1 marzo 2010

L'assenza di Verità crea una palude


Non c'è nessun altro rimedio possibile: se sei dentro una palude e non riesci più a muovere una gamba o un braccio, l'unica cosa che puoi fare è cercare di non abbassare la testa.

Guardare avanti, mirare oltre quella palude nella quale stiamo per affogare, per raggiungere la terra ferma.

Se guardi in basso e continui a guardare ed a focalizzare la tua attenzione su quella "melma", non ci sono possibilità di scampo perchè non solo sei fisicamente bloccato, ma anche mentalmente non riuscirai a scrollarti di dosso le difficoltà del momento.

Principio per arrivare alla terra ferma è sapere, dentro di se, che ci si può fare. Avere questa consapevolezza, guardare oltre. Così le energie rinascono, lo spirito respira - o almeno riceve qualche boccata d'ossigeno - e non rimane intrappolato nelle mille regole, nei doveri da compiere, negli affari che riempiono le giornate di niente, rendendole per assurdo completamente vuote.

Cioè giornate piene di niente, il che significa vuote. Comunicazioni vuote, parole che non sono vere - dette e ascoltate col sorriso solo per convenienza - mani strette per convenienza, email inviate e ricevute per convenienza. Conviene davvero vivere una vita così? C'è davvero tutta questa convenienza nel sorridere quando non c'è da sorridere? 

La mancanza di Verità nei rapporti con gli altri crea una palude paludosa dove è davvero brutto sguazzare. Dove non si persegue più in nessun modo la Verità, dove si è completamente smarrito il senso anche delle verità semplici della vita che i nostri nonni ci hanno sempre tramandato con tanto amore ma con sudore e fatiche umane - e non disumane e disumanizzanti come le fatiche moderne della nostra società! - allora è un gran caos, non ci sono più regole, tutti hanno ragione e nessuno ha torto, tutto è vero e tutto è falso, tutto e buono e niente è sbagliato. E questa convinzione e questo modo di vivere è davvero una grandissima palude dove si muore, da cui è difficile uscire, una palude creata da noi stessi, dai nostri comportamenti, dalla nostra mancanza di Verità.

Se si è completamente smarrito il sentiero buono, allora si passa per forza dalla boscaglia. Però non crediamo almeno che ci sia solo questo sentiero impraticabile, da praticare, perchè non è così e anch'essa sarebbe una profonda sbagliatissima convinzione.

Per fortuna non ci sono solo le paludi e non tutti insegnano a starsene nella palude "perchè è così che va". Per fortuna esistono ancora persone che praticano ed insegnano altre strade, coraggiose ma forse meno coraggiose di coloro che amano la palude: perchè ci vuole coraggio a starsene bene dentro una palude, il coraggio degli sciocchi e degli sprovveduti che credono anche di salvarsi facilmente, prima o poi, dalla palude.

Il coraggio vero è ben altro: è coscienza vera di quel che accade, coscienza vera di come vanno fatte le cose per il bene delle persone. Coraggio è affidarsi alla Vita, celebrarla, vivere con Gioia, sempre. E' un coraggio normale delle persone semplici, come i nostri nonni, che ci hanno sempre insegnato che la vita è fatta di cose piccole e belle, di sacrificio e di lavoro, di piccole soddisfazioni ma importanti, per noi.

Avanti, avanti, c'è ancora strada. Si vede ancora un sentiero battuto. E se è battuto, qualcuno c'è passato, anzi molti ci sono passati. E se ci sono passati in molti, allora ci posso passare pure io. Così che i piedi trovino l'appoggio necessario e non sprofondino, come dentro una palude. Così che si possa camminare ancora, avanti, andando avanti.

2 commenti:

  1. "la mancanza di Verità nei rapporti crea una palude in cui è difficile..." stare a galla, in cui è difficile non lasciarsi affondare e finire giu' giu' in fondo con l'anima esaurita nel tentativo di tenerti su...

    Bel pezzo Lorenzo, beccato per caso e adatto per-fet-ta-men-te al mio sentire d'oggi (e ancor piu' di ieri e ieri l'altro)
    :-) MrsQT

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  2. @Mrs.Quentin Tarantella: :) bene. Mai mollare!

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