26 dicembre 2008

Passo dopo passo nel deserto

- Com'è possibile addentrarsi nel deserto, senza una mappa, senza un punto di riferimento e non morire di sete e di fame? - chiese un cortigiano incuriosito al re che era appena tornato dal suo lungo viaggio.

Il re sorrise. Stava portando al piano di sopra due buste con alcune coperte e qualche vivero.

- La prossima volta che parto, verrai con me! - rispose. Poi posò in terra quel che aveva in mano e si mise a sedere su una panchina con la schiena appoggiata al muro.

- Nel deserto non puoi farci niente con le cartine. Sono inutilizzabili. La gente si diverte a tracciare percorsi e strade a tavolino, dal soggiorno della propria casa, qualche giorno prima di partire. Alcune volte questo metodo riesce e porta i suoi frutti perchè chi cammina sa da subito dove deve andare. Ma in molti altri casi, questo sistema non funziona proprio e conduce a strade buie e grigie, a strade e situazioni senza sfondo. Solo che all'inizio del cammino ti è proprio impossibile vederlo e dunque sei contento e soddisfatto e cammini col sorriso pensando di avere la soluzione in tasca, scritta sulla cartina. In realtà, coloro che procedono così, hanno paura di viaggiare e basano la sicurezza del proprio agire su una cosa scritta a tavolino tempo prima, che sulla carta sembra affidabile e plausibile - l'organizzazione prima di tutto! - ma purtroppo per loro, in realtà non è sufficiente per vincere tutte le diffiicoltà del percorso. I motivi sono semplici: la presenza certa di imprevisti, che appunto, siccome sono imprevisti, non si conosce mai di dove essi giungano, di quale entità siano e cosa possano provocare; al minimo imprevisto, alla minima situazione che non va secondo i piani, già tremano. E come dar loro torto se il loro agire è mosso dalla loro pianificazione! Temono di non raggiungere l'obiettivo perchè si rendono conto che l'imprevisto li fa, per forza di cosa, discostare dalla strada che avevano intenzione di prendere. Un altro problema è che non conoscono altra strada se non quella che hanno premeditato e scritto: non si fidano di altri cammini, non vedono nessun altra via possibile per loro e rafforzano le loro ragioni dicendo "è per forza così, non c'è un altro modo per andare là..." - disse il re.

Il cortigiano aveva ascoltato in silenzio il suo discorso. Aveva la mano destra appoggiata al muro e l'altra messa sul fianco. Ogni tanto dava uno sguardo al cielo e cercava di immaginarsi il suo sovrano che si muoveva con i cavalli e gli altri compagni di viaggio: doveva esser stata una bella avventura.

- Invece, nel deserto, non c'è via buona o via cattiva, non esiste un sentiero e dunque non esiste differenza fra strada e non-strada. Quando è la stella che guida essa ti dà un'indicazione di massima sulla direzione da seguire. Sai che seguendo su per giù quella direzione arriverai alla meta del viaggio. Ma poi, se passi intorno alla duna di destra o intorno a quella di sinistra, che differenza fa? Nessuna differenza, nessunissima! Questo è il viaggio che affrontano coloro che non basano le proprie scelte di cammino su ciò che avevano deciso all'inizio, prima di iniziare a muovere i passi, ma che si basano sui segni che spingono le proprie forze in avanti. Non sanno dove andranno il giorno successivo ed il giorno successivo ancora ma hanno la certezza, nel loro cuore, che questa stella non tramonterà mai fin quando non avrà compiuto, anch'essa, il proprio dovere. E non è solo una certezza interiore, un sentire del cuore, perchè la stella indica veramente la via ed essi la vedono. Gli imprevisti sono all'ordine del giorno e vanno sempre affrontati. Questo fa parte del gioco. Ma la stella non conduce mai in luoghi chiusi: essa dà un respiro diverso ai propri giorni. La sera, quando ti accampi nel deserto, stanco e infreddolito da molte situazioni, alzi la testa e torna la pace. E sei pronto per affrontare il giorno successivo, un altro pezzo di strada. Nel deserto non ci sono molti appigli: non ci sono gli amici di sempre, non ci sono le tue ricchezze, i tuoi possedimenti non ti hanno seguito e non possono confortarti, non hai servi che lavorano per te nè padroni che possano darti una parola, seppur fosse un comando da eseguire. Nel deserto non c'è niente: dunque non rimane che alzare la testa, affidarsi e scorgere con Gioia che la strada, seppur non tracciata, sia chiara, lampante. E così scopri il valore dell'essenziale - disse ancora il sovrano gesticolando con le mani animosamente per far intendere al suo amico il suo discorso.

