19 ottobre 2009

Siena, la mia terra è la più bella del mondo!

Perchè mi parla di qualcosa che non finisce mai!

Mi parla di lavoro duro, di sole e di pioggia che fanno crescere le realtà nel susseguirsi lento di successi e sconfitte, successi e sconfitte conquistate con tanto, tanto sudore e fatica - ma raggiunte, entrambe, con gioia!

Amo il silenzio della mia terra, la terra e l'erba bagnata dalla pioggia che hanno un odore del tutto particolare, molto diverso da quello delle metro puntualissime e velocissime che scarrozzano un sacco di passeggeri tutti presi dai loro "importantissimi" appuntamenti ai quali proprio non possono mancare!

Qui è uno spazio dove ancora l'erba cresce al sole e la pioggia gli dà forza la rinvigorisce - dove si lavora per vivere e non si vive per lavorare e si attende anche che il tempo faccia il suo corso. Qui è uno spazio antico seppur nuovo che profumoadi qualcosa di fantastico, di magico, di incomprensibile dove la pazienza è la prima delle virtù da imparare dalla natura stessa e si concede tempo al tempo - non c'è la stupidità del super veloce tutto e subito disumanizzante!

Qui il sole ti fa respirare e ti riempi il cuore di gioia non meno di quanto faccia un temporale potente che spacca tutto - ah quanto è bello quando tuona e lampa! - Mia nonna mi diceva sempre "Tonino sciacqua le botti!" e siccome mio zio si chiamava Antonio io m'immaginavo mio zio in cielo che sciacquava veramente le botti (anche se in realtà non ho mai capito a cosa si riferisse veramente mia nonna!).

Io la mia terra, dove sono nato e cresciuto, dove ho riso e pianto, dove ho avuto i primi amori, dove ho stravissuto con i primi successi e le mie prime sconfitte, io questa mia terra sanguigna che gli piace il vino e fare tardi la notte, io la amo alla follia e non sto più nella pelle di riabbracciarla e di riviverla - come sempre, senza orari, senza mete, senza impegni! - ritramortirmici che quel tramortirmici, a guardar bene, era proprio un bel vivere: altro che ingegneri, avvocati, business-man e donne in carriera! Infatti poi anche costoro vengono ben volentieri da noi a passarsi le vacanze.

Ma non è un discorso di ferie: è quando la cantina è vuota dalla gente di pasaggio che il vino inizia a raccontare le sue storie millenarie e le racconta solo a chi se le sa tenere per se, le racconta solo a pochi - a chi crede che le sappia ascoltare bene!

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