5 gennaio 2009

Inonderei il Cielo di note e note - se solo sapessi suonare

Incantevoli note da ascoltare, per la nostra anima.
 
Quanto vorrei saper suonare a meraviglia il pianoforte!

Inonderei il Cielo di note e note, di alti e bassi, di solfeggi e di dita veloci! E vorrei incantare le platee, più col cuore che con la tecnica, perchè la tecnica senza il cuore è come una bella scultura in vetro, vuota in se stessa e trasparente e non ha nessuna consistenza. Anche la luce la attraversa ma non la illumina perchè il vetro non si lascia affatto illuminare: fa quasi finta di non esserci.
 
Che grande dono di Dio è piangere sulle note scritte da qualche cuore ed emozionarsi, poterlo ancora fare, e ridere di se stessi e distendersi sul letto e riposarsi lasciando andare i pensieri dove essi hanno voglia di andare senza ascoltare nemmeno la mente che li concepisce, che dovrebbe esserne il padrone, almeno sulla carta.


E nel vuoto riscoprire il tutto, attenderlo, aspettarlo, accoglierlo. E scoprire che il vuoto non è vetro, ma che ha anch'esso un corpo e se viene irradiato dai raggi della Luce, si illumina.

Inonderei il cielo di note e note, e lo farò, in qualche modo. Ognuno ha le sue note da suonare, i suoi sorrisi da dare, anche senza un preciso motivo. Ognuno ha le sue dita da regalare a qualcuno, ha le sue mani da affidare ad altre mani, ha le sue energie da impiegare per qualcuno, ha i suoi occhi da indirizzare verso qualcuno e con qualcun altro verso qualcosa, assieme.

E per quanto è possibile, con queste note nelle orecchie e nella mente, vorrei che fosse sempre una festa, una festa per tutti quanti! Vorrei che Gioia comparisse sui volti stanchi perchè un volto stanco può essere gioioso e vivo ed un viso ripsoato può essere triste. Vorrei esser stanco, ma felice, mai in casa ma soddisfatto. Alla ricerca, ma conservando bene quel che già ho scovato nei miei giorni ormai spesi, senza interessi da saldare.

E ballare fino al mattino e far girare la testa a qualcuno e fargli battere forte il cuore, tanto che gli scoppi nel petto e che gli dia l'impressione di morire da cotanto gli batte forte e da quanto la Gioia pervade quel cuore! E' sì, questo vorrei! E vorrei camminare e camminare, tutta la notte. E prendere un pullman e scendere dove capita e mangiare un boccone al primo bar e fare il bagno nella fontana del paese e poi scappare non appena si intravedono in lontananza i carabinieri inferociti! E vorrei colorare le pareti di casa e farci scrivere una frase ad ogni amico che mi viene a trovare perchè ognuno ha qualcosa di importante da dire, qualcosa da tenere stretto al cuore e da rileggere nelle sere invernali e fredde che sembrano fatte apposta per suonare note e per pensare. E poi per non pensare più e per premere sui tasti e far salire al Cielo ancora suoni e ancora suoni e ancora suoni tanto che da lassù si sveglino e ci diano uno sguardo e si rallegrino della nostra testa dura, sfregiata, ma ancora intatta.

Così, senza saper suonare il pianoforte, e senza esibirmi in nessun palazzetto o in nessun teatro, così suonerei la mia sinfonia della vita, una sola volta e per tutte, senza ripetizioni e senza ritornelli, tutta d'un fiato, ma con le dovute pause, perchè anche la pausa è un suono e deve avere il suo spazio fra un FA e un LA.

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