3 novembre 2009

Ricalpestare le stesse pietre di una volta

Il Vento della Speranza ti porta lontano ed alza le foglie e le carte di giornale da terra - ed alza te da dove sei entrandoti fin dentro al golf - infastidendoti e pungendoti ma svegliandoti.

Lo stesso Vento può ricondurre i tuoi piedi sulle stesse pietre già calpestate, sulle stesse pietre dure e amate - divenute morbide con lacrime, pianti e gioie - sullo stesso tufo che ti entra negli occhi per farteli lacrimare - sarà polvere o Vento?

Non stringere i pugni e stringi i pugni: perchè c'è ancora tempo per stringere i pugni ed aprire le mani. Per sentire ancora il Sapore ma con retrogusti diversi. C'è tempo ancora per fare tardi - e non dormire mai - per fare presto attendendo di fare colazione - assieme - attendendo ancora gioie, ancora eventi - cercandoli, costruendoli - assieme.

Passare dagli stessi luoghi, avanzare sugli stessi tratti, gli stessi piedi, gli stessi muscoli, lo stesso sudore, la solita fatica ed il solito cuore che batte dall'emozione e dalla gioia: ma non gli stessi occhi, non lo stesso cuore, non lo stesso sangue, non le stesse mani, non la stessa pelle addosso. E brividi che scorrono - salgono e scendono - tratti di nobiltà con tratti da osteria - vino assieme alla carne - risa e schiamazzi sulle riflessioni più profonde trovate portate dal Vento nelle vie più belle del mondo - calpestate dai giorni più normali ma straordinari.

Anche la pietra più brutta, anche la pietra più brutta è la più bella e la più amata: il colonnino bianco, il mattone rosso ed il tetto disconnesso, la salitina che fa sudare, l'albero che respira e fa respirare. Ed il Vento che passa, si ferma, ti cerca, ti abbraccia, ti gira e ti rigira, ti scalda e ti prende la mano - la lascia e la riprende - e la bacia. E promette e dice - Niente di speciale! - ma guarda con gli occhi furbi e sorride. Ha già detto tutto quel che c'è da dire - già si è inteso quel che c'è da intendere! E cosa c'è da intendere?

Così ti sciogli volentieri nel caldo del tuo cappotto ben abbottonato, nascosto dietro la sciarpa rifugio dal freddo e dalle lacrime - dall'acqua portata dal Vento! Che piova, che grandini, che scrosci - che tuoni e che lampi!

Fai te... perchè - purchè - camminerò ancora su di te!

(foto scattata alle 8 del mattino senza aver dormito nemmeno un minuto i primi di gennaio del 2009!)

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