12 agosto 2010

Svantaggi e difficoltà di cambiare lavoro frequentemente


Sebbene ritengo che via siano diversi vantaggi nel cambiare spesso lavoro, credo che ci siano anche diversi svantaggi e difficoltà da affrontare.

Qualche piccola idea sul lavoro e sul fatto di cambiare spesso sede/colleghi/lavoro:

  • non consente di mettere mai radici in nessun luogo - e non potrai un giorno arrivare a mettere i piedi sulla scrivania e fumarti il sigaro mentre il tuo business sta crescendo! :) - non stai cercando forse anche tu il tuo business miracoloso? :)
  • ostacola la conoscenza più approfondita fra le persone che lavorano nello stesso luogo - si conoscono tante persone, si conosce tanta gente, si sentono tante campane e diversi punti di vista sulle questioni, ma alla fine è più difficile stringere rapporti duraturi;
  • emerge di più il bello ed il brutto che c'è in te, vieni fuori per quello che sei: alla lunga forse è più difficile crescere bene sempre nello stesso luogo e con le stesse persone e dunque forse è il percorso migliore che ci mette "alle strette" e ci costringe a crescere davvero. In pratica si azzerano le possibilità di non guardare alcune cose di noi stessi e la situazione ci forza e ci spinge a cambiarle: questo aiuta tantissimo in fatto di crescita personale umana, anche perchè "girando" di posto in posto è più facile tenere sempre alte le motivazioni che spingono costantemente a dare il meglio di se;
  • non ci si specializza mai al 1000% in qualcosa: si sa un po' di tutto, ma è possibile che non diventeremo "esperti" in niente ed in ogni mansione svolta impariamo ad usare gli strumenti utili e necessari al momento, dimenticandocene successivamente. Aumenta la flessibilità di sapersi reinventare e la capacità di ricominciare sempre da 0 a discapito però di una vera e forte esperienza in un determinato settore. Esperti si diventa col tempo, maneggiando tutti i giorni gli stessi strumenti;
  • al contrario, potresti ritrovarti a dover fare sempre le stesse identiche cose, ma in posti e progetti diversi: potrebbe diventare monotono il lavoro tecnico da esplicare e dunque meno arricchente e "riempiente", decisamente meno affascinante. Anche se potresti ottimizzare al meglio le tue conoscenze e "riutilizzarle" al massimo, potrebbe non essere il massimo del divertimento;
  • aumenta lo stress per essere sempre competitivo, utile, funzionalmente pronto: guadagnare la fiducia professionale ed umana dei colleghi con i quali si lavora quotidianamente, è una cosa molto importante perchè aiuta a lavorare beneCollaborando attivamente in ufficio, si guadagnerà più facilmente la stima dei colleghi. Ma per fare questo occorre tempo, energie, dedizione: anche se ritengo sia una delle cose basilare a cui prestare tempo quando si arriva in un nuovo ufficio o gruppo di lavoro, credo che questo "lavorio" comporti una dispendio notevolissimo di energie. E non bisogna mai scordarsi di stare attenti alle 8 regole lavorative che portano alla morte :)
  • potresti non metterti mai alla prova veramente: appena c'è una grande difficoltà o le cose non vanno bene, scappi! (che può anche essere una buona strategia di business!)

Altre idee/esperienze? Sono ben accetti suggerimenti :)

6 commenti:

  1. concordo su tutto. Ci hanno venduto per anni (e abbiamo provato a rivenderle) la flessibilità e l'occupabilità come la soluzione ad ogni crisi, ma in realtà hanno creato solo persone che per anni sono passate da un progetto all'altro, diventando espertissime nel surfproject, acquisendo centinaia di competenze più o meno specialistiche per poi, a 40 anni o giù di lì, essere scartate alle selezioni perchè overskilled o overaged... sembra quasi impossibile uscirne ormai... che fare? consigliare ai giovani d'oggi di lasciar perdere gli studi per recuperare i vecchi mestieri? almeno così fai solo una cosa... ma la fai per tutta la vita!

    .oO(ma poi... che noia??!?

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  2. @valepi: eh la noia sì... però come facevano i nostri vecchi? forse avevano più pazienza di noia, però probabilment quando imparavano a fare una cosa, quella era e festa finita. Oggi invece è un gran marasma e se imparare sempre qualcosa di nuovo può essere bello e divertente, è anche faticoso e sembra di non arrivare mai a niente di definitivo.

    Io personalmente ci tornerei volentieri a fare l'artigiano vecchia maniera con una piccola botteghina in centro, magari unita ad un bel sito web online per vendere i miei prodottini all over the world! :)

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  3. io pure! al di là del fatto che i vecchi artigiani oggi sono quasi sicuri di avere una pensione, noi forse no!
    mi torna sempre in mente un ragazzo che frequentavo all'università, non riusciva a superare gli ultimi 3 esami e diceva sempre "ma se a 18 anni fossi andato a fare il muratore, ora non avrei la mia bella impresa??"

    p.s. e te lo dice una overskilled con sempre crescente difficoltà a rientrare seriamente nel mondo del lavoro dopo la nascita della bimba... il surfproject è complicato sei hai una bimba piccola e vivi a 200km dai vecchi contatti!

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  4. @valepi: eh io l'ho sempre pensata come quel ragazzo tuo compagno, mannaggia la miseria :)

    Come stipendio in realtà non mi è andata malaccio, almeno per ora, ma faccio una vitaccia accia accia accia! :(

    Immagino le difficoltà a rientrare nel mondo del lavoro... per godersi un po' la famiglia e stare dietro ai figli ci vorrebbe un impiego tranquillo e non certo lontano da casa. E soprattutto che non sia ipermega stressante... altrimenti se uno si consuma a lavoro, quando torna a casa è morto e non ce la fa a fare niente...

    Io vorrei proprio trovare un lavoro appagante e poco stressante, e pure che mi faccia stare bene economicamente. Chiedo troppo? :)

    Beh lo stesso auguro a te, di trovare qualcosa che ti piace e che ti faccia fare bene la mamma come è bello che sia :)

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  5. Ciao,
    navigando in Internet sono per caso approdato sul tuo blog,
    ho trovato molto interessante l'impostazione che hai dato al tuo spazio virtuale, direi sicuramente molto accogliente

    sarei felice se potessi ricambiare l'ospitalità sul mio blog
    dove sei fin da adesso il benvenuto

    un saluto
    ciao, Mimmo

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  6. @Mimmo: ciao Mimmo, benvenuto su "Diario di Bordo"! :)

    Mi fa piacere che tu abbia trovato queste pagine "accoglienti", se devo essere sincero è il primo obiettivo che ho sempre cercato di perseguire sia con la grafica che con l'impostazione e dunque questo mi fa davvero molto piacere.

    Sono appena passato a trovarti sul tuo blog, ho lasciato qualche commentino e mi sono iscritto ai feed, continuerò a seguirti.

    Torna quando vuoi da queste parti, fa sempre piacere :)

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