24 maggio 2023

Cosa cerchi a lavoro?

Alcune persone vogliono sicurezza e rispetto. Vogliono sapere quali sono le regole del lavoro, vogliono una garanzia che lo sforzo richiesto sia prevedibile e ricompensato. Cercano un ambiente in cui non si sentiranno spinti, sorpresi o sfruttati.

Altre persone vogliono sfida e autonomia. Vogliono l'opportunità di crescere e di deliziare o ispirare le persone che li circondano. Cercano sfide sia organizzative che personali e amano risolvere problemi interessanti.

Senza dubbio, qui c'è una sovrapposizione, ma se scopri che il tuo approccio alle persone intorno a te non sta risuonando, potrebbe essere perché stai dando alla tua gente esattamente ciò che non vogliono.

liberamente tradotto dal post What are you seeking at work? di Seth Godin

21 maggio 2023

Non si va piú in lá del...

Quante volte scopriamo che con una persona "non si va piú in lá del...".

Del parlare di calcio, sport, cibo...
Del parlare sempre di donne, amori e dissapori.
Del parlare di lavoro e di come si possono fare dei soldi.
Delle cavolate della vita quotidiana, rimanendo sempre in superficie senza un minimo accenno a qualche "discorso serio".

Ci sono dei limiti invisibili, in noi e negli altri. Ci incontriamo all'interno dell'intersezione dei nostri limiti con i limiti imposti dagli altri: e non usciamo mai da quel confine. Guai "ad uscire dall'ammesso", si viene bannati o etichettati in brevissimo tempo.

Forse ci troviamo veramente accolti quando scopriamo che il nostro "cerchio" è molto simile al "cerchio" di qualcun altro.

Ma nella maggior parte dei casi, l'intersezione dei nostri cerchi rimane piccola, limitata e circoscritta a pochi temi e a poche modalitá di conversazione.

Difficilmente si riesce a scoprire con qualcuno che possiamo raggiungere vette di discussione altissime in maniera aperta e con piacevole e reciproco scambio, cosi come anche quando capita potremmo parlare liberamente di bassezze e frivolezze stupide da perditempo: siamo sempre noi, sempre noi, e non cambiamo se parliamo di cose stupide o di cose intelligenti.

È in questo range, ampissimo, che è bello muoversi ma difficilmente si riesce ad incontrare qualcuno capace di coniugare entrambe queste dinamiche - la superficie con la profonditá.

Se in una relazione vivi solo "il senso orizzontale" senza mai avventurarti insieme nel vivere "il senso verticale" della vita e della relazione, ti perdi la parte migliore. Ti perdi la scalata alla vetta insieme e le cose piú belle si vedono da lassú.

Allo stesso tempo se in una relazione manca il viversi la parte orizzontale della vita, manca un pezzo. La leggerezza di un sorriso per una cavolata fatta o un gioco da bambini vissuto in etá adulta, aiutarsi reciprocamente nelle cose pratica della vita quotidiana, affrontare il giorno dopo giorno insieme, col sorriso, donandosi il coraggio che abbiamo e facendo svanire magicamente le paure dell'altro.

Non si puó fare a meno nè del senso orizzontale nè del senso verticale. O meglio, in molti lo fanno - lo facciamo - capita, perdendosi peró qualche pezzo importante e senza giungere mai alla vera completezza che tutto sommato, non conoscono e molto spesso nemmeno gli interessa di poter capire se esista e di cosa si tratta.

Ci sono due dimensioni, è innegabile. Per chi lo scopre, non puó piú a fare a meno di tentare di viverle entrambe. Con buona pace di chi non ne sa niente, non ne vuole sapere niente, e crede che esista solo quello che si vede, che si mangia, che si tocca con le mani.

20 maggio 2023

I vicini sono i miei migliori amici

Il concetto "dei vicini" è profondamrnte cambiato.

Non ideologicamente, ma nei fatti. Le distanze fisiche sono sempre meno importanti, ma questo non significa ancora che riusciamo ad entrare davvero in contatto, in maniera positiva, con i nostri vicini.

