26 gennaio 2022

La casa che non c'è, ma che esiste (non la vedi?)

Non è detto che se non si vede, non ci sia. Nella tua testa e nel tuo cuore, già la vedi.


il nostro tempo è limitato, dovremmo accorgercene Prima
ho passato la vita a costruire case su case, case di legno su alberi di altri, case di legno per altri ricchi indaffarati

ho sempre reso felici i bambini dei ricchi che mi pagavano per costruirgli case
case in cui loro giocavano e ridevano
case piene di vita grazie al mio sudore, ridendo del mio sudore

non mi stavo accorgendo che il tempo stava finendo le giornate arrivavano presto al tramonto e superato il tramonto non restava che mangiare, bere e dormire
e poi veniva la mattina, tagliavo la legna al freddo d'inverno e al caldo d'estate

un giorno fui colto dal tramonto che guardandolo mi disse "è tardi"
ma non si riferiva alla giornata
si riferiva alla mia vita
si riferiva al tempo che avevo da respirare che si faceva stretto 
sempre piu stretto 
sempre piu corto 

avevo quella sega in mano ma la posai a terra un attimo e mi misi a sedere 
cosa dovevo fare per costruire una casa mia?

forse dovevo trovare un campo - dove poter nascondere tutti i miei tesori - un campo con un albero anziano e la vista sulla vallata 
forse non c'era altro da fare che trovare "il luogo" giusto 
ma ne avevo girati tanti di posti pensando che prima o poi avrei incontrato quello che mi avrebbe detto "sono io"
ma ancora niente 

ma dovevo finire quel lavoro per gli altri 
e mi rimisi a lavorare, come ogni giorno 

ogni giorno lasciavo i miei sogni nel cuore 
e tagliavo la legna per costruire i sogni degli altri 
che prendevano forma e realmente trasformavano la loro vita
raggiungendo quello desideravano da sempre 
incamminadosi almeno lungo quella strada,
una strada che io non conoscevo

Ma il tempo mio, passato per boschi, era diverso 
e non avevo un sentiero battuto 
perché per far legna per realizzare i sogni degli altri 
occorre andare là dove nessuno è mai passato, aprendosi nuovi spazi in mezzo alla boscaglia e abbattendo alberi che intralciano 
per trovare la materia prima che serve a costruire 

che servirebbe anche a me per costruire la mia casetta sull'albero
la casa dove vorrei abitare
la casa dove osservare i tramonti 
la casa dove vedere la vita che passa comprendendo che lei va più avanti di me, che quando finisco io Lei non finisce  
che mentre la mia esistenza termina, l'Esistenza continua ad esistere
la vita va avanti 
e domani qualcuno godrà di un altro tramonto 
e forse dirà senza affanno "si sta facendo tardi"

E' quasi ora di andare
Andare.
Ma dove vuoi andare?
E' così bello rimanere ancora un po' qua, nella casina sull'albero
e godere un po di questo spettacolo
di tutta la bellezza di questo tramonto qua.

Guarda, guarda che bello.
E facciamo silenzio ora.
Silenzio.




16 commenti:

  1. Hai rielaborato un vecchio post che risale credo al 2008...sempre attuale...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sai che conosci meglio tu di me il mio blog?

      È vero, fa coppia con questo post del 2008
      https://tangalor.blogspot.com/2007/01/un-altro-sogno.html?m=1

      Vedi 22-8 fa ben 14 anni fa... E sono sempre fermo agli stessi sogni. Non li ho realizzati :) ma nel cuore non li ho nemmeno persi :)))

      Pero la sensazione di essere fermo, probabilmente è vera in parte.

      Un abbraccio :)

      Elimina
  2. Ciao, sono Ester, sono qua per caso e ho letto questo post che trovo molto bello. La casa sull'albero a me pare di vederla e con lei anche tutti i tramonti.
    Tornerò a leggere ancora...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Ester, grazie per il tuo commento. I sogni, quanto sono belli sognati. Ma quanto sono ancor piu belli realizzati. Ci danno una spinta ad andare avanti, ci dicono "vieni". Forse a volte è piu importante questa molla che realizzarli davvero.

      Un abbraccio :)

      Elimina
  3. Ciao Tangalor.
    Ritorno sul tuo blog dopo esserci sparita per tempo immemore.
    Navigavo sui miei vecchi post e ti ho ritrovato, ne sono grata!

    Alcuni sogni sono fatti per essere realizzati, altri proprio per rimanere fermi al tramonto.
    Bisogna saperli distinguere, perché i primi sono quelli che ci muovono, che ci scaldano il cuore e che meritano di essere ascoltati. Costruire la propria cassetta sull'albero, per come la intendo io, dovrebbe essere una di quelle cose da fare prima che cali il sole. Spero tu abbia il tuo albero di fiducia e tutti gli attrezzi necessari :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Paola :) ben ritrovata, felice di sapere che sei tornata rileggendo vecchi post. Anche tu scrivi da tanti anni.

