.

E' il tempo che dimostra se quel rapporto è amicizia o se è Amore.

E' il tempo che fa crescere ogni realtà, con calma, giorno dopo giorno - rispettando e seguendo i suoi tempi!

19 settembre 2009

Blogger Widget: elenco post scorrevole lateralmente

Riorganizzando il mio blog-scatolone, ho cercato su internet alcuni script da poter installare e ne ho trovati diversi molto utili. Ce ne sono davvero per tutti i gusti ed è bello constatare come molti non si fermino solo alle opzioni preimpostate offrite dalle piattaforme per blog, ma si ingegnino nel trovare il modo di sopperire alle loro eventuali mancanze per realizzare quel che hanno in testa!

Avevo in mente qualche idea riguardo a quello che stavo cercando e mentre analizzavo tutte le varie possibilità da poter sfruttare, mi è venuto in mente che, una cosa semplicissima e che poteva essere carina, era il fatto di mostrare all'utente l'elenco dei miei post scorrevole lateralmente. Bah, niente di speciale o di trascendentale ma l'attenzione dell'utente poteva essere catturata dal movimento della scritta: ciò toglieva un po' di staticità alla pagina ed in più, permettava facilmente ed in maniera automatica di riportare titoli di vecchi, vecchissimi post, in prima fila, esattamente come accade a quei foglietti che nello scatolone, girando e rigirando, saltano fuori quando meno te lo aspetti e catturano la tua attenzione. E chi lo sa, magari soffermandosi un attimo, si può pure scoprire scritto qualcosa di bello su quel foglietto!

Ecco come puoi aggiungerlo al tuo blog:
  1. scarica lo script;
  2. inserisci sul blog un widget per HTML/Javascript ed incollaci dentro tutto il contenuto del file scaricato.
Puoi personalizzare lo script come meglio credi per adattarlo alle tue esigenze e cambiare per esempio colori, larghezza, carattere delle scritte, immagine. Come sempre, usa tutta la fantasia che hai!

18 settembre 2009

Impara l'arte e mettila da parte


A volte
conta molto di più una figura di merda in meno,
che una conoscenza tecnica in più.

Perchè si può sapere anche di meno,
ma mostrare più di quanto sappiamo,
oppure si possono conoscere molte cose tecniche
ma non sapersi interfacciare con gli altri:
e allora l'utilità delle nostre conoscenze e del nostro sapere, è praticamente equivalente a 0.

Meglio non sapere niente
ed essere sereni
ed avere dei buoni rapporti con gli altri,
oppure, ancora meglio, saper unire entrambe le cose nel giusto mix.

E anche questo è proprio un'arte...

16 settembre 2009

Radiofreccia: prove tecniche di trasmissione

Una volta localizzate le frequenze del cuore - quelle che guariscono dai mali dal mondo - potrete goderne ogni momento che vorrete: mentre siete in tram, in pullman o in auto, mentre guardate la tv beatamente suduti sul divano o mentre state facendo una partita di calcio con i vostri amici. Potete sfruttare la loro potenza anche mentre lavorate, mentre vi state facendo una doccia rilassante o quando siete in chiesa da soli a pregare nel silenzio più profondo: non ci sono limiti nè limitazioni e tutta la fantasia a vostra disposizione è bene accetta!

Una volta scoperte queste frequenze amate dalle nostre orecchie - e dalle orecchie del nostro cuore! - esse potranno divenire per voi un'ama più, una vera e propria arma segreta che nessuno mai potrà portarvi via. Pensate che bello: nessuno potra togliervela dalle mani - se voi stessi non deciderete di non farne più uso! -, è sempre disponibile per voi, è completamente gratuita, non scade e non va assolutamente a male - anzi come del buon migliora e si affina invecchiando! -, vi difenderà da ogni male e sarà cura delle vostre quotidiane ferite per potervi, l'istante successivo potervi ridonare in maniera più piena e pulita. Cosa desiderate di più?

Ed una volta sintonizzati bene sulle frequenze che davvero sentite forte e potenti - il segnale è stabile ormai da un po' di tempo e passano della musica davvero troppo bella - non potrete fare a meno di parlarne agli amici!

Non esiste canzone che ti fa impazzire che non vorresti far conoscere ai tuoi amici! Quando la senti ti fa venire voglia di canticchiarla e di ballarla, di metterla pure come suoneria del cellulare: ma ballarla e godere di tutte le note e della voce del cantante assieme alle persone a te più care - amici in primis! - è una delle cose più belle che possano esistere!

