Servire bene a tavola, è un'arte |
Oltre a due mani, due piedi ed un minimo senso dell'equilibrio per trasportare dei piatti, quella giovane di Bogotà aveva qualcosa che non avevo mai visto prima: era la miglior cameriera che ho incontrato in vita mia.
Arrivava al tavolo sorridendo, ti augurava con evidente sincerità che il cibo ti piacesse molto, quando le chiedevi qualcosa dava l'impressione che fossi l'unico cliente del ristorante, in nessun momento avevi la sensazione che stesse lavorando (sembrava che si trovasse nel bel mezzo di un gioco divertente) e quando alla fine ti portava il conto guardava tutte le persone sedute al tavolo con un'allegria debordante, diceva che era stata contentissima di servirti e chiedeva se vi sareste visti presto.
Quando tornai in quel posto, dopo tre mesi, non c'era. Un amico mi spiegò che lavorava come maitre in uno dei ristoranti più moderni di quella città esplosiva e vitale.
Quel brutto anatroccolo di Bogotà voleva trionfare, e invece di maledire il suo lavoro o di tirare a campare come facevano tutti i suoi colleghi decise di potenziarlo fino a trasformarsi in un cigno agli occhi dei clienti. Era particolarmente consapevole di una cosa: se non si fosse data da fare in quello che allora era il suo scenario, probabilmente lo sarebbe stato fino al resto dei suoi giorni. Per questo investiva in ognuno dei suoi atti e gesti tutta la sua energia e tutto il suo talento. Congratulazioni, principessa!
A questo punto, qualunque sia la tua età, immagina per un momento di aver appena raggiunto per una bizzarra circostanza l'obiettivo più importante a cui potessi aspirare in questo momento: inizierai oggi stesso a lavorare come cameriere.
Non sei contento? Preferiresti essere il maitre: nessun problema, aggiudicato. Ti sembra poco? Non preoccuparti: hai appena comprato il ristorante. Domani sarà il primo giorno in cui chiuderai cassa. Non t'ispira neanche questo? Accidenti, che persone importanti stanno leggendo questo libro! Vediamo un po'... hai appena rilevato una catena di venti... no, meglio ancora, centoventicinque ristoranti sparsi in tutto il paese. Così ti senti più tranquillo?
Ebbene, qualunque sia la tua posizione e a meno che tu non ne abbia a disposizione un'altra, quella prescelta rappresenterà la grande sfida della tua vita.
Se la prendi come un traguardo, nulla da aggiungere. Se invece credi che il punto in cui ti trovi oggi sia il gradino di una scala di cui non riesci neppure a immaginare la fine, voglio chiederti di pensare ogni giorno per un momento alla cameriera/brutto anatroccolo di Bogotà.
(tratto da "Pensa, è gratis - 84 idee pratiche per sviluppare il talento ed avere successo" di Joaquìn Lorente, pag. 118)
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