Se davvero quando ti guardi allo specchio ti vedi ancora o non riesci piú a trovarti, quando ti giardi negli occhi.
Devi dirti tu, da solo, dove vuoi arrivare. In cosa vuoi credere, quanto vuoi spingerti oltre "al non vedere", credendo, o se vuoi tornare indietro e dire "ora basta, facciamola finita".
Consiglio mio, è continua e "stai attento". Girato l'angolo lá, magari inaspettatamente c'è ancora qualcosa da imparare e che diventerá uno dei piú bei ricordi nel futuro, oppure un giorno qualunque come tanti, che andrebbe solo a sommarsi a tutti i precedenti giá vissuti.
Scegli tu, quando ti guardi, se "vederti" e come "guardarti".
Consiglio mio è "guardati bene", come se ti vedessi da fuori, fuori da te stesso, fuori dalla tua stessa vita, fuori dai tuoi stessi giorni, fuori dalla tua stessa carne, fuori dalle tue stesse ossa.
Se riuscirai a "vederti" - da lontano - potrai "scegliere" consapevolmente da vicino, ancora una volta, come scrivere il tuo destino. E "leggerlo", "incontrarlo", "accettarlo", "amarlo".
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