28 giugno 2011

Prendere spunto da "Gli Incredibili"

Fai parte de "Gli Incredibili"?
A volte sembra che ci siano persone invincibili, che non si fermino mai, che riescano a raggiungere tutti i traguardi che si sono prefissi, che riescono a superare ogni genere di difficoltà, che sembrano davvero incredibili per quel che fanno, per come lo fanno, per come riescono a farlo, per come tutti i giorni sono pronti.

Ma come fanno?

Beh, sappiamo tutti che non è così. Che nessuno vince sempre. Che nessuno vince tutte le sfide che si è posto davanti. Che nessuno è un personaggio dei fumetti, o di un cartone. Che nessuno è un super eroe o ha poteri magici. 

Sappiamo bene che tutti ci incontriamo, ci siamo incontrati e ci reincontreremo con le sconfitte, con le incomprensioni, con gli insuccessi, con la tristezza e la solitudine. Col vedere i propri progetti fallire per un imprevisto inatteso che... "se non ci fosse stato".

Ma qualche trucco forse c'è davvero.

Un vincente ed un perdente incontrano le stesse cose sul proprio cammino, affrontano probabilmente le stesse difficoltà, dovranno quasi sicuramente gestire gli stessi imprevisti - o simili - saranno chiamati ad affrontate le stesse paure, subiranno probabilmente le stesse situazioni di ingiustizia. Incontreranno nel proprio cammino salite e discese, momenti positivi e momenti più faticosi, periodi di siccità e periodi di abbondanza.

Ma c'è una differenza grande in tutto questo, come approccio alla situazione. La differenza che c'è fra un perdente ed un vincente, è che il vincente è un perdente che ha imparato a minimizzare le sue sconfitte, portandole pian piano allo 0 e trasformandole così, con determinazione e costanza, in vittorie. La differenza tra un perdente ed un vincente sta nella mentalità prima e nell'applicazione della mentalità dopo.

Un vincente sicuramente ha perso diverse volte, ma ha compreso dove ha sbagliato. Dopo una delusione, ha capito come gestire se stesso per recuperare al meglio e rimettersi in forma per l'azione successiva. Quando si accorge che le sue energie stanno finendo - fisicamente, mentalmente - ha compreso quali leve attivare dentro di se per trarre energia dalla stanchezza e dall'affanno. Quando la strada sembra chiusa, ha imparato a svoltare l'angolo, senza guardarsi indietro. Quando è tempo di alzarsi da quel tavolo, per andare a giocare su un altro, non perde un attimo perchè ha compreso che attendere, in quel caso, sarebbe solo tempo perso.

Un perdente non ha strategie. Un vincente sa che avere una strategia, è alla base del successo e del raggiungimento del risultato. Un perdente non si prepara, dice "si dai, è uguale" ma un vincente sa bene che non c'è niente di uguale e che l'approssimazione, è l'arma più deleteria con cui potersi armare e conduce dritti come un fuso, alla sconfitta. Essere preparati e pronti è la base su cui potersi muovere senza incappare in grosse sorprese, e che permetterà di superarle nel caso esse ci piombino addosso senza preavviso.

La linea di confine fra vincere e perdere è spesso molto fine: si tratta talvolta di particolari, dettagli che sembrano da poco ma che possono fare la differenza, in meglio o in peggio.

Trovarsi sulla propria strada uno de "Gli Incredibili", è una gran bella fortuna. Se lo riconosci, seguilo, anche se potrà sembrarti per certi versi un pazzo. Ma se non fosse stato un pazzo, non sarebbe stato uno de "Gli Incredibili"!

4 commenti:

  1. .... come diceva qualcuno più saggio di me " che tu sia convinto di vincere o di perdere avrai comunque ragione".
    E' la nostra predisposizione a fare la differenza; per questo è tanto importante imparare a pensare positivo ed a lavorare sodo per quello in cui si crede!
    Un saluto.

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  2. @Mr.Loto: tu sei uno de "Gli Incredibili"! :D Bentornato su queste pagine... non ho capito la frase del tuo amico. Forse vuol dire che tu stesso puoi decidere se vincere o perdere, che sei tu che scegli se vincere o perdere? ovvero... se sei convinto di vincere, vicnerai. Giusto?

    Lavorare sodo è l'unica cosa che porta sicuramente frutto.

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  3. @Adriano Maini: già... e quando uno non ce l'ha, dove la trova? :)

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