21 aprile 2012

La soluzione del venerdì sera

Certo che è faticoso, ma dà soddisfazione
Sono passato di ruolo un anno prima di quanto normalmente succeda. Questo tendeva a stupire gli altri membri di facoltà.

"Sei passato di ruolo subito" mi dicevano. "Qual è il tuo segreto?". Rispondevo: "Piuttosto semplice. Chiamatemi un qualsiasi venerdì sera in ufficio alle 10 esatte e ve lo dirò".

Molti cercano una scorciatoia. Ritengo che la migliore scorciatoia resti la strada più lunga, in pratica bisogna lavorare sodo. Per come la vedo, se si lavora tante ore in più del dovuto, si apprende tanto sul proprio mestiere. Questo può rendervi più efficienti, abili e persino più felici. Il duro lavoro è come l'interesse composto in banca. I premi si costruiscono più in fretta.

Lo stesso vale per la vostra vita al di fuori del lavoro. Per tutta la vita da adulto ho ceduto all'impulso di chiedere a coppie sposate da tanti anni come riuscissero a restare insieme. Quasi tutti mi rispondevano la stessa cosa: "Abbiamo lavorato sodo".

Dal libro "L'ultima lezione - La vita spiegata da un uomo che muore" (pag. 174) di Randy Pausch

3 commenti:

  1. Riuscire a "lavorare sodo" con questi chiari di luna sta diventando un'utopia. Anche l'amore, a stomaco vuoto, si affievolisce, fino a spegnersi del tutto.
    Il messaggio è ben seminato, ma cade in un campo non arato, e finirà pasto degli uccelli, con essi volando chissà dove.
    Ciao.
    (Se poi trovi un attimo per togliere il chaptcha il messaggio sarà meglio divulgato. Grazie).

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  2. Si lavora sodo anche per mere motivazioni per così dire di senso civile. Ma queste, per l'appunto, devono sussistere in base alle condizioni date.

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  3. @gattonero: mh vero, purtroppo non basta soltanto lavorare duro e impegnarsi. Ci sono altri 1000 fattori, ma l'impegno costante anche tutto il vento contrario possibile ritengo sia l'unica soluzione che prima o poi pota frutto.

    Per i chaptcha, grazie del consiglio, dovrei averli eliminati.

    @Adriano Maini: mh, non credo che ci possiamo fidare troppo nè di noi stessi (siamo così bravi e rispettosi? se diciamo A facciamo sempre A?) nè degli altri. Credo che senza le adeguate motivazioni che "ci toccano davvero", davvero pochi muovono un dito.

    Credo che in molte professioni manchino motivazioni: pensa ad unprofessore delle scuole superiori per esempio. Sa che inizierà a fare lezioni agli studenti con uno stipendio X e sa che negli anni probabilmente non concluderà la sua carriera con uno stipendio molto superiore, o ricoprendo altri ruoli. Credo che questo sia molto demotivante e sono pochissimi i professori che "per il loro senso etico e civile" si mantengono motivati per 30 anni. Occorrono motivazioni molto più terra terra, oltre a motivazioni etiche per fare le cose bene. No?

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