Dunque cosa aspetti?

Sei pronto non soltanto per ricevere quelle frequenze così spettacolari, ma anche per ritiriasmetterle - così come le hai sentite e le senti - affinchè la rete di trasmissione si amplii e queste splendide note d'Autore possano giungere dappertutto - fino agli estremi confini della terra!

Ciò è proprio un processo naturale! Le cose scoperte come buone o belle - o tutt'è due! - passano di bocca in bocca e di mano in mano - partono da uno e arrivano chissà dove! - senza fermasi. Non è forse così per quel software che davvero ti semplifica il lavoro? Non è così per il cd di quel cantante che è davvero un fico? Non è così per quel libro che proprio non si può fare a meno di leggere?

Così potrai aprire la tua piccola radio anche tu: avrai qualcosa da dire di bello e da condividere con gli altri!

Perchè non sarà soltanto opera tua quel che trasmetterai ma saranno cose captate dalle frequenze del Cielo - rielaborate e masticate dal tuo palato - arricchite dal tuo taglio unico e personale: probabilmente non potrai modificarne la bellezza o la straordinaria potenza intrinseca che esse contengono per loro stessa natura, ma potrai offrirle ai radio-ascoltatori presentandole in un modo diverso, in un modo rock che piace prima di tutto a te!

Perchè se qualcosa piace a te, e ti piace tanto, è molto probabile che piaccia pure a qualcun altro! - ed è altrettanto probabile che farà impazzire anche qualche altra persona che ancora non sa che questo genere di musica gli fa perdere la testa!

14 settembre 2009

Realizzare un blog-scatolone-contenitore

Attuare nella pratica l'idea dello scatolone equivale a cercare di tenere tutti i post sullo stesso piano - o quasi!

L'idea dello scatolone-contenitore pieno di contenuti diversi ma anche tematizzati e datati lo si può realizzare con alcune semplicissime strategie.

Quando un utente accede ad un blog, si trova di fronte l'ultimo scritto pubblicato dall'autore in ordine di tempo. Nella migliore delle ipotesi, vede non soltanto l'ultimo post, ma tutti i più recenti articoli, a seconda di quanti l'autore ha scelto di far visualizzare.

L'idea dello scatolone cerca di offrire più modi all'utente per accedere ai contenuti del blog cercando di far iniziare la navigazione dalle idee o dai concetti che maggiormente lo attirano o lo interessano. Dunque più modi per visualizzare fondamentalmente gli stessi post - è come rigirare le mani dentro allo scatolone pieno di foglietti: gli scritti sono sempre gli stessi ma possono capitare in posizioni diverse, può capitare prima uno e poi un altro, possono capitare post che trattano argomenti diversi. Ma può capitare sotto mano un post che ha un'etichetta arancione che può indurre un lettore piacevolmente colpito nel continuare la ricerca e la lettura di tutti gli articoli con l'angolino arancione!

Dunque possiamo presentare i contenuti del blog fornendo più punti di inizio-navigazione utilizzando:
  • etichette - creano dei fili, delle sequenze di post diverse dalla sequenza semplice di pubblicazione. Creano "filoni a tema" che facilmente possono attirare un visitatore interessato a tale argomento;
  • ultimi post - un elenco degli ultimi scritti pubblicati. Il visitatore può essere attratto o incuriosito dai titoli dei post. Può anche rendersi conto quali siano le tematiche ed i toni tenuti negli ultimi tempi dall'autore.
  • commenti recenti - offrono le parole dei lettori al viandante di passaggio: un ottimo modo per far capire cosa ne pensino coloro che già sono stati - e magari tornano spesso! - dalle nostre pagine.
  • post più cliccati (post più letti) - mettere in mostra ciò che è stato più apprezzato o più reperito dai visitatori del nostro blog. Non è detto che siano per forza i post migliori, è molto probabile che siano gli scritti che più facilmente sono stati reperiti sui motori di ricerca - che siano i foglietti più sgargianti e colorati del nostro scatolone? E possono essere utili anche ai visitatori che arrivano adesso a leggere le nostre pagine: se qualcuno li ha trovati utili, magari possono essere utili anche per altri!
  • i miei post preferiti - ciò che, come autore del blog, ho scritto e che preferisco. Qualche pensiero che mi piace proprio perchè davvero, quando mi è apparso, mi ha cambiato positivamente la giornata! Che possa offrire qualche spunto anche al viandante di passaggio?
  • post a scorrimento laterale (o verticale) - non ci sono forse quei foglietti piccolini svolazzanti che nello scatolone non si riesce mai ad afferrare? Già soltanto perchè si muovono, attirano la nostra attenzione - arg! non riesco a prenderlo... ma cosa c'è scritto? voglio vederlo!
  • post a caso (random) - chiudiamo gli occhi e mettiamo entrambe le mani dentro lo scatolone tirando fuori tutti i foglietti che ci rimangono fra le mani!
  • mi sento fortunato! - chiudiamo gli occhi, mettiamo solo una mano nello scatolone e leggiamo il foglietto che abbiamo estratto. E' un buon punto per iniziare la lettura?