      Tutto bello quello che dici. Temo di non avere un albero e gli attrezzi, non so. Non ho idea se riuscirò a costruire la casetta, sembra che più mi sforzo di trovare il modo di farlo, più non ci riesco.

      Tutto sommato credo di non aver seguito cosi tanti sogni e talvolta ne sono molto sconfortato. Anche questo mio post, se vedi bene, è un po' del tipo ... mmh il gioco sta finendo e non ho combinato niente di buono.

      Un abbraccione e a presto!

      Elimina
    2. Secondo me, è molto umano questo modo di fare.
      Io per esempio, ho spesso la sensazione di essere in ritardo perenne sulle mie cose. Eppure ti dirò, sono tutto sommato una brava ragazza, ho un bel lavoro (quest'anno spero di riuscire ad abilitarmi come commercialista ed il prossimo anno come revisore legale dei conti *.*), ho studiato tanto e con ottimi risultati, ho una cultura sufficientemente vasta ed ho una nuova relazione molto soddisfacente. Però ogni tanto mi guardo indietro e penso alle cose che avrei potuto fare di più. Penso che magari quello che ho adesso avrei potuto averlo prima e quindi essere ancora più avanti... Sono un'eterna insoddisfatta, come se avessi troppi sogni e non bastasse mai realizzarne un paio

      Elimina
    3. Oggi pomeriggio mi guardo nella stanza dove stavo davanti al pc: mi guardo intorno, guardo me stesso e mi dico... "Come sono finito qui? Com'è potuto capitare?" quasi parlando a me stesso come se stessi parlando ad un estraneo.

      Ti è mai capitato? Fa strano, stranissimo. Come se tu non conoscessi te stesso, come se tu non comprendessi il perche sei li. Eppure sono state le tue scelte bene o male a portarti a vivere cosi ed in quel luogo.

      Elimina
    4. Mi è capitato, si. Sembra una vita fa, sembra ieri ma comunque era il 2019. Mi sono trovata catapultata in una realtà che non sentivo più mia.
      La cosa che mi fa più impressione è che non so nemmeno io come e perché. Se leggo i post di quel periodo è come prendere uno schiaffo ogni volta... Un giorno scrivevo della mia felicità e il successivo post era pieno del malessere che continuavo a vivere. Così, improvviso.
      Io sono stata fortunata, ho potuto cambiare dopo qualche mese. Non senza lasciare macerie alle mie spalle, ma mi era impossibile continuare in quel modo. Mi sono ripromessa che non mi sarei più sentita in quel modo.
      È quello che stai vivendo anche tu?

      Elimina
    5. Non so, forse tu parli di un lavoro. Io parlo piu in generale, di una vita. Ho smarrito la vita da un po, non so come spiegartelo. Forse da qusndo mi sono lasciato o forse anche da quslche anno prima che mi fossi lasciato ma sicuramente separarmi dalla mia vechia compagna, mi ha fatto sentire decisamente disperso :) e a distanza di due anni e mezzo ho fatto pochi passi in avanti. Come se avessi vissuto un fortisdimo lutto :(((

      Elimina
    6. Non solo il lavoro, però forse quello è stato il punto di partenza. Non mi faceva sentire gratificata, nonostante lavorassi con persone meravigliose, e questo si è poi riflettuto su tutto il resto, credo. Quindi anch'io ho chiuso la mia relazione con il mio compagno di allora, con cui son stata diversi anni e che era stato il motivo per cui mi ero trasferita dal Sud alla Capitale.

      Immagino nel tuo caso che la separazione dalla tua fidanzata, magari dopo tanti anni anche tu, ti abbia lasciato un po' di domande addosso. Magari sei ancora in quella fase in cui ti senti ancora stordito dalla cosa e pensi che il "fallimento" della tua relazione in qualche modo ti stia limitando anche su altri contesti? Magari ti concentri molto su quello che non c'è più e non riesci a vedere quello che potrebbe esserci di bello da ora in avanti

      Elimina
    7. Mh si allora situazione simile. Fallimento è la parola giusta... Sia lavorarivo che sentimentale. Fallimento generale inaomma... Ho passato il 2020 veramente stordito (mettici sopra pure la pandemia e la reclusione per 60gg di lockdown chiuso in casa) ... 2021 meglio anche grazie ad amici ed amici. Poi con un'amica siamo arrivati troppo vicini (per me)... Stavo meglio. Le ho rivelato i miei sentimenti, per lei solo amicizia. E da li (settembre), generale tracollo peggio di prima. Un altro fallimento :) stava andando tutto benissimo, stavo riiniziando a vivere. E niente. Fine. Non è cosa...