Entrare in contatto in maniera positiva significa "riuscire a costruire un rapporto positivo per il lungo periodo, e farlo rimanere esistente e farlo crescere, giorno dopo giorno".

scritto il 6 luglio 2015

Troppo spesso abitiamo in un luogo ma mandiamo la nostra attenzione e la nostra mente verso chi è lontano da quel luogo. Eppure, sforzandoci di vivere il "qui e ora" con le persone che ci circondano, la nostra prospettiva di vita cambierà, ed inizieremo ad abitare bene nella vita che ci è stata donata, vivendo in armonia con le persone che abbiamo intorno, chiunque esse siano.

Perchè spostare continuamente - nel bene o nel male che sia - la nostra attenzione verso persone, luoghi e situazioni che non sono strettamente quelle che stiamo vivendo in questo preciso istante?



17 maggio 2023

E fa la differenza

La cosa peggiore, è non avere un messaggio in cui si crede davvero, fermamente.

La cosa peggiore, è non avere un ideale da incarnare, perché il suo opposto - ritrovarsi vuoti e privi di senso - è l'anticamera dell'inferno.

Una vita spesa per dei veri valori, è tutta la felicità del mondo.

A prescindere dal modello di macchina che si guida, dai vestiti più o meno firmati che indossiamo, dai successi raggiunti, dalle vette conquistate.

Vivere un'ideale, avere un'idea in cui si crede fermamente, vale tutto l'oro del mondo.

scritto 14 settembre 2014

10 maggio 2023

Un capolavoro della natura

Disse un'ostrica a una vicina:
"-Ho veramente un gran dolore dentro di me. È qualcosa di pesante e di tondo, e sono stremata".

Rispose l'altra con borioso compiacimento:
"- Sia lode ai cieli e al mare, io non ho dolori in me. Sto bene e sono sana sia dentro che fuori".

Passava in quel momento un granchio
e udì le due ostriche, e disse a quella che stava bene ed era sana sia dentro che fuori:
"- Sì, tu stai bene e sei sana; ma il dolore che la tua vicina porta dentro di sé è una perla di straordinaria bellezza".

È la grazia più grande, quella dell’ostrica. Quando le entra dentro un granello di sabbia, una pietruzza che la ferisce, non si mette a piangere, non strepita,non si dispera. Giorno dopo giorno trasforma il suo dolore in una perla: il capolavoro della natura.

(trovata sul web)

7 maggio 2023

Parola di Herman Hesse

Quanto più invecchiavo,
quanto più insipide mi parevano le piccole soddisfazioni che la vita mi dava,
tanto più chiaramente comprendevo dove andasse cercata la fonte delle gioie della vita.
Imparai che essere amati non è niente,
mentre amare è tutto, e sempre più mi parve di capire ciò che dà volare e piacere alla nostra esistenza non è altro che la nostra capacità di sentire.
Ovunque scorgessi sulla terra qualcosa che si potesse chiamare "felicità", consisteva di sensazioni.
Il denaro non era niente, il potere non era niente. Si vedevano molti che avevano sia l'uno che l'altro ed erano infelici.
La bellezza non era niente, si vedevano uomini belli e donne belle che erano infelici nonostante la loro bellezza.
Anche la salute non aveva gran peso;
ognuno aveva la salute che si sentiva,
c'erano malati pieni di voglia di vivere che fiorivano fino a poco prima della fine e c'erano sani che avvizzivano angosciati per la paura della sofferenza.
Ma la felicità era ovunque una persona avesse dei forti sentimenti e vivesse per loro, non li scacciasse, non facesse loro violenza, ma li coltivasse e ne traesse godimento.
La bellezza non appagava chi la possedeva, ma chi sapeva amarla e adorarla.
C'erano moltissimi sentimenti, all'apparenza, ma in fondo erano una cosa sola.
Si può dare al sentimento il nome di volontà,
o qualsiasi altro. Io lo chiamo amore.
La felicità è amore, nient'altro.
Felice è chi sa amare.
Amore è ogni moto della nostra anima in cui essa senta se stessa e percepisca la propria vita. Felice è dunque chi è capace di amare molto. Ma amare e desiderare non è la stessa cosa. L'amore è desiderio fattosi saggio; l'amore non vuole avere;
vuole soltanto amare....