L'utilizzo di tutti questi modi di permettere la navigazione del proprio blog può anche risultare pesante: probabilmente la giusta scelta - in base ai contesti ed alle preferenze personali - di solo qualcuno di questi rimescolamenti di post, ben mixati, può aiutare a dare quel colore nuovo alle proprio pagine ottenendo così l'effetto desiderato.

Il nostro blog-scatolone-contenitore!

13 settembre 2009

Vado in Senegal! Chi lo sa, magari un giorno...

Stavo leggendo un libretto. Un libretto venduto per pochi denari - ma che ne vale di più - acquistato per strada da un venditore inconsapevole di ciò che mi stava mettendo nelle mani ad un acquirente altrettanto inconsapevole di ciò che stava accogliendo fra le mani.

E' uno di quei libretti che sembra capitarti nel momento giusto al posto giusto - anche se non ho idea del perchè adesso sia il momento giusto! -, che ha quel tono nel raccontare le vicende che sembrano fatte apposta per il tuo stomaco in quel preciso istante. E racconta di sogni fatti mille e più volte - sogni da un po' nascosti tra i foglietti nel cassetto del comodino - sogni talmente sognati che sembra di averli già visti, già vissuti, già odorati. Sogni che nascono da chissà dove e chissà perchè ma sogni che chiamano, ti svegliano di notte, non ti lasciano dormire, ti fanno immaginare, ti raccontano una storia, ti tracciano un percorso, ti vogliono regalare una Gioia immensa!

E' un libretto piccolo e sconosciuto. Racconta di quella polvere da sentire tra i piedi sudati e gli occhi che impazziscono perchè vorrebbero vedere tutto contemporaneamente perchè gli sembra di esser finiti nel posto dove c'è da vedere tutto, contemporaneamente - anche se magari, oggettivamente, non è affatto così! E' uno di quei libretti semplici, semplicissimi ma buoni e fragranti, come il pane. Non nascondono malizie o desideri di primi posti nelle classifiche ma hanno solo un'estrema voglia di raccontare - tra la polvere e l'asfalto - una storia vissuta, affidandosi a te. E candidamente la affidano a te. La offrono in cibo a te, per la tua bocca, perchè digerendola diventi parte di te.

La voce di colui che ha viaggiato giunge a te dopo un lungo cammino. Ma attenzione: non giunge nemmeno la voce di colui che ha osservato ma piuttosto la percezione di costui ed il suo pensiero - pietre ancor più preziose della voce stessa. Sono gli occhi che parlano, le mani che descrivono, i piedi che avanzano nel racconto.

Mi affascina il fatto che quelle parole siano partite dai luoghi descritti - il Senegal per l'occasione - da una mente attenta, da un foglio bianco e da una penna. Forse sono passate da un diario, sicuramente dalla tastiera di un pc, sono state visualizzate, rivedute e debitamente corrette di fronte ad un monitor magari dalla scrivania di casa del viaggiatore - che io non conosco ma che in questo modo, mi fa essere con lui, nel suo viaggio, il viaggio di anni fa - che è anche il viaggio di oggi, se lo facessi!