- Deve essere molto faticoso - ribattè il cortigiano - ...non so se ce la farei -

-Sì hai ragione, a volte è faticosissimo. Ma vuoi mettere l'insicurezza ancor più faticosa di seguire una cartine pre-scritta e di cercare di far tornare tutto come avevi predisposto? Scoprendo poi, il più delle volte, che i conti non tornano? Quello è ancor più faticoso! Più leggero è abbandonarsi ed affidarsi con fiducia dietro alla stella che guida... fa vivere con Speraza e con il sorriso al domani. E poi c'è un altro pensiero che aiuta un viaggiatore nel tempo del viaggio. L'arrivo alla agognata meta! Questo pensiero deve essere costante e permanente nella mente del viaggiatore: avere preciso l'obiettivo, sapere che là avrà in cambio ogni pienezza di Gioia e Bontà, questo dà una nuova energia nei piedi ed una scarica di adrenalina per tutto il corpo. Non stavo compiendo un viaggio a caso ma un viaggio per salutare il Re dei Re che stava nascendo, che è nato, che adesso vive! E per giungere là, ad adorare ed inebriarsi della Sua Presenza, ogni strada è buona: non importa il percorso che fai, come ti ho spiegato prima, l'importante è scoprire la dolcezza di ogni grazia e benedizione che giunge dal suo stesso nome. E anche quello che per il mio viaggio è stata la meta finale, per tutti è un nuovo punto di inizio dal quale tutto si rinnova e tutto si rigenera. Ogni giorno, dal punto dove sei, quello può certamente essere un punto di arrivo del tuo cammino ma anche un punto di partenza per qualcosa di nuovo, qualcosa che verrà, qualcosa che non conosci, qualcosa che non immagini, qualcosa che non hai nessunissima idea di come possa realizzarsi, avverarsi, costruirsi, formarsi, nascere. Eppure qualcosa è già nato, oggi per domani... - concluse.

Si alzò e dette una pacca sulla spalla al cortigiano. Entrambi sorridevano.

- Ti dò una mano - disse il cortigiano e caricò su dise una delle due sacche. Salirono assieme al piano di sopra non più come re e cortigiano, ma come amici che si erano appena scambiati qualcosa di molto prezioso. E che avrebbero percorso un altro sentiero, assieme.

2 commenti:

  1. Spesso non ci fidiamo che delle nostre idee prefabbricate a tavolino e forse anche preconcette...
    Spesso non vediamo altra via che quella che avevamo immaginato fosse la soluzione...
    Eppure la vita spesso ci sorprende con milioni di strade alternative, il segreto è saper vivere, improvvisando, ogni istante cogliendo quello che la vita vuole dirci e regalarci...
    E poi... quella che porta al Re dei Re, beh... quella è la strada più bella!
    Un forta abbraccio amico mio, e che questo 2009 sia un cammino speciale per te, ricco di nuove strade ancora da scoprire, pieno di belle occasioni e di mille sorrisi... Così l'ho pensato per te!
    Un salutone grande, Memi

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  2. Memi! :) Grazieee!

    Sicuramente in questo 2009 ci saranno nuove strade da percorrere, nuove situazioni da vivere, nuove persone da incontrare... sinceramente ripartire ora come ora mi sta un po' a pensiero :) perchè è stancante. Ma ripartiremo, la strada chiamerà ancora, ancor prima che io mi smuova e mi senta pronto :)

    Auguro anche a te un 2009 PIENO! :)

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