12 ottobre 2011

Un po' del proprio sudore tra le pagine scritte anche se parla di "come usare efficacemente il fil di ferro per uso domestico"

Dedicare un libro a qualcuno, è sempre una cosa bella
Mi sono sempre chiesto che senso abbia dedicare ad una persona cara, o ai figli, o alla moglie, un libro di storia, o un manuale informatico molto tecnico, o un libro che non sia un romanzo o una storia bella da leggersi prima di addormentarsi.

E forse ho trovato la risposta nel semplice motivo che non è affatto detto che prima di addormentarsi occorra per forza leggere una storia tranquilla e serena, perchè qualcuno potrebbe rilassarsi anche leggendo un bel libro di storia, se ne ha la passione o la necessità. Alla fine la lettura è un po' come il bersi un caffè, qualcuno lo preferisce al vetro apportando ogni volta motivazioni bizzarre e quanto mai opinabili.

Ma la vera ragione per cui si dedica un libro "impegnato", un libro tecnico, un manuale informatico, un manuale di storia contemporanea o di economia è probabilmente un'altra. Ed il motivo è che, con tutta probabilità, quel libro, quelle pagine quei discorsi, quelle frasi, quei ragionamenti contengono grande parte del tempo della vita dell'autore.

Notti, giorni, idee in tram, nuovi spunti di riflessione mentre camminava a piedi per la strada con il cane, molto sudore e tempo e fatica: e probabili racconti alla persona o alle persone della dedica, confronti, punti e spunti di vista diversi, battaglie, ansie e preoccupazioni di chi sta mettendo un po' di se stesso in quello che fa.

Ed è per questo che alla fine mi sono ricreduto ed ho pensato che si può dedicare anche un manuale tecnico ad una donna che si ama o alla famiglia o ad un amico - nel senso, mi sono ricreduto sul fatto che questa cosa possa avere un ragionevole senso - perchè alla fine è come donargli un po' di se stesso. Non importa nemmeno che il destinatario della dedica comprenda il contenuto del libro nè tantomeno che gli interessi l'argomento. Potrebbe essere una fioraia o un amico conosciuto in vacanza alle isole Fiji, non importa, perchè si sta donando un po' del proprio sudore, il frutto di quel poco o di quel molto che si può offrire.

Ciò che conta è che si sta dicendo grazie ad una persona in qualche modo importante. Importante perchè è stata presente, perchè è stata a suo modo partecipe di quella vicenda - e magari di altre vicende della propria vita - ed è per questo che lo reputo un bellissimo modo per condividere una gioia grande, come la pubblicazione di un libro.

4 commenti:

  1. Lo
    io non ci ho pensato neanche per la tesi, e quando sono arrivata e ho ascoltato persone che elencavano parenti, genitori e compagni mi sono chiesta come mai io non lo avessi neanche pensato.
    credo che sia perchè sono egoista, che penso solo alla mia di fatica.
    però ogni giorno ringrazio il mio di marito, dicendoglielo proprio, perchè lui mi spinge, e mi sprona e mi sostiene quando io mollerei la spugna.
    ed ora, dopo un anno e mezzo difficilissimo, forse raccoltgo i frutti.
    anche grazie a lui

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  2. Certo, anche perché se si arriva a ideare e poi realizzare un lavoro impegnativo, di qualsiasi natura esso sia, è anche grazie alle persone che ci stanno intorno e che ci amano.
    Il mio compgno ha pubblicato due cd: il primo dedicato a me anche se le musiche le aveva scritte molti anni prima, e il secondo a nostro figlio. E non sai quanto mi abbia fatto piacere.
    Ciao!!

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  3. Non credo che per esprimere un sentimento di gratitudine e d'amore sia necessario usare delle parole; certi sentimenti si percepiscono e vanno dimostrati ogni giorno, in tutti i nostri gesti.

    Un saluto.

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  4. @EnergiaCreativa: anche a me non piacciono troppo queste dediche pubbliche. Però capisco che a volte, eccezionalmente, può anche essere molto molto bello... quando effettivamente è una dimostrazione d'affetto e non "un modo di farsi vedere".

    @Simo: ehehe ci credo che ti abbia fatto piacere. Grande marito! :)

    @Mr.Loto: beh anche le parole sono importanti. Sennò si finisce nel paradosso che allora non è più importante la comunicazione a voce... che invece secondo me, è più che fondamentale.

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