Sembrano l'eco di parole lontane - parole che sanno di verità -, partite da chissà dove e giunte a me: parole che non si fermeranno a me ma che mi affiancheranno, mi sorrideranno ed inevitabilmente, mi sorpasseranno - per fortuna. Io sono piccolo, esse hanno da fare il loro cammino. Ma una volta passate, non ti lasciano più solo, anche se "se ne vanno via". Hanno la bontà di tenerti caldo il cuore e farti andare a letto felice e contento. Ti svegliare la mattina con una nuova voglia Vivere e con la Speranza che qualcosa si possa fare. Racchiudono in se la magia di qualcosa di sperato che può accadere, di una speciale giornata di sole passata con gli amici più scanzonati, di una preghiera esaudita quando meno te lo aspetti - di un regalo ricevuto dal Cielo che senti essere un regalo incredibile ma che nemmeno sai perchè, per come, per quando. Ma senti forte che è stato un regalo importante, passato di mano in mano, salutato da un sorriso sincero di un venditore di colore incontrato un sabato di settembre, per caso, vicino al Duomo a Milano.

E senti che è una storia bella, che è solo l'inizio di un'altra storia - incredibilmente - ne senti la nascita nello stomaco - improvvisamente - compaiono le farfalle e l'emozione vibrante al sol pensiero mi regala cent'anni ancora di vita da spendere, a tutto gas!

11 settembre 2009

Prove tecniche di ricezione

Le frequenze giuste non si prendono subito bene. Vanno ricercate e scelte!

Spesso, prima di sentire la Musica o La Parola, si sentono tutte le interferenze che talvolta danno pure un grosso fastidio alle orecchie. Poi si intrasente qualcosa. Sì, è una bella canzone.

Voglio sentirla meglio!

E così si cerca, girando la manopola o scorrendo con il tasto digitale, di beccare il punto perfetto per godersi appieno quel dolce sentire e trovare così il modo di farsi un viaggio migliore, divertendosi e rilassandosi. Perchè non bastano le parole degli amici che sono in macchina o nella stanza assieme a noi: per quanto belle, calde ed amichevoli, a volte esse possono addirittura divenire rumore - rumore assordante - talvolta così fastidioso da provocare pure malattie alle orecchie.

Unico rimedio per questo male diffuso è fare silenzio attorno a se e dentro di se. E se ogni tanto non è possibile fare silenzio attorno a se - visto che i cazzotti nei denti da dare al rumoroso o ai rumorosi di turno non sono ancora stati legalizzati a parte qualche caso eccezionale - è indispensabile trovare il proprio metodo personale di "assentarsi" e di fare silenzio dentro di se, sintonizzandosi sulle frequenze giuste - le frequenze della guarigione dal mal d'orecchi!

Talvolta - specie in occasioni imprescindibili dalle quali non possiamo esimerci dal partecipare come andare a lavoro o cose simili - non esiste proprio altro sistema per entrare nel silenzio e trovare le frequenze giuste se non quello di prendere la propria scaletta interiore e scendere là, in fondo, dov'è buio, lì proprio dove nessuno ci sente e ci vede: là siamo totalmente liberi da ogni genere di condizionamenti. Questo luogo personalissimo è sempre accessibile e può divenire davvero il vostro rifugio nelle più svariate occasioni, senza nessun limite se non quelli che voi stessi vi creerete.

Occhio però a non abusarne: non deve essere un rifugio buio e chiuso utilizzato per nascondervi dalle vostre responsabilità e dai vostri impegni quotidiani! Al contrario, esso è luogo di purificazione e rigenerazione interiore che potrà permettervi di ricaricare le pile ogni volta che lo vorrete - stando praticamente in standby in superficie - e potendo così sfruttare i molti momenti "inutili" del vostro tempo quotidiano per riposarvi ed essere maggiormente incisivi e pronti là dove venite chiamati direttamente in causa.

E una volta che avrete trovato le frequenze giuste, potrete salvarle nella vostra radio di bordo: la volta successiva sarà così per voi più facile ribeccarle e rigodere di quel passano in quel momento!

9 settembre 2009

La vita è una montagna da scalare?

Hai iniziato alla grande!

Sei dentro al gioco! Stai scalando per raggiungere le tue vette - che magari non sono nemmeno tanto alte - ma sono le tue vette, quelle che contano per te e dunque, sono tutto per te!

Tanti te l'hanno detto che la strada è in salita, che bisogna darsi da fare - qualsiasi cosa fai, che solo i migliori arrivano, che il cammino è duro, irto di pericoli, che ci vogliono braccia forti, allenamento duro, costanza, applicazione, sudore, ripetizioni, ambizioni da saziare... ed il tutto condito da una bella dose di sale della dea bendata, senza la quale non si riesce a fare niente!

