Noi davanti a noi stessi. Nessuno che ci guarda, nessuno che si interessi veramente a noi, ai nostri pensieri, ai nostri umori, alla nostra compagnia.
Ma non c'è tempo di pensare a noi, nessun rimpianto, nessun rimorso.
Siamo soli, noi con noi stessi.
E c'è da pedalare, fin tanto che non sentiamo il sapore del nostro sudore, fisico e spirituale. Fino al punto di bere il nostro stesso sudore per dissetarsi. Non è rimasto altro da bere, e la sete è tremenda. Bere del proprio sudore, dei propri giorni delle prove, ricordandosi che sono sali minerali anch'essi e possono sostenerci, sebbene per poco, nel nostro sforzo del vivere.
Senza pause, senza attese, senza premi finali. Solo sudore.