26 marzo 2010

Le industrie chimiche ambulanti e gli uomini montagna

Ci sono luoghi dove si producono cose chimiche, costruite, non naturali. Ed è inevitabile che da quei camini escano gas inquinanti che rendono l'aria pesante a tutta la popolazione, compresa la popolazione lontana che magari non si rende conto dell'aria che sta respirando e, anche se sente il puzzo, non capisce da dove viene e dice - sarà portato dal vento!

Ma la differenza fra l'aria buona e quella inquinata, la si riconosce subito, se almeno una volta in vita nostra abbiamo avuto la fortuna di respirare aria pulita e sana, frizzante, rigenerante - come quando si fa una bella passeggiata in montagna d'estate oppure d'inverno ma senza neve sotto un buon sole ed il cielo azzurro!

L'aria di alta montagna, quando le valli sono erbose ed il sole splende, rimette al mondo anche i morti perchè anch'essi, nel veder tanto splendore non ci metterebbero un attimo ad alzarsi dalla tomba per unirsi alla passeggiata. L'aria di alta montagna è proprio tutta un'altra cosa, tutto un altro sentire, tutto un altro vedere da quelle cime, ma lo si capisce solo una volta che siamo arrivati là, un po' più in alto dove ancora l'uomo non è riuscito a contaminare, distruggere, tramutare quei posti fantastici in industrie monetarie.

Anche noi quando ci costruiamo e vogliamo essere quel che non siamo, e discutiamo, e ci incazziamo per tutto e con tutti, quando non siamo in pace con noi stessi e con gli altri, anche noi siamo come industrie chimiche ambulanti ed invece di rendere l'aria migliore di quella che è, la rendiamo ancor più pesante da vivere e da respirare, e tutti, tutti quanti, che se ne rendano conto o meno, ne rimangono "inquinati" e disturbati.

Al contrario possiamo essere ed agire come delle montagne: non siamo l'aria frizzante in quanto quella non viene da noi ma da chi l'ha creata. Ma possiamo abbassare la schiena e divenire "sentiero" per gli altri: lasciare che qualcuno possa salire sui nostri crinali per raggiungere un pizzico di aria frizzante e per portarli come in una domenica di sole a respirare, risollevandosi per un attimo dagli affanni quotidiani.

E' gran cosa chi fa così e chi davvero "diviene montagna" per gli altri: la fatica fatta per abbassarsi, pur mantenendo la fierezza di una solida montagna, viene ampiamente ripagata dalla gioia di chi compie, inconsapevolmente quei sentieri, da solo o con la propria famiglia o con i propri amici. La gioia di donare momenti di gioia, momenti di respiro, non ha proprio prezzo. Per questo colui che si rende conto di questo, colui che sente vibrare le proprie viscere al solo pensiero di questo, colui che ha incontrato uomini-montagna che si sono abbassati realmente per essere innalzati verso alte vette e per permettere ad altri di vedere dall'alto, può scegliere di divenire un altro uomo-montagna, se Dio glielo concede. E siccome pochi sono coloro che si abbassano davvero e lasciano che altri camminino sul proprio dorso per arrivare dove l'aria è serena e dove nemmeno le nuvole hanno potere, Dio aiuta sempre chi con gioia accetta di diventarlo, chi decide di abbassarsi con gioia per vivere di quella Gioia. Chi decide di abbeverarsi nelle proprie affollate giornate a quell'acqua, perchè mai non dovrebbe essere condotto alla fonte stessa dell'acqua, o almeno ad una fontanellina in paese dove comunque arriva la stessa acqua pura e fresca come fosse appena uscita dalla fonte?

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