24 dicembre 2019

Quanto è difficile dirsi e dire dei "no" - non vogliamo ferire gli altri, ma finiamo col ferire noi stessi

Prendere le strade giuste
Se capisci che una cosa ti fa male, che un certo comportamento non ti fa bene, che frequentare una certa persona non è positivo per te - perché per esempio ogni volta che vivete ti tratta male o con supponenza o senza affetto -, perché è così difficile riuscire a dirsi "no, questa cosa non devo più farla".

Possibile che abbiamo così poca forza di volontà?
Si tratta davvero di mancanza di volontà o si tratta di poca personalità vera?
Siamo delle capre o peggio ancora delle pecore di cose sbagliate?
E' così difficile stare bene da soli con se stessi e di conseguenza saper stare insieme agli altri e collaborare e costruire qualcosa di positivo insieme?

Sapersi dire di no.
Saper dire di no, anche con sofferenza, ma con Verità a cose o situazioni che non ci portano al Bene, che non ci aiutano in questo momento ed in questo modo.

Può essere che non siamo pronti o non siamo in grado di gestire queste situazioni, può essere che la nostra fragilità può essere tale che diventa difficile da gestire, ma assolutamente dobbiamo imparare e sforzarci "di tenere prima a noi stessi e poi agli altri".

Se gli altri non ci accettano per come siamo, non è cambiandoci che inizieranno ad accettarci.
Probabilmente il problema è più loro che nostro.

Abbiamo paura di perdere la loro amicizia?
Abbiamo paura di perdere il loro affetto?

Qual'è il prezzo da pagare per questo?
Altissimo, troppo troppo alto per tutti.

Significa perdere se stesso, perdersi, non trovarsi più.
Amarsi, per come siamo.
Scoprirsi, per come siamo.

Con i nostri pregi e i nostri difetti, con i nostri lati buffi e bizzarri, con tutti i nostri lati possibili ed immaginabili che fanno parte della parte bella di noi, allontanando tutto ciò che ci porta alla bruttezza, alla schiavitù, alla dipendenza.

La libertà, prima di tutto, la libertà originale - la libertà delle origini -
di amare ed essere amati, di essere ristorati e di ristorare,
la libertà di sentire tutto il sapore ed il bello della vita lungo tutte le fibre del nostro corpo,
per tutta la vita, per tutti i giorni che restano, per ogni notte in cui abbiamo ancora fiato,
per ogni minuto donatoci da Dio e per ogni goccia di sangue che ci scorre nelle vene.

Se non sappiamo dire dei "no", alla cose o alle situazioni che ci sono nocive, finiremo per perdere non solo noi stessi, ma anche gli altri, che non ci riconosceranno più.
Se impariamo a dirci dei no, riusciremo a dire dei "sì" alle cose belle che ci stanno aspettando.

Sì, ai prossimi cieli stellati nelle notti d'estate.
Sì, alle passeggiate in montagna col sole e le vette a cui arrivare.
Sì, al tutto bello possibile e inimmaginabile, bellezza molto semplice e genuina che trova spazio sulla terra solo quando, la si cerca, la si aspetta, la si riconosce e la si accoglie come si accoglie la Vita, come si accoglie un figlio.

Si diventa così non solo "accoglitori" della bellezza creata, ma co-creatori di altra bellezza,
scoprendo di essere così pieni di Luce donataci, che davvero non sappiamo più cosa farne e dove metterla.

Per tutto ciò, non c'è che da ringraziare, fortissimamente ringraziare.
E lavorare, impegnandosi, affinché ci sia spazio perché possa accadere davvero.

Saper dire i giusti "no" e i giusti "sì", è determinante e porta a percorrere due strade completamente diverse: da una parte si arriva alla bruttezza, dall'altra parte si entra con tutto se stessi - fisicamente - a vivere la vera e autentica, profonda e "tremenda", tanto ricercata e tanto amata, "Bellezza".

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