E tu ci sei, stai seguendo tutto alla perfezione: ti stai applicando alla grande, non puoi mollare!

Solo chi ha resistenza, nel tempo, ce la può fare. E dunque occorre allenamento, prestanza fisica, occorre essere astuti ed intelligenti: capire cosa bisogna fare nel momento perfetto, nell'istante magico in cui va fatto! E' una vera sfida per uomini veri!
- Ehm... aspetta, aspetta! -

- Cosa!? Cosa devo aspettare! Se non ti togli di mezzo mi togli l'ispirazione! Sto andando forte con questo pezzo, dai fammi passare! -

- Come vuoi... -
Bene, dicevamo. Inutile è l'esistenza di chi non s'impegna per raggiungere il massimo! Inutile l'esistenza di quelli che non si buttano a capo fitto nelle cose per raggiungere i propri obiettivi! Perchè tutta la fatica ed il sudore prodotti per arrivare in cima alla vetta, sono ampissimamente ripagati dalla vista fantastica del mare sconfinato che si vede da lassù! E non puoi comprenderne la bellezza se non sei mai arrivato in cima!
Solo chi veramente ha una forza di volontà estrema, può riuscire a contemplare quell'infinito. Solo chi...
- Ehm.... scusa scusa... adesso basta però! -
- Cosa c'è? Che vuoi? -
- Dunque la vita è una scalata solo per i più forti? Un avanzare giorno dopo giorno per arrivare in cima? Ma in cima a che cosa? Ed è bello poi essere là in cima, ma da soli? E coloro che non hanno forza nelle braccia? Coloro che non hanno potuto fare il tuo stesso allenamento? Coloro che non hanno muscoli forti e nemmeno tanto fiato, costoro non possono vivere? La vita è dunque una prova di resistenza per pochi? -
- Eh, beh... mmhh... beh insomma... -
- O forse si scopre il vero valore della vita quando, anzichè scalare ognuno per conto proprio le proprie montagne personali, ci si siede attorno ad un tavolo con la voglia di ascoltarsi e di scoprire chi siamo - magari bevendoci su un bel bicchiere di vino buono - con la voglia di raccontarsi beatamente per quel che siamo, donandosi gli uni gli altri, senza essere per forza qualcosa di particolare o di speciale, riscoprendo lo speciale nella normalità dell'amicizia? Non si sente forse un profumo inebriante nel dividere e condividere il proprio pasto in allegria, nel ridere e nello scherzare insieme, sedendoci e rilassandosi e prendendosi per come siamo, l'uno di fianco all'altro, in cerchio attorno al Fuoco? Tanto è il fuoco che d'inverno riscalda, e di riflesso noi, in base a quanto ci facciamo riscaldare dal fuoco! Dunque la vita è per pochi gloriosi combattenti o per molti - per tutti - che accettano il dono offertogli e ricambiano col dono di se stessi gratuito, lindo e pulito, logica conseguenza di un rapporto d'amicizia? E' forse nel sorpassare, la vittoria, o nel lasciarsi superare sorridendo al vincitore? E' forse nel parlare, o nell'interrompere il proprio discorso, ascoltando, per far parlare pure l'altro? -

7 settembre 2009

Diventare i primi: mors tua vita mea

Si gioca sempre così, perchè così t'insegnano che bisogna fare - perchè così è giusto e tutto il resto è merda!

Già, merda. Non cacca o "popò", proprio merda! Merda puzzolente!

Chi non è il primo non conta niente: il suo parlare non conta niente, il suo discorso vale meno di una cicca spiaccicata in terra nella strada dove sopra è passata una ruota di un camion con rimorchio. Il suo sentire non conta niente, il suo vedere neanche - figuriamoci, cosa mai può vedere quel coglione lì? - la sua intera esistenza è spazzata via dall'egoismo degli altri. E tutti scaliamo la vetta, cerchiamo di arrivare per primi oppure nelle migliori condizioni possibili in cima alla montagna del successo sociale.

Già, la vita è una montagna da scalare, un sentiero da percorrere, un percorso per raggiungere l'inarrivabile al quale sempre aneliamo ma mai tocchiamo. Una ricerca continua di qualcosa che non troveremo mai - perchè niente potrà saziare la nostra implacabile sete, talmente forte che nemmeno sentiamo e vediamo più. Una gara, una corsa per arrivare, per affermarci, per mostrarsi, per realizzarsi utilizzando tutte le proprie doti - io sono più bravo di lui! Sono più giusto di lui! Questo non capisce che ho ragione io! - O almeno così riteniamo che sia. Ripeto, ci hanno insegnato da sempre che è così: impossibile che sia diversamente.

