29 giugno 2025

Capita

Quando siamo soli, vorremmo dei compagni di viaggio. Quando si hanno dei compagni di viaggio, vorremmo essere soli.

In definitiva, non siamo mai contenti.

4 maggio 2025

Forse mai o forse prima o poi: ma a partire da adesso

Tutti noi abbiamo dei limiti e quando si incontrano è difficile accettarli.

È difficile dirsi piú di qui non riesco ad andare. Anche perchè, come possiamo essere certi di non riuscire veramente a procedere oltre?

Ed è questo il dubbio che alimenta l'andare avanti: fin dove posso arrivare?

Ma dei confini, in noi, li troviamo e difficilmente li accettiamo.

Ma quanto è importante comprendere quando fermarsi, e quando insistere, per raggiungere ció che sembrava ormai irraggiungibile.

Forse è proprio quando non vediamo il modo per oltrepassarci - superare noi stessi - è lí che dobbiamo insistere, non demordere, aumentare ancora il nostro sforzo, fino al raggiungimento dell'obiettivo.

Ma concentrandosi sulle cose giuste, focalizzandosi non sul risultato da ottenere bensí sul lavorío da fare su stessi, nel segreto, mantenendo un approccio positivo e di lungo periodo.

Come sempre è la capacitá di mantenersi persistenti nello sforzo di lungo periodo che puó portarci dove adesso non possiamo nemmeno pensare di trovarci.

13 aprile 2025

Sempre in movimento

La nave avanza in due casi.

Quando lo scenario davanti a se é sempre diverso attimo dopo attimo o quando lo scenario davanti a se é sempre uguale settimana dopo settimana.

Non avanza quando é appoggiata alla terra ferma, condizione di riposo per una nave che certo non é fatta per starsene appoggiata ad una banchina di un porto, per sempre.

Bensí una nave é stata concepita per solcare i mari e forse gli oceani. Portare le persone su di se, lasciare che essi contemplino paesaggi dal pontile o dai finestrini, far sentire la dolce brezza del vento del mare, col sole lieve, che ogni angoscia placa e lo spirito ritempra.

scritto il 14 aprile 2013

17 marzo 2025

Ció che non si allena, si dimentica

“Il pensiero del filosofo spagnolo Josè Marina coincide perfettamente con l’idea che ha Guardiola sul lavoro: “Il talento non è un dono (una cosa) ma un processo (un apprendimento), e non sta all’inizio, ma al termine della formazione e dell’allenamento.”

Pensa Pep: «ciò che non si allena, si dimentica». 

Proprio per questo, alla base del rendimento c’è l’allenamento e il lavoro. Non tanto dal punto di vista quantitativo, ma da quello qualitativo. 

L’allenatore trasmette l’idea attraverso le parole, ma il giocatore lo assimila mediante la pratica reiterata, diretta e corretta: «i giocatori vengono convinti dei concetti tattici allenandosi. Se si apprende un concetto tattico si apprende giocando, perché il gioco è l’unica cosa reale».

Non si tratta di ripetere meccanicamente delle azioni, ma di comprendere il perché di quelle azioni: «l’allenamento consiste nel fatto che i giocatori prendano delle decisioni», dice Guardiola. 

E non basta dirlo e allenarlo, va vissuto come esperienza: «per apprendere, devi provare, non basta che te lo dicano. Per correggere davvero un difetto importante, devi averne sofferto le conseguenze». L’errore e la sconfitta sono grandi stimoli per la correzione e lo sviluppo di un concetto.”

[Da “Pep Guardiola, la metamorfosis” di Martì Perarnau]

14 gennaio 2025

Assurdità normali

Camminare, senza muoversi.
Sentirsi, senza essere fisicamente l'uno accanto all'altro.
Incontrarsi, anche se siamo a distanza di km.

Sembra assurdo ma è possibile.
Sentire la presenza come se non te ne fossi mai andata.

E comprendere, a fatica, di cosa si tratti davvero.
Hai voluto essere presente, ti sei fatta spazio a tuo modo.

Rimango perplesso e fermo, dinanzi al mistero.
Affascinato ed attratto ma allo stesso tempo quasi timoroso di cotanto mistero.

