27 febbraio 2020

Punti di vista diversi

Tu cosa ci vedi?
Parliamone.

Una foto o un quadro magari rappresentano la stessa cosa, la ritraggono, ma quel che trasmettono è diverso. 
Una foto è precisa, un quadro è l'espressione del sentire di un uomo o di una donna. Anche una foto può avere l'impegno dell'artista, ognuno ci racconta a suo modo e dal suo punto di vista un pezzo del mondo. 
17 giugno 2010

Come un quadro e una foto possono rappresentare in modi diversi, la stessa cosa, così ognuno ha punti di vista diversi sulle stesse questioni.

E questa cosa che spesso crea conflitti dovunque ci si scambino idee e pareri, è invece una gran bella fortuna, a patto che si riesca ad accettare ed ascoltare il parere dell'altro.

Quando ci si allena su questo, e ci si esercita, diventa più semplice ascoltare le idee degli altri, pur mantenendo le nostre. Ed il confronto è arricchente.

Tu cosa ci vedi?
In questi giorni, in questi scritti, in questi desideri.

Tu cosa ci vedi?
Dimmelo, parliamone.

4 commenti:

  1. quadro meraviglioso, mi ci perderei per ora. Una sorta di sliding doors, la vita, quando si prende una strada e per un dettaglio poi può cambaire, le discussioni i punti di vista, fondamentale per noi.

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    1. Hei Ernest, ci credo. Beh sì, ne siamo pieni credo di "sliding doors" ... un sacco di occasioni quotidiane che talvolta ci sfuggono e talvolta no. Però a me questi quadri più che di sliding doors, mi sanno di "vai dove vuoi, passerai sempre dagli stessi posti". La vita a volte sembra ricorsiva (è un concetto informatico, di un qualcosa che invoca se stessa e si richiama ... tipo un comando che richiama se stesso :) ... nn so se sei pratico di queste cose).

      Questi quadri qua, cioè le "Stampe di Escher" sono veramente affascinanti e mi fanno "scimmiare" :) cioè mi ci perdo dentro e mi tocca uscire perchè sennò sto' male :D Cmq chi le disegna, sono dei veri geni!

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  2. Ciao, tangalor.
    Io vedo nell'immagine tante possibilità di esplorare, nascondersi, sfuggire alla dimensione "bassa", percorrere vie alternative, perdersi in meandri oscuri, isolarsi, trovare meraviglie. Questo perché ignoriamo dove conducano quelle scale, ma da qualche parte arrivano. Magari anche al nulla. Per fortuna c'è una porta aperta, che dà la speranza di poter fuggire o di liberarsi in caso di necessità.
    Naturalmente noi proiettiamo su immagini, cose e persone pensieri, timori, ideali, speranze, pulsioni che appartengono alla nostra soggettività.

    Buon fine settimana. :)

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    1. Hei Romina, piacere di sentirti e contento di sapere cosa vedi nel disegno.

      "Naturalmente noi proiettiamo su immagini, cose e persone pensieri, timori, ideali, speranze, pulsioni che appartengono alla nostra soggettività." sì trovo che probabilissimamente sia così.

      E molto dipende dal nostro stato "interiore" di gioia, paura, tranquillità ecc ... probabilmente leggiamo riflesso nel fuori quello che ci portiamo dentro.

      Il disegno lascia diverse possibilità per uscire da lì, anche in fondo c'è un arco che conduce fuori, oltre al finestrone sulla sinistra.

      Mi sta venendo in mente che con tutta probabilità, riusciamo a vedere "solo alcune cose" anche nella nostra vita reale, dove probabilmente ci sono più "vie d'uscita" di quelle che pensiamo, più possibilità di quelle a cui facciamo davvero caso.

      Credo si chiami "pensiero laterale" la capacità di vedere anche le reali e possibili alternative.

      Buon fine settimana anche a te :) grazie per essere passata da qua

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