18 gennaio 2021

E' bello avere torto, trovando nel torto le ragioni dell'esistere

Certo, hai ragione tu.

Anzi, sicuramente hai ragione tu. Tu che la sai lunga più di me.


Io parlo da dove mi trovo, da un punto privilegiato, da una visuale non normale da cui si vede tutta questa enorme e devastante bellezza che già a guardarla sembra di farci l'amore e sembra che voglia entrare dentro di te e tu in lei, e ti riempie di bellezza e di splendore e ne rimani così, incantanto, senza parole, senza forze, senza riuscire a dire basta e viene solo da dirgli "prendimi", "prendimi", "portami via" oppure "vieni, ti prego vieni", "non lasciarmi più", "fammi tuo".

Certo, capisco, a parlare da qui, da questa finestra sulla bellezza non possono che nascere belle parole ed il cuore trovare un ristoro duraturo, contro tutte le bruttezze del mondo, scoprendo che il silenzio dischiude e nasconde oceani infiniti di un'energia rigenerante e guaritrice, pacificatrice, pacificatrice, pacificatrice. Rappacificatrice e pacificatore di ogni nostra ferita e delusione e squarcio dell'anima nostra e raccoglitore del nostro sangue caduto a terra, sangue del nostro cuore.

Hai ragione, sì, parlare da qui è facile mentre parlare dai luoghi del dolore della bellezza della vita, è difficile, ma se t'incontri con la sacralità dell'esistenza, imparerai ben presto che non ci sarà aspetto della vita che non ne faccia parte, compreso il dolore e la morte. Tutto trova un senso ed un compimento, ed è per questo che senti che "questa bellezza che non passa" a cui io appartengo, a cui tu appartieni, a cui tutti apparteniamo, ci guida come una luce vera dentro di noi e ci dà cosi tanta energia che ci "sostiene da dentro" e dunque non più sorretti da strutture caduche che sono fuori di noi e che dopo un po' crollano o si scansano, così stando in piedi da questa "bellezza della pancia" possiamo camminare liberi e forti, non avendo più paura di cadere, non avendo più paura di niente.

Certo, hai ragione, quando dici che sono un privilegiato perchè da qui, da questo Amore, è facile parlare. Quando lo si è incontrato, tutto cambia, tutto è diverso, e niente più, davvero niente, spaventa ormai.

Spaventa solo la nostra fragilità di dimenticarsi o di sbagliare ad indirizzarci, o a spender tempo o parole inutili, ma comunqeu sappiamo che se ancora sbagliassimo strada, certo in qualche modo, Qualcuno ci verrebbe a recuperare, senza lasciarci mai più.

E' facile parlare quando siamo immersi nella Bellezza, quando  ne sentiamo la Presenza ed il tepore, quando sembra quasi che questa presenza diventi carne, che forse lo è, anzi certamente lo è, che si fa Carne in noi, che vuole albergare in noi, che vuole diventare noi. E allora sia.

Profondo Mistero d'Amore che percorri le nostre strade ancor prima che noi ce ne rendiamo conto, che anticipi i tempi, che mostri la via, che ci disseti lungo il percorso, che ci rinfranchi nelle nostre debolezze e nelle nostre paure, rendendole, incredibilemnete, la nostra vera forza.

Non lasciare che rimaniamo nella "non accoglienza", ma aprici ad accogliere ogni dono che da qui, al nostro ultimo respiro, avrai la grazia di offrirci, fino al nostro ultimo battito del cuore, fin quando poi il sangue non circolerà più, "e noi saremo".

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