      Mi concentro su quello che non c'è? Un po si, ma il problema è che c'è davvero poco di nuovo e le cose non nascono e crescono in un giorno ma in tanto tempo (almeno per me). La vita poi ormai è rallentata, non è piu quella di prepandemia.

      Tu hai vissuto una cosa in piu di me: il fallimento dopo il trasferimento in altra citta. Io quello non l'ho vissuto e deve essere tosto e mi spiace :(

      Tu ora come stai? Ne sei uscita? Hai ripreso in mano la tua vita?

      Grazie della tua condivisione

      Elimina
    8. Ho ripreso in mano la mia vita esattamente nel momento in cui ho cominciato a lavorare qui e fare una cosa che mi piaceva.
      Intendiamoci, inizialmente ero partita veramente con poco, non è che stessi facendo chissà che grande attività materialmente, era però quanto stessi imparando da una persona che voleva davvero insegnarmi tutto (ed infatti ho imparato veramente tantissimo, mi ritengo piuttosto soddisfatta del mio livello, rispetto al fatto che sono qui da soli due anni).
      Probabilmente è stato più "semplice" per me anche la questione sentimentale perché sono stata io a decidere di troncare la relazione, quindi io sono stata quella che ha "imposto" e non "subíto" la decisione -anche se in questi casi si perde sempre in due. Non so nel tuo caso com'è avvenuta la rottura. Non è stata una separazione positiva, in ogni caso, nemmeno per me.

      Ho colto l'occasione comunque per crescere un pochino; anche per me è coinciso tutto praticamente con la pandemia, pensa che io avevo lasciato tutte le mie cose a casa di lui, nella sua città, e mi son dovuta far rispedire tutto tramite corriere (per dirti proprio in che clima è avvenuto il tutto). Nonostante questo, il lock-down l'ho speso tra molti alti e pochissimi bassi, soprattutto concentrandomi su me stessa: ho letto tantissimo, studiavo qualsiasi cosa ed ho trovato il modo per superarlo senza troppi strascichi. Sicuramente mi ha aiutato il fatto di non essere mai stata una grande appassionata di uscite e serate fuori.

      Collegandomi alla tua delusone con la tua amica, personalmente non volevo assolutamente una nuova relazione, anche se per un po' ho avuto la compagnia a distanza di una persona che ritenevo interessante (questo probabilmente è stato l'unico errore da lock-down che ho commesso, pur se alla fine è stata solo un'amicizia che sapevo non sarebbe sfociata sicuramente in altro).
      Quando ho iniziato la frequentazione con quello che è il mio ragazzo, per mesi ho rifiutato uscire con lui perché non ero pronta, non volevo davvero buttarmi in una relazione nuova, volevo stare sola per un bel po' (ti spiego: era un mio compagno di classe alle superiori e per caso abbiamo ricominciato a sentirci al telefono dopo esserci persi per anni -sennò sembra strano dire che lo frequentavo senza uscirci insieme ahahah-).
      Alla fine però ho ceduto, mi sono proprio innamorata e non ho potuto far finta di niente.

      Io rischio di sembrare una che semplifica molto (ma non lo faccio per superficialità o perché dò poca importanza alle cose degli altri), però il mio suggerimento è quello di provare a cambiare, dove possibile, quello che non ti dà pace. Nemmeno per me è stato veloce, nemmeno semplice, ed all'inizio mi sono anche un pochino cullata sulle cose così com'erano perché avevo molta paura. Col senno di poi, ho perso tanto tempo a farmi del male.
      Spero potrai trovare la tua cura anche tu :)

      Elimina
    9. Hei grazie... sono contento che hai condiviso la tua storia ed è effettivamente simile alla mia a parte il lieto fine :) che nel mio caso non è avvenuto. Sento molto la solitudine, soprattutto sento la difficolta di potermi confrontare con qualcuno che mi comprenda un po in tutto, a tutto tondo. Qualcuno con cui poter dire cazzate ed un istante dopo confrontarsi su cose piu serie. Non è facile trovare qualcuno con cui si sta bene e non l'ho trovato. Dal tuo scritto ti sento rappacificata ed è bello.

      Per quanto riguarda il fare cio che ci piace, se fosse possibile mi toglierei un peso grande ma senza reali alternative non si puo fare.

      L'augurio che mi fai è lroprio bello e confido che si avveri :) cioe di trovare la cura. Io ci provo sempre, ma i risultati sono scarsi

      Elimina
  4. Bisogna riprendersi il tempo per sé. È l'unica cosa veramente preziosa che abbiamo.
    Un saluto.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. sì importante. Talvolta però il miglior tempo per se è il tempo che doniamo agli altri, scordandosi finalmente di noi e dei nostri problemi. Uscendo da noi stessi per donarsi. Credo che questo sia il tempo meglio speso e anzi, guadagnato.

      Elimina