27 giugno 2013

Mai rinchiudersi nel proprio orto - coltivare per molti (o per tutti) e non solo per se stessi

Guardare solo al proprio orto
E' la peggior cosa che si possa fare.

Si progredisce nell'aprirsi, non nel chiudersi. E si cresce nel conoscere cose nuove, non nel confinarsi.

Anche le economie chiuse - abbiamo scoperto molto tempo fa - non funzionano. Le autoarchie poi, non ne parliamo, portano solo al disastro. Il credere che si possa vivere una vita felice e ricca, coltivando il proprio orticello, è un'utopia.

O meglio, bene è coltivare bene il proprio orto. Ma i frutti che ne vengono sono per tutti, e mai soltanto per se stessi - o per i pochi attorno a se, altrimenti il terreno stesso s'inaridisce.

Chiudere significa "far morire". Anche una pianta ha bisogno di buona aria, il giusto sole, la giusta pioggia e dello spazio necessario per attaccarsi al suolo, e crescere. Se la rinchiudi al buio, con tutta probabilità, non durerà tanto tempo.

Sono i sistemi aperti che funzionano. I sistemi chiusi muoiono - senza accorgersene, per un certo tempo - per eccessivo autoreferenzialismo, per credere che possono vivere da soli e per se stessi senza temere niente e nessuno. Quando si fa così, si cade dopo poco per la nostra stessa arroganza di credere di poter fare da soli, e meglio degli altri.

Quando invece l'idea è di coltivare per molti, allora i frutti si moltiplicano. E' la costanza che moltiplica i frutti, la volontà che non molla anche quando la grandine ci distrugge tutto il raccolto e l'idea di ampliare il proprio orto sembra svanire.

In realtà verrà presto la stagione buona, quando il sole e l'acqua giusti aiuteranno a crescere un buon raccolto, per molti, se non addirittura per tutti.

Lo sappiamo, ci vuole pazienza e costanza, senza mai dimenticarsi che il vero business è dentro di noi.

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