(Herman Hesse) 

6 maggio 2023

Poesia sull'amicizia

Non posso darti soluzioni per tutti i problemi della vita
Non ho risposte per i tuoi dubbi o timori,
però posso ascoltarli e dividerli con te
Non posso cambiare né il tuo passato né il tuo futuro
Pero’ quando serve staro’ vicino a te
Non posso evitarti di precipitare,
solamente posso offrirti la mia mano
perche’ ti sostenga e non cadi
La tua allegria, il tuo successo e il tuo trionfo non sono i miei
Pero’ gioisco sinceramente quando ti vedo felice
Non giudico le decisioni che prendi nella vita
Mi limito ad appoggiarti a stimolarti e aiutarti se me lo chiedi
Non posso tracciare limiti dentro i quali devi muoverti,
Pero’ posso offrirti lo spazio necessario per crescere
Non posso evitare la tua sofferenza,
quando qualche pena ti tocca il cuore
Pero’ posso piangere con te e raccogliere i pezzi per rimetterlo a nuovo.
Non posso dirti né cosa sei né cosa devi essere
Solamente posso volerti come sei ed essere tuo Amico.

Jeorge Louis Borges, poesia sull' amicizia.

5 maggio 2023

E tutti e due fecero la stessa fine

Il pitone soffocò il  serpente velenoso che lo mordeva.

Entrambi morirono, uno per asfissia e l'altro per via del potente veleno.
Questa è una precisa rappresentazione di come le persone si distruggono.
Le amicizie finiscono,
le relazioni finiscono,
le famiglie finiscono per decimarsi,
per il fatto che uno vuole essere sempre migliore dall'altro,
si rovinano le persone,
si rovina il proposito altrui  pur di portare avanti il proprio ego e senso di superiorità,
gli altri avvelenano chi gli sta accanto con pettegolezzi, invidia, falsità e maldicenze,
finché non si distruggono l'un l'altro.
Non essere l'avvelenatore di chi ti sta accanto. 
Sii un incoraggiatore di persone.
Il mondo ha già troppi critici.

Mahatma Gandhi

1 maggio 2023

Le querce di sempre, di ogni stagione

Ci sono gesti che ci appartengono da sempre, da quando eravamo piccoli e che ci trasmettono belle sensazioni in un attimo, senza nemmeno sapere perchè.

Avvicinarmi alla finestra, spostare leggermente la tendina e guardare fuori, nella solita direzione: eccolo, è là. Mi mancavi.

Si vede la strada, si vede un albero. Si tratta di una piccola quercia che se ne sta lí da chissa quanto tempo, sicuramente da piú di trent'anni ma non cosí da tanto perchè è grande, ma ne ho viste di esemplari dal tronco piú imponente.

E l'ho vista in tutte le stagioni: spogliata d'autunno e infreddolita d'inverno, piena di foglie verdi in primavera ed in estate, sempre là sul ciglio della strada, sempre con quei cassonetti sotto per la raccolta della spazzatura, che non hanno niente di poetico in sè ma che sono anch'essi sempre stati là.

Forse la magia sta proprio "nell'essere sempre stati là, sempre uguali in tutte le stagioni".

In questo "esserci sempre", senza far niente di speciale in realtà, si racchiude qualcosa di magico: "esserci" è già di per se un dono speciale. È speciale avere la fortuna di poterlo vivere sentendo quella bella magia dentro e dicendo "grazie di esserci sempre qua, da sempre".

Ed è speciale anche sentirsi dire da qualcuno "grazie, ci sei sempre".

Chi sa essere un albero per gli altri, chi sa "esserci" è davvero una persona speciale: le stagioni passano e lui "rimane".

"Esserci", "imparare ad esserci" può essere anche un buon motivo per vivere e per esistere. Esserci per qualcuno, esserci come una quercia sempre verde, anzi, solo come una quercia, a volte verde e a volte spoglia di energie e positività da dare, ma pur sempre "essendoci". "Esserci" per come siamo.

Del resto le querce non sono sempre verdi, ma sono molto longeve e fanno molta ombra nella stagione calda, a chi ha voglia di sostare un po' di tempo sotto le loro chiome.

Evviva le querce, in ogni stagione.