E ci siamo dentro fino al collo, tutti quanti. Anzi, ci siamo sommersi dentro, dentro a questa spazzatura che noi stessi provochiamo, continuamente. Spazzatura che nessuno smaltirà mai - a parte qualche spazzino sperduto che ancora lavora senza stancarsi mai, senza chiedere niente a nessuno, senza pretendere niente da nessuno, e lavora per tutti nel segreto e nel silenzio delle proprie notti - spazzatura che ingombra le nostre stradi, le nostre mani, i nostri atti, il nostro vivere quotidiano.

Ecco perchè non ci si vede più: perchè c'è questa spazzatura nel mezzo - come si può vedere qualcuno dietro una montagna di spazzatura? - ecco perchè non ci si sente più - come si può sentire qualcuno, se non una vocina tenue, se siamo dietro una montagna di spazzatura? - non ci si tocca nè tantomeno ci si sfiora più in quanto siamo divenuti irraggiungibili gli uni gli altri: ed ognuno sta al suo posto, dietro la propria montagna.

E camminiamo e camminiamo, e sgomitiamo e sgomitiamo.

E ci sono delle tecniche per divenire primi - per affermare il proprio marchio!

Dunque scopriamole, scandagliamole, usiamole prima che altri le usino e ci rubino il posto. Perchè se non siamo lì, non contiamo niente e non siamo nessuno. Che cosa aspettiamo?

E mentre qualcuno ancora cerca con una ruspa di fare un po' di pulito attorno a noi e dentro di noi, gli sciacalli sono già pronti a piombare non appena vedono che giace il corpo di un morto o di un ferito o di un moribondo. Là dove possono beccare, essi vanno. Intravedono qualcosa, da lontano ne sentono l'odore e si fiondano - seguendo istantaneamente il loro istinto - e mordendo, implacabilmente seguendo il detto mors tua vita mea - e godono e vivono a discapito degli altri. E questo a volte, vuol dire fare carriera.

5 settembre 2009

Lo scatolone del blog

L'idea dello scatolone è quella di tenere tutti i post su per giù sullo stesso piano e dare così maggiore possibilità al lettore di trovare contenuti diversi e di iniziare la navigazione dei contenuti del sito non sempre dallo stesso punto - per non giungere sempre alla stessa fine!

Non è noioso per te navigare su un sito dove i contenuti sono bene o male sempre gli stessi?

Scoprire invece che la stessa risorsa può essere attraversata e veduta seguendo più direzioni - scoprendo in ogni direzione contenuti diversi - rende la navigazione molto più gradevole e sicuramente lascia un altro sapore in bocca una volta che si è deciso di lasciare il blog appena letto. Questo fatto dà l'idea della dinamicità dei contenuti, di una certa fantasia nelle idee proposte, offre più punti di vista e maggiori informazioni - talvolta tecniche, talvolta descrittive, oppure riflessive o addirittura poteiche!

L'idea di un blog come uno scatolone aperto offre all'utente una visione non statica dei contenuti proposti. Sarà che a me la confusione, sebbene molti la combattano, non mi sta cos antipatica quando in quella confusione mi ci so rigirare bene e so bene dove stanno le cose che cerco e di cui ho bisogno subito. Perchè nessuno ha mai spiegato quale sia il motivo per cui i calzini puliti se ne debbano stare nel cassetto dell'armadio: è come quando occorre fare un click in più per accedere ad una certa sezione - quanto è stancante talvolta! - mentre si può ottenere lo stesso risultato tenendo i calzini su una mensola della propria stanza. Non è meglio?

E poi non è vero che non ci sono possibilità di ordinamenti: puoi seguire i colori degli angolini e leggere tutti e solo gli scritti che trattano - rigidamente come fosse un vero manuale - di quegli argomenti di cui non riesci mai a trovare informazioni oppure dei quali sai qualcosa ma puoi scoprire nuovi particolari. Puoi anche riordinare tutti i foglietti osservando le date, riordinarli e gustarteli tutti come effettivamente fossero un libro o un diario, seguendo, scritto dopo scritto il filo logico dell'autore.

