Avvicinarmi alla finestra, spostare leggermente la tendina e guardare fuori, nella solita direzione: eccolo, è là. Mi mancavi.
Si vede la strada, si vede un albero. Si tratta di una piccola quercia che se ne sta lí da chissa quanto tempo, sicuramente da piú di trent'anni ma non cosí da tanto perchè è grande, ma ne ho viste di esemplari dal tronco piú imponente.
E l'ho vista in tutte le stagioni: spogliata d'autunno e infreddolita d'inverno, piena di foglie verdi in primavera ed in estate, sempre là sul ciglio della strada, sempre con quei cassonetti sotto per la raccolta della spazzatura, che non hanno niente di poetico in sè ma che sono anch'essi sempre stati là.
Forse la magia sta proprio "nell'essere sempre stati là, sempre uguali in tutte le stagioni".
In questo "esserci sempre", senza far niente di speciale in realtà, si racchiude qualcosa di magico: "esserci" è già di per se un dono speciale. È speciale avere la fortuna di poterlo vivere sentendo quella bella magia dentro e dicendo "grazie di esserci sempre qua, da sempre".
Ed è speciale anche sentirsi dire da qualcuno "grazie, ci sei sempre".
Chi sa essere un albero per gli altri, chi sa "esserci" è davvero una persona speciale: le stagioni passano e lui "rimane".
"Esserci", "imparare ad esserci" può essere anche un buon motivo per vivere e per esistere. Esserci per qualcuno, esserci come una quercia sempre verde, anzi, solo come una quercia, a volte verde e a volte spoglia di energie e positività da dare, ma pur sempre "essendoci". "Esserci" per come siamo.
Del resto le querce non sono sempre verdi, ma sono molto longeve e fanno molta ombra nella stagione calda, a chi ha voglia di sostare un po' di tempo sotto le loro chiome.
Evviva le querce, in ogni stagione.
Dov'eri sparito?
RispondiEliminaQuando??
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