I primi giorni che arrivai a Milano, mi colpì una cosa che credo colpisca ogni viandante giunto per la prima volta in una metropoli: la gente della metro.
Gente normale, gente che va a lavorare la mattina e che rientra a casa la sera, dopo aver passato tutta la giornata presso gli uffici o presso le rispettive sedi lavorative. Manager di fianco a muratori, donne in pelliccia accanto a extra-comunitari senza lavoro che forse hanno qualche "lavoro" illegale ma che di sicuro hanno poche occasioni per lavarsi, studenti e adolescienti assieme ad anziani che fanno fatica a muoversi nella fretta della calca.
Uno specchio perfetto della nostra società e delle nostre esistenze che spesso stanno l'una accanto all'altro, sfiorandosi a volte non solo fisicamente, ma senza mai toccarsi, come sconosciuti di fianco ad altri sconosciuti che solo talvolta si sorridono e che il più delle volte fissano il proprio sguardo a terra e guardano altro non appena i propri occhi ne incontrano altri, quasi impauriti dall'essere osservati e dall'osservare.
E in questa vita frenetica e caotica non c'è altro momento per leggere se non durante il viaggio in metro. E così si vedono, seduti oppure addirittura in piedi, operazione ancor più difficile e decisamente rischiosa, uomini immersi nei più svariati tipi di letture, romanzi d'amore, racconti fantasy, quotidiani, riviste oppure i grandi libri del momento, quelli che cavalcano le classifiche delle vendite. Ogni persona s'inabissa nel proprio mondo, distaccandosi così dal resto del vagone, ed è come se stesse da sola anche se in realtà ha qualcuno che gli sta di fianco. Ma non lo vede.
All'inizio è strano... poi dopo un po' ci si fa l'abitudine a vedere le facce lunghe e gli sguardi tristi delle persone che mirano vuotamente il pavimento o che fissano un punto indeterminato dinanzi a se. Tutto sembra divenire normale. L'uomo si abitua a tutto, non di meno al male. Si abitua a tutto e anche molto facilmente. Troppo facilmente.
Eppoi ci sono quelli che si sfondano le orecchie con la musica..io sarei una di quelli, i mezzi pubblici non li sopporto! :-D
RispondiEliminae dire che un tempo i mezzi di trasporto erano occasioni per conoscere gente. Probabilmente capiterà che in metro non parli con nessuno e poi vai a casa e chatti per conoscere gente nuova. Le assurdità del vivere di oggi!
RispondiEliminaps. La classifica dei + commentati la scrivi manualmente??
@crisblogger: idem con patatine... io i mezzi pubblici non li ho mai sopportati ma qui a Milano non posso che usarli... e poi ci si muove meglio davvero visto il traffico. Tra poco però, appena il tempo lo permette, opterò per la bicicletta per andare a lavorare :)
RispondiElimina@moticanus: eh si èvero, alla fine è proprio cosi. Mah, siamo proprio strani! E dire che ci vantiamo tanto di essere nel "tempo della comunicazione facile"... ma a volte sembrerebbe proprio il contrario!
La classifica la aggiorno a mano :) adesso la troncherò anche, è troppo lunga... roba molto artigianale! :D
Già Lore... hai proprio ragione... tanto volte sfioriamo gli sguardi della gente e poi li evitiamo... come qualcosa di distante da noi... siceramente in metro è un pò più difficile fare conoscenza perché le distanze son brevi ( anche se mi è capitato di socializzare pure in metro :P) ma viaggiando in treno mi capita molto spesso di conoscere gente e farmi delle lunghe ed interessantissime chiacchierate..
RispondiEliminaDovremmo rivalutare i rapporti umani in quest'era della comunciazione :P
un abbraccio... Noemi
Corriamo senza sosta, come i gabbiani di Cardarelli, incapaci di fermarci per rivolgere uno sguardo benevolo, incapaci di regalare un sorriso a chi ci sta accanto, incapaci di tendere una mano a chi ne ha bisogno.
RispondiEliminaCorriamo senza sosta... Ma dove andiamo?
@demi4jesus: beata te che hai conosciuto gente in metro :) ...ma a Milano? Si, dovremmo rimettere al centro i rapporti umani, sarebbe davvero fondamentale, vivremmo tutti meglio!
RispondiElimina@principasticcio: già, bella domanda princi... bella domanda... sono d'accordo con te!
No, in realtà a Roma... a Milano non ho mai avuto modo di conoscere nessuno in metro... sembrano più chiusi i milanesi.. :P
RispondiElimina@demi4jesus: immaginavo! :) Anche se i milanesi a Milano non ci sono!!! Dove sono andati? :) Davvero, sono qui da novembre ed ho conosciuto solo 3 milanesi! Record!
RispondiEliminaAhahahahah... ma te pensa... mo che vengo te ne presento io qualcuno..
RispondiEliminaanzi no... mi sa che pure i miei amici hanno origini non nordiche :P
@demi4jesus: eheheh... bene bene! :) Non vedo l'ora...
RispondiEliminadici che l'uomo si abitua a tutto. io sinceramente non ci riesco. per me quegli sguardi tristi ed immobili che fissano il vuoto sono assolutamente anormali, e mi chiedo x' la gente nn apporti dei cambiamenti alla propria vita se quella che conduce è così triste...spero di non abituarmi mai a quell'apatia, e di meravigliarmi sempre così tanto quando prendendo la metro (ogni mattina purtroppo) assisto a questa spiacevole situazione.
RispondiElimina@mysky: si si, anche per me è allucinante questa situazione milanese... è di una tristezza assurda. Però io posso fare il confronto con le zone dove sono cresciuto, cioè Siena, che è una realtà per fortuna molto diversa. Probabilmente se fossi nato e cresciuto a Milano potrebbe essere normale questa situazione ai miei occhi... io sì, credo che purtroppo l'uomo riesca ad abituarsi a tutto e che tutto, purtroppo, possa divenire "NORMALE".
RispondiEliminaGrazie per essere passato di qua! :)
wow wow..la Toscana è troppo bella. mi racconterai cosa ci fai a Milano. Sono passata di qui per caso ieri e mi sono fatta un giro nel tuo blog..è davvero carino ed originale.
RispondiEliminasono d'accordo con te che x chi è nato a Milano sono del tutto normali quelle che per noi sono situazioni molto atipiche. io sono qui da quasi 8 anni ma ti assicuro che quello che vedo non rientra affatto nella mia normalità e mi procura sempre un immenso stupore.
@mysky: a Milano ho trovato alvoro presso un'azienda informatica. Sono contento che mi piaccia il mio blog... te sei a Milano da 8 anni? Mamma mia, sono davvero tanti... non so se riucirò a resistere per così tanto tempo! Probabilmente no! :)
RispondiEliminaSì la toscana è bellissima... e la mia Siena è spettacolare! Me la porto nel cuore sempre! :D
:) sinceramente i miei 8 anni nn sono stati molto continuativi, nel senso ke appena ho un giorno libero prendo il treno e mi allontano il + possibile, weekend compresi. inoltre i primi 5 anni (universitari) erano decisamente + tranquilli: di Milano vedevo solo i lati positivi e ti assicuro ke vissuta senza l'impegno-lavoro (motivo x cui tutti si trasferisono qui), girando quindi in orari diversi dalla massa, sembra quasi una bella città, e probabilmente lo è.
RispondiElimina@mysky: si sarebbe bello avere il tempo di girarla di giorno... anche se alla fine che cosa c'è da vedere? Beh se sai di qualche bel posto dimmelo cosi nel week end ci vado! :)
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