1 dicembre 2008

Tsunami - questa vita è proprio un'odissea

Prima vedi qualche forte temporale e qualche lampo da lontano, non sulla tua isola, ma su qualche isolotto vicino. Sono le avvisaglie.

Poi lo scorgi negli sguardi - accidenti, cosa è accaduto? - nei movimenti diversi della marea, inspiegabilmente diversi. Prima di uno, poi anche dell'altro. Si stanno organizzando. E' il caricamento dell'onda quando l'acqua si ritira e si abbassa ma solo per raggrupparsi e trattenere tutta l'energia da scaricare.
Infine il tempo si fa scuro anche sulla tua isola. Eh, non può esserci il sole sulla tua isola e l'ombra su quella degli altri. Coloro che sono all'ombra non lo ammettono. Perchè qualcuno sbaglia - chi ride troppo o chi non ride mai - e dunque occorre trovare un buon motivo di accusa, ne va del nostro modo di vivere, è in gioco la nostra sicurezza sulla nostra correttezza nei modi di fare. Chi ride spesso è preso per un coglione. Ma per me coglione, è chi non ride mai, chi si fa chiudere nell'idea che chi è troppo alegro non faccia il suo dovere, chi crede che professionalità e serietà equivalgano a seriosità e agitazione, che crede che più tempo uno lavora e più è bravo, chi crede di poter lavorare bene assieme senza stare bene assieme, senza guardarsi negli occhi.

Dunque inevitabile lo scontro, lo scroscio potente, arriva lo tsnumani che si abbatte con tutta la sua potenza. Scopo dello tsunami è buttarti giù, smontare le tue convinzioni, abbatterti, sconvolgerti, farti perdere la pazienza, incattivirti, distruggere, annientare. In particolare agire su di te, farti cambiare dentro, perchè ogni cambiamento interiore genera sempre un cambiamento esteriore di comportamenti concreti.

Ma quanti me ne devo prendere? Nemmeno fossi nato alle Maldive... e seppur abbia una buona esperienza nel settore, quasi roba da curriculum, mi fa sempre un po' fatica doverne riaffrontare uno nuovo.

Sì... questa vita è proprio un'odissea...

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