28 gennaio 2021

Siamo tutti un po colpevoli, ma anche vittime, siamo complici

Bisogna provare a stare attenti.

Siamo tutti un po' complici dei carnefici e ogni tanto carnefici in prima persona.

Carnefici dei giovani entusiasmi degli altri, carnefici delle nostre migliori intenzioni - morte e sepolte sotto strati di "non pensare a queste cose", "tu non puoi farci niente", "questi problemi non ti riguardano", "smetti di pensare a queste cavolate e fai il tuo" e tutto fin quando non scopriamo che "il tuo", "fare il tuo" più importante di tutti gli altri, sarebbe stato proprio questo.

Interessarsi agli altri, aiutare gli altri in tutte le maniere in cui ci è possibile farlo, farsi prossimi - vicini - e non distanti.

Quante volte prendiamo le distanze da situazioni che "sono sbagliate" ma che sono soltanto ferite aperte e sanguinanti e quante volte ci proviamo - e ci abbiamo provato - a starci "vicino" a tutto questo ma effettivamente - avevano ragione gli altri - nonostante tutto il nostro sforzo, non siamo riusciti a "rimanere là vicino", e adesso è tardi.

Prendere le distanze, non è sempre una cosa negativa, anzi. Ma bisogna prendere le distanze dalle cose giuste. Prendere le distanze da alcune cose, ti avvicina ancor più alla Vita.

Prendere le distanze dall'egoismo e dal "io non ti conosco", prendere le distanze da "chi per forza vuole rimanere distante da noi", forse perchè siamo "stolti", forse perchè "siamo troppo poco svegli", ma in fondo, qual è il nostro vero male?

Cosa può essere considerato così grande ed importante dal "prendere le distanze" da qualcuno o da qualcosa? 

Prendere le distanze da ciò che realmente ci è nocivo, questo sì che è una cosa buona. Prendere le distanze dalle nostre dipendenze, dalle dipendenze sentimentali, fisiche, psicologiche, e da ogni forma di dipendenza perchè ci rende in qualche modo "schiavi che ruotano attorno a qualcosa che non dovrebbe essere il nostro centro".

Prendere le distanze, subito dall'ipocrisia, dalla stupidità gratuita e violentemente cattiva, prendere le distanze da chi ci ferisce e non ci capisce e non capendoci, ci considera "stolti e tardi" tanto da sentirsi autorizzati a deriderci e sbeffeggiarci, anche di fronte agli altri. Prendere le distanze da costoro, è una difesa sacrosanta della propria persona, se in altro modo non è possibile o non riusciamo a difenderci.

E siamo vittime di cattiverie ed angherie e di decisioni su di noi prese senza conoscerci per niente, decisioni su di noi prese "mantenendo le distanze da noi", solo perchè "eravamo noi".

Ma stiamo svegli. "Se un diritto, qualsiasi esso sia, ci viene negato e non facciamo nulla, non siamo vittime, siamo complici."

Proviamoci a stare svegli: così da provare a non essere ancora una volta "complici" o "carnefici" delle situazioni che incontriamo nel nostro quotidiano, ma "complici solo del bene e nel bene, per il Bene".

La paura non impedisce la morte, impedisce la vita.

 

 

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