25 settembre 2010

Guarda la realtà delle cose e non le cose (immerse) nella loro realtà

Guarda la realtà delle cose: non si vede bene con gli occhiali a forchetta!
Quando le cose vanno bene, sono tutti lì, pronti ad esserti amico. Se hai "potere" poi, sono ancora lì, fedeli che sorridono quando sorridi e che piangono quando tu piangi. Quando offendi qualcuno lo offendono con te e quando parli bene di qualcun altro, tu ne elogi tutti i pregi dimostrando di conoscerli a memoria.

Se sei uno di quelli he hanno "potere", occhio, perchè l'incanto magico dei contatti potrebbe finire e con quello potrebbe finire il tuo potere e con quello potrebbero scomparire molte persone dalla tua vita. E tutto questo semplicemente perchè "hai mal investito il tuo tempo e le tue energie" puntando su rapporti che non erano effettivamente d'amicizia.

Se sei uno di quelli sempre pronto a servire l'uomo di potere del momento, occhio, perchè potresti ritrovarti a dover dire o fare cose che in realtà non ti piacciono, rinunciando così alla vera libertà e ad essere davvero te stesso. E anche questo è molto pericoloso perchè "si diventa senza accorgersene qualcuno che effettivamente non è noi" pensando in quel modo di agire bene per "crescere" magari a livello professionale. Ciò è profondamente sbagliato in quanto "a cosa serve diventare chi o chissà cosa quando poi si è perso noi stessi?".

Eppure, in ogni organizzazione umana e dunque in ogni azienda, comunità, organizzazione, si ha sempre qualcuno "sopra di noi" come capo che ha il compito di "dirigerci" e qualcuno sotto di noi che dobbiamo dirigere noi. Poi ci sono quelli di fianco a noi, che sono effettivamente sullo stesso nostro pianerottolo e che insieme a noi condividono capi e sottoposti. E dunque, in ogni organizzazione dove c'è una forte gerarchizzazione e dove ci sono interessi monetari legati alla gerarchizzazione, oppure interessi di visibilità/prestigio sociale (sia all'interno che all'esterno dell'azienda), difficilmente i rapporti sono "puliti" fra le persone: la maggior parte delle volte i rapporti tra le persone, pur che se ne rendano conto o no, sono "sporcati" da interessi e sottointeressi lavorativi, professionali, di carriera, sociali, monetari.

Questo sistema può schiacciare le persone, può appiattirle, comprimerle, addirittura "distruggerle". Occorre stare bene attenti, ragionare, uscire dalla mentalità sbagliata della corrente. 

Se ci si sente immersi in una mentalità di questo tipo, via, escine "mentalmente" il più veloce che puoi! Poi ritorna a vedere le persone per quello che sono, come persone. Togli dai tuoi occhi il suo biglietto da vista, il suo mestiere, il suo prestigio sociale, i suoi soldi, la sua posizione all'interno dell'azienda!

Non è un manager, un amministratore delegato, un capo... oppure un donna delle pulizie, uno spazzino, un barista...  è un uomo!

Guarda la raltà delle persone e non il "ruolo" che hanno in quel momento, non il vestito che portano in quella giornata, non la macchina che guidano quando vanno a casa. Guarda gli occhi delle persone: gli occhi non tradiscono mai.

7 commenti:

  1. Che bel post! Certo che se tutti ci comportassimo veramente così non esisterebbero più persone potenti, poichè, non sono solo i soldi a far sentire potente e a rendere potente un uomo ma è ciò che i soldi gli permettono di fare e di essere. Il punto è che si dovrebbe iniziare col dare meno importanza ai soldi e a chi ne ha di più o di meno e, come dici tu, guardare bene in faccia chi si ha davanti. Colui magari possiede una ricchezza interiore superiore ad ogni ricchezza materiale e un' integrità morale molto lontana dal concetto di potere.
    Heidi

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  2. @Lindalov: ciao lindalov, benvenuta su "Dirio di Bordo"! :)

    @Heidi: i soldi servono per realizzare le cose. Bene o male dai soldi in qualche modo ci devi passare, tuoi o di qualcun altro, ma bisogna guardare al di là dei soldi, dei vestiti, dei "travestimenti" della vita quotidiana, per vedere chi effettivamente abbiamo di fronte, l'uomo che abbiamo di fronte, chi è davvero!

    "Sentirsi potenti" vuol dire sentirsi in grado di poter decidere per gli altri, poter decidere per se stessi... essere padroni! Ed i soldi aiutano a diventare potenti, a poter decidere e spadroneggiare!

    Buon inizio di settimana :) grazie per essere approdata su "Diario di Bordo"!

    A presto

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  3. Grazie di aver dewciso di seguire il mio Spazio Personale blog...
    Il tuo blog mi piace molto, ti seguirò
    Un abbraccio forte :)

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  4. @AndreaAroundThePop: ciao andrea, carino il tuo blog, lo seguirò volentieri!

    A presto :)

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  5. Così come noi non siamo "Risorse", ma siamo "Persone"... corretto? Ci vedo un vago riferimento, vecchio mio :-)

    E poi si potrebbe parlare di cosa comporta la "depersonificazione" delle relazioni, ma forse si aprirebbe un dibattito troppo ampio.

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  6. @etnatracker: eheheh eh beh sì certo, il riferimento lavorativo è corretto. Del resto conosci probabilmente anche meglio di me alcune realtà :)

    Mi sono sempre chiesto come facciano importanti società ad avere un nome così prestigioso (ma poi davvero ce l'hanno??) quando la maggior parte della gente che vi approda se ne vuole scappare via il più velocemente possibile? Cosa diranno di quell'azienda quando se ne saranno finalmente scappati via??

    Insomma, mi è sempre sembrato un ragionamento assurdo ovvero mi è sempre sembrato il contrario di come, credo, dovrebbe essere. Mi ero sempre immaginato - e sinceramente lo credo ancora - che una grande azienda possa definirsi tale solo quando passa dei "principi", quando dà valore ai "valori", quando la gente, oltre che con 1000 euro in tasca a fine mese, se ne ritorna col sorriso, contenta di quel che ha fatto.

    Ma mi sbaglio di grosso nella mia visione molto probabilmente bambinesca dell'attività lavorativa e credo di aver trovato la risposta alla domanda "su come faccia un realtà così a espandersi ed ingrandirsi e farsi un buon nome nel settore se la gente che c'è se ne vuole costantemente scappare via?"

    E la risposta è semplice, i soldi.

    Sono i soldi il motore di tutto. La gente lavora perchè ha bisogno dei soldi: per questo accetta spesso situazioni difficili, resiste. L'azienda non chiude se fa soldi: non importa quali valori passano, alla fine deve fare cassa, sennò chiude e anche se la gente fosse sempre col sorriso su tutto, se non produce niente, chiude, la gente va a casa e allora sono guai. Quindi i soldi ed esclusivamente quelli sono la chiave di tutto.

    Ora è chiaro che credo esistano anche reltà "vie di mezzo" dove si bada un po' i soldi e un po' al resto :)

    Già, anche sulla depersonificazione si potrebbe scrivere roba :)

    Comunque il "non guardare le persone da persone", ovvero per quel che sono, non accade solo in ambito lavorativo ma mi sembra in ogni struttura organizzata e gerarchizzata dove nascono "interessi" che siano monetari, politici o sociali: si finisce per vdere l prsone per il proprio ruolo, chi ha un ruolo finisce per impersonificarsi così tanto in quel ruolo che si dimentica di essere ancor prima una persona, come le altre.

    Insomma il "servilismo" è vecchio quanto il mondo :)

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