Una poltrona comodissima, praticamente nuova |
Mi chiedo, perchè amiamo contorniarci di tanti oggetti che poi finiamo per non usare mai?
Quello che ci manca, quasi sempre, è un vero scopo utile nella vita, realmente utile dico.
Un passare il tempo in qualche modo "profittevole", non per guadagnare dei soldi, ma parlo di quella profittabilità che fa bene al cuore e che riempie la giornata, e che fa spuntare un sorriso sulla faccia di qualcuno.
La guardo sempre, tutti i giorni, ci passo davanti diverse volte al giorno a quella poltrona, ma non mi ci siedo mai alla fine. Come i tanti libri di cui mi contorno, molti dei quali rimangono chiusi per lungo tempo: fino a quando poi, aprendoli, si scoprono cose nuove e si entra in mondi diversi, tanto che non vorremmo uscirne più.
Quanto è difficile "riempire il tempo" e dunque, tanta difficoltà diventa inevitabilmente giustificazione del fatto di quanto "sia facile riempire il tempo in malo modo o in modo sbagliato", sia facendo cose che non hanno un valore vero, sia donandolo a persone "che in realtà non lo apprezzano" ma su cui noi, talvolta inconsciamente, vogliamo in qualche modo fare colpo ma che nella realtà non hanno la benchè minima voglia o reale attenzione nei nostri confronti.
Quanto è difficile dare valore al tempo - ovvero alla vita - che abbiamo. Non intendo "dare valore a ciò che già ha una valore sacro - la nostra vita", ma bensì quanto è difficile tornare all'origine di quel valore immenso non derivato da cose o situazioni esterne che la vita stessa ha in quanto Vita, e farcelo bastare
e scoprire che in fondo è esattamente tutto ciò di cui avevamo davvero bisogno: riscoprire il valore eterno della vita nelle piccole cose di tutti i giorni, scoprire che"tra qua e là" non c'è poi così tutto questo distacco e che addirittura "il là inizia esattamente da qua" e dolersi delle tante, tantissime volte in cui non ce ne accorgiamo, perdendo quell'attimo infinito che sta esattamente passando, ora, per sempre.
E le vite delle persone poi, non sono così diverse dai libri: a volte "le apri" e scopri cose che "non avresti mai detto", ti senti inaspettatamente a casa oppure al contrario, a parte una bellissima copertina, le storie contenute là dentro sono assolutamente vuote ed insignificanti, e dunque li richiudi subito, li richiudi presto. Ma quando si scoprono tesori, e storie e vita vissuta, ed un cuore che batte, allora sì, che conviene sedersi "su quella poltrona a parlare per ore e ore" e regalrsi quel che abbiamo dentro - regarlarsi - senza pensare ad altro, e scoprendosi rinati quando giugne il momento di rialzarsi da quella poltrona, e rimettersi in moto.
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