Ma lo scatolone ti permette di pescare qualcosa a caso!

E così lasciarsi stupire - o deludere - da parole che ci possono interessare - o possono farci rizzare la pelle d'oca dallo schifo che ci fanno! - senza sapere dove cadremo o cosa comparirà davanti ai nostri occhi. Un po' d'avventura insomma, che non fa proprio mai male! Abituati ai soliti schemi schematici della nostra testa, un po' di fantasia non può che aprirci nuove strade e nuovi cammini e magari farci scoprire addirittura nuove fonti da cui dissetarsi nei momenti in cui la gola secca, da quanto è secca, fa quasi male!

3 settembre 2009

Bisogna pur iniziare da qualche parte

Quando fai una cosa, non pensare di farla perfetta e non progettarla come se fosse finita: sarebbe come decidere di voler camminare in una strada senza sfondo, di cui ancora non vedi la fine, ma che ha una fine certa - ed oggi o domani la raggiungerai!

Si costruisce sempre qualcosa di diverso da quel che si era programmato benchè così non insegnino i libri di design e progettazione.

E' normale che le cose - e pure le invenzioni - prendano forma con un lavoro quotidiano, correggendo errore dopo errore, affinando il tiro, rivedendo la rotta, apprendendo nuovi trucchi e nuove strategie - e dunque revisionando e modificando la bozza attuale. E seppur qualcosa sia già definitivo, fra le mani stringiamo sempre una bozza di quello che sarà in futuro: e ciò è una gran fortuna. Vuol dire che stiamo ancora lavorando, che la nostra mente è ancora attiva e che abbiamo ancora la possibilità di colorare di altri colori quel che già ha un colore o di rimodellare in una forma nuova quel che già una forma ce l'ha... e che siamo sempre in corsa, ci stiamo ancora muovendo - non abbiamo ancora le gambe incancrenite ed il fiato corto!

Si arriva sempre là dove non mai ci si sarebbe immaginato benchè così non dicano le agenzie che organizzano viaggi. Esse ti garantiscono una bellissima e confortevolissima strada chiusa e senza sfondo - e gli uomini amano queste strade sicure perchè hanno bisogno di sicurezza, amano il tutto organizzato, ingannandosi e pensando che così si sconfigge la paura dell'imprevisto, che è sempre in agguato! - che può condurre talvolta all'assuefazione da noia. Così si cade più facilmente nelle trappole che disseminate per questa strada ti attanagliano le gambe quando meno te lo aspetti e sciupano il quadretto da salotto.

In realtà si procede sempre a piccoli passi, passo dopo passo, verso qualsiasi direzione ci si diriga. Non si diventa dei malviventi famosi in un solo giorno, e neppure dei santi in qualche mese. E anche questa forse è una vera fortuna: ci vuole del tempo e ci rimane sempre la possibilità, tra un passo e l'altro, di sfruttare quel frangente di secondo per controllare se è un posto buono dove si sta mettendo il piede adesso, oppure al prossimo passo.

Tanto è vero tutto questo quanto è vero che sia necessario aver ben presente da dove partiamo - quale situazione è attorno a noi - ed avere un minimo di idea di dove vogliamo arrivare - giusto per sapere in che direzione muovere il primo passo. Questa non è la direzione finale, bensì solo il passo intrapreso - dopo i precedenti e prima di tutti gli altri - che ci aiuterà a raggiungere la futura destinazione finale inaspettata.

1 settembre 2009

Array in Oracle PL-SQL

Gli array sono strumenti davvero comodi e pratici ed in certe occasioni direi quasi indispensabili. Ecco come utilizzarli nel PL-SQL.

1. dichiarare l'array nella sezione del DECLARE della Stored Procedure;

type my_array is table of varchar2(20);
array_di_prova my_array := my_array();

In questo caso ho dichiarato l'array array_di_prova di VARCHAR2 (stringhe di testo) ed ogni elemento dell'array può avere lunghezza massima di 20 caratteri.

2. all'interno del BEGIN della Stored Procedure specificare la lunghezza dell'array ovvero di quanti elementi è composto il vettore;

array_di_prova.EXTEND(12);

3. all'interno del BEGIN della Stored Procedure, richiamare ed utilizzare l'i-esimo elemento dell'array all'interno di un ciclo (for o while o altro) che ha come indice la variabile "i";

array_di_prova(i);