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Scritto il 14 gennaio 2020

25 dicembre 2024

A mezzo un'è bona manco la messa

Non amare i mezzi amanti
Non intrattenere mezzi amici
Non vivere mezza vita
e non morire di mezza morte

Se scegli il silenzio, allora taci
Quando parli, fallo finché non hai finito
Non tacere per dire qualcosa
E non parlare per tacere

Se accetti, allora esprimilo schiettamente
Non mascherarlo
Se ti rifiuti, sia chiaro
perché un rifiuto ambiguo non è altro che una debole accettazione

Non accettare mezza soluzione
Non credere alle mezze verità
Non sognare mezzo sogno
Non fantasticare sulle mezze speranze

Metà strada non ti porterà da nessuna parte
Mezza idea non ti porterà alcun risultato

Metà vita è una vita che non hai vissuto,
Una parola che non hai detto
Un sorriso che hai rimandato
Un amore che non hai avuto
Un'amicizia che non conoscevi

La metà è un mero momento di incapacità
ma tu sei capace per te non sei un essere a metà
Sei un tutto che esiste per vivere una vita
non mezza vita.

Khalil Gibran

24 dicembre 2024

La grande malattia (dilagante)

La malattia più grande della nostra epoca?
Il tutto e subito.

Non esiste più la scomoda quiete dell'attesa, lo spazio tenue della pazienza, la bellezza antica del dubbio che seppur attanaglia ci consegna alla riflessione.
Non esiste più lo sguardo sulla terra, gli occhi aperti al sole, il seme che diventa germoglio e la cura della coltivazione. 
Non esiste più seminare, per poi un giorno raccogliere. 

Esiste solo bisogno e soddisfacimento, immatura richiesta e superficiale ottenimento. La pretesa ha rubato il posto alla domanda, l'annullamento ha preso quello della frustrazione, la riparazione ha lasciato il ruolo alla sostituzione, e il consumo quello dell'amore. 

Tutto e subito: egocentrismo che non contempla l'altro, mercificazione che non promette l'arte, Io senza mai sguardo sul Tu, Sé che non sa più costruire un Noi. 

Tutti e subito:
sopra le mani troppi,
dentro le mani nessuno.

- Gian Marco Manzo

23 dicembre 2024

Cosa vai cercando?

Non servono a niente super strumenti perfetti, se si sbaglia la direzione verso cui si guarda.

Prima di guardare bene, e di usare l'ultimo strumento alla moda per guardare bene, è importante assicurarsi di essere rivolti verso la giusta direzione.

Sbagliando la direzione, infatti, nemmeno lo strumento più moderno e perfetto del mondo potrà aiutarci e ci perderemo sicuramente lo spettacolo piú bello che da tanto tempo stavamo aspettando, e forse per il quale abbiamo lavorato - giorno e notte - per tutta la vita.

Il vecchio saggio lo diceva sempre: "guarda bene", e ancora prima, guarda bene nella giusta direzione.

Tutti presi dal "voler scoprire", dal "voler raggiungere" ... quando poi se riuscissimo a guardar bene, forse, siamo già immersi in ciò che stavamo cercando da tutta la vita.

Senza accorgersene, il rischio è di continuare sempre a cercare qualcosa che non troveremo piú, visto che è già qui, proprio ora, accanto a noi. 

È quella che si chiama visione periferica, e forse basta solo guardarsi intorno a 360 gradi per scoprire tante cose di cui non ci siamo mai accorti davvero, e che già fanno parte della nostra vita.

22 dicembre 2024

Trovare l'essenza di se stessi, vivere la propria essenza completamente

Oggi è l'epoca di chi ha un dono - di chi sa fare qualcosa - e lo condivide.

È l'epoca dei creatori di contenuti, da un punto del mondo si puó davvero raggiungere tutto il mondo.

Ma occorre avere una particolarità autentica, una rarità rara, non una di quelle tante autenticità artefatte o di plastica, una di quelle tante copie fasulle di qualcosa di addirittura non autentico.

Siamo fotocopie delle fotocopie fotocopiate da qualcuno altro in maniera distratta. Se cosí è, manca quel qualcosa di vero che rende tutto speciale e positivo.

È il sale che manca, dobbiamo essere il sale - qualcuno c'è lo aveva ricordato. Se non siamo sale, tutto sarà senza sapore. Se invece siamo sale, allora tutto avrà senso e sapore.

Mai un giorno uguale all'altro, ma un anno simile al precedente.




21 dicembre 2024

La ricerca che non cerca (e dunque non trova)

C'è anche la ricerca di chi non vuol trovare, che fintamente cerca e per questo dunque non trova mai davvero niente.

È la ricerca di chi non mette mai la punteggiatura in maniera corretta, non si sofferma su cosa leggono gli altri e intanto scrive parole una dietro l'altra, ripetendo sempre le stesse cose, anno dopo anno, senza mai cambiare musica, peró intanto cerca e cerca, trovando il niente che giá ha incontrato ed incolpando gli altri del non aver "purtroppo" trovato niente.