25 gennaio 2021

23 gennaio 2021

Rimani

Siamo simili, anche se diversi. Profondamente simili.
Leggendo non cerchiamo idee nuove, ma pensieri già da noi pensati, che acquistano sulla pagina un suggello di conferma. Ci colpiscono degli altri le parole che risuonano in una zona già nostra – che già viviamo – e facendola vibrare ci permettono di cogliere nuovi spunti dentro di noi” - Cesare Pavese

10 gennaio 2021

La buona compagnia fa volare il tempo

Si fa presto a capire quando ci si trova in buona compagnia perchè il tempo passa in fretta e si guarda l'orologio non per capire "quanto tempo manca" ma anzi per vedere "quanto tempo abbiamo ancora per stare insieme".

È un po' come quando da piccoli si giocava e ci si divertiva e "il momento di andare via era sempre troppo presto", non si era mai sazi di giocare e di passare del tempo insieme agli altri compagni di gioco e da questo, che non è un dettaglio, s'intuisce quanto e con quale ampiezza ci stessimo divertendo.

Sembra banale, ma il tempo sembra accorciarsi o allugarsi a seconda di come noi lo stiamo vivendo e da questa semplice constatazione del "quanto sta passando velocemente o lentamente il tempo" si puó facilmentr capire "quanto stiamo spendendo bene o male il nostro tempo".

Ed il tempo è tutto quello che abbiamo, non abbiamo molto di piú che "un po' di tempo".

8 gennaio 2021

Consiglio mio, poi fai come credi

In realtá c'è molto di piú di quello che giá hai visto, si tratta solo di capire se hai voglia di incontrarlo davvero.

Se davvero quando ti guardi allo specchio ti vedi ancora o non riesci piú a trovarti, quando ti giardi negli occhi.

Devi dirti tu, da solo, dove vuoi arrivare. In cosa vuoi credere, quanto vuoi spingerti oltre "al non vedere", credendo, o se vuoi tornare indietro e dire "ora basta, facciamola finita".

Consiglio mio, è continua e "stai attento". Girato l'angolo lá, magari inaspettatamente c'è ancora qualcosa da imparare e che diventerá uno dei piú bei ricordi nel futuro, oppure un giorno qualunque come tanti, che andrebbe solo a sommarsi a tutti i precedenti giá vissuti.

Scegli tu, quando ti guardi, se "vederti" e come "guardarti". 

Consiglio mio è "guardati bene", come se ti vedessi da fuori, fuori da te stesso, fuori dalla tua stessa vita, fuori dai tuoi stessi giorni, fuori dalla tua stessa carne, fuori dalle tue stesse ossa.

Se riuscirai a "vederti" - da lontano - potrai "scegliere" consapevolmente da vicino, ancora una volta, come scrivere il tuo destino. E "leggerlo", "incontrarlo", "accettarlo", "amarlo".

5 gennaio 2021

Perchè scrivi?

È semplice.

Io passeró, tu passerai. Ma le parole rimarranno anche dopo di noi. Altri le leggeranno e la chimica dei nostri sensi che avrá prodotto queste parole e questi pensieri, che se guardi bene quasi si possono toccare, ispirerá altri ed attiverá altri sensi ed altre idee ed altri pensieri, che potranno trovare un loro posto in altrettsnti menti ed altrettanti cuori.

E cosí da un albero solo o da due alberi appaiati, anche se oggi non lo vedi, puó generarsi una foresta intera che genererá un'altra foresta ancora piú grande di quella generata da noi.

Ecco che allora questo attimo, questo scritto che sembra inutile, questo pensiero passato in quest'istante, io potrei non saperlo - od esserne certo - potrebbe incontrare qualcuno che lo accoglie e lo porta con se, durante il giorno, a volte durante la notte, e risvegliare in lui quella fiammella sopita di vita nascosta in fondo, seppellita sotto cumuli di una vita che sembra inutile o senza un senso, o spesa male o malamente.

E risvegliare la Vita interiore che produce ossigeno, che dell'ossigeno ogni uomo vive, generalmente senza rendersene conto, di quanto quest'ossigeno sia importante per lui, e come è importante per lui lo è anche per gli altri.

Ecco spiegato perchè scrivo: perchè qualcuno un giorno legga, condivida, accolga, semini assieme a me, si fermi a veder crescere, respiri, respiri finalmente, respiri a pieni polmoni, respiri a pieni polmoni in aperta campagna, respiri a pieni polmoni in aperta campagna in primavera.

Per respirare.

4 gennaio 2021

Tornare non esiste

Quando si lascia la propria tribú e si vedono altri mondi, altre idee e si scopre un nuovo modo di pensare, difficilmente si puó tornare indietro.

Amare un luogo significa amare il popolo che lo abita e amare il popolo che vive un luogo significa amare profondamente le idee e gli usi e i costumi, i modi di fare e i valori di quel popolo nella maniera e nei modi in cui vengono vissuti. Se si lascia una tribú, non si potrá tornare indietro.

In primo luogo perchè il nostro cuore è cambiato - non si puó far finta di niente - ed il nostro modo di vedere le cose anche: non potremo piú reagire agli stessi stimoli esterni come facevamo prima e come fanno tutti, non è piú possibile. Ed in secondo luogo, perchè avendo "tradito" i loro "valori" non potrebbero piú riaccettarci nella tribú, o meglio, sarebbe possibile se e solo se in questa tribú vivessero tra i valori anche "il perdono" e ancor piú importante "l'intelligenza" di capire e di distinguere cosa sia un torto e quale semplicemente "un moto di indipendenza e di libertá" che da sempre animano il mondo e i naviganti di tutte le e nazioni.

In definitiva, è chiaro: mai si puó tornare indietro, ma si puó sempre e solo andare avanti.

Tornare, sarebbe in realtá un andare anche se si reincontrassero le stesse persone e gli stessi luoghi e gli stessi oggetti, ma tutto sarebbe diverso e l'interoperare fra tutti questi elementi, l'alchimia e la chimica creatasi precedentemente, non si verrebbe a creare nuovamente nella stessa maniera in quanto almeno qualche elemento o le circostanze, sarebbero certamente diverse.

È per questo che si puó altresí affermare che il concetto di "tornare" non esiste, se non si viene accolti per quello che si è realmente: "tornare" dove non si viene accolti, è impossibile. Non si puó "tornare" dove non si era mai realmente "stati". Ed è per questo nostro "non esserci realmente stati" che essi non ci hanno mai davvero conosciuto.

Ci si scoprirá presto degli estranei in casa propria.

"Tornare" non esiste, esiste "andare". E anche quando si verrá accolti da luoghi giá visitati e persone giá conosciute, sará un "nuovo andare" verso altri luoghi - con loro, e allora è per questo che sará un "restare" perchè si tratta di un "andare per rimanere" e mai piú "tornare". Un "andare" che è uno "stare", un andare che è un "tornare" lá dove esistiamo e siamo sempre esistiti, lá dove ci "conoscono" per quello che siamo davvero, e ci conoscono perchè siamo esistiti ed esistiamo - per quello che siamo - nelle loro profonditá, dove "viviamo".