17 marzo 2025

Ció che non si allena, si dimentica

“Il pensiero del filosofo spagnolo Josè Marina coincide perfettamente con l’idea che ha Guardiola sul lavoro: “Il talento non è un dono (una cosa) ma un processo (un apprendimento), e non sta all’inizio, ma al termine della formazione e dell’allenamento.”

Pensa Pep: «ciò che non si allena, si dimentica». 

Proprio per questo, alla base del rendimento c’è l’allenamento e il lavoro. Non tanto dal punto di vista quantitativo, ma da quello qualitativo. 

L’allenatore trasmette l’idea attraverso le parole, ma il giocatore lo assimila mediante la pratica reiterata, diretta e corretta: «i giocatori vengono convinti dei concetti tattici allenandosi. Se si apprende un concetto tattico si apprende giocando, perché il gioco è l’unica cosa reale».

Non si tratta di ripetere meccanicamente delle azioni, ma di comprendere il perché di quelle azioni: «l’allenamento consiste nel fatto che i giocatori prendano delle decisioni», dice Guardiola. 

E non basta dirlo e allenarlo, va vissuto come esperienza: «per apprendere, devi provare, non basta che te lo dicano. Per correggere davvero un difetto importante, devi averne sofferto le conseguenze». L’errore e la sconfitta sono grandi stimoli per la correzione e lo sviluppo di un concetto.”

[Da “Pep Guardiola, la metamorfosis” di Martì Perarnau]

14 gennaio 2025

Assurdità normali

Camminare, senza muoversi.
Sentirsi, senza essere fisicamente l'uno accanto all'altro.
Incontrarsi, anche se siamo a distanza di km.

Sembra assurdo ma è possibile.
Sentire la presenza come se non te ne fossi mai andata.

E comprendere, a fatica, di cosa si tratti davvero.
Hai voluto essere presente, ti sei fatta spazio a tuo modo.

Rimango perplesso e fermo, dinanzi al mistero.
Affascinato ed attratto ma allo stesso tempo quasi timoroso di cotanto mistero.

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Scritto il 14 gennaio 2020

25 dicembre 2024

A mezzo un'è bona manco la messa

Non amare i mezzi amanti
Non intrattenere mezzi amici
Non vivere mezza vita
e non morire di mezza morte

Se scegli il silenzio, allora taci
Quando parli, fallo finché non hai finito
Non tacere per dire qualcosa
E non parlare per tacere

Se accetti, allora esprimilo schiettamente
Non mascherarlo
Se ti rifiuti, sia chiaro
perché un rifiuto ambiguo non è altro che una debole accettazione

Non accettare mezza soluzione
Non credere alle mezze verità
Non sognare mezzo sogno
Non fantasticare sulle mezze speranze

Metà strada non ti porterà da nessuna parte
Mezza idea non ti porterà alcun risultato

Metà vita è una vita che non hai vissuto,
Una parola che non hai detto
Un sorriso che hai rimandato
Un amore che non hai avuto
Un'amicizia che non conoscevi

La metà è un mero momento di incapacità
ma tu sei capace per te non sei un essere a metà
Sei un tutto che esiste per vivere una vita
non mezza vita.

Khalil Gibran

24 dicembre 2024

La grande malattia (dilagante)

La malattia più grande della nostra epoca?
Il tutto e subito.

Non esiste più la scomoda quiete dell'attesa, lo spazio tenue della pazienza, la bellezza antica del dubbio che seppur attanaglia ci consegna alla riflessione.
Non esiste più lo sguardo sulla terra, gli occhi aperti al sole, il seme che diventa germoglio e la cura della coltivazione. 
Non esiste più seminare, per poi un giorno raccogliere. 

Esiste solo bisogno e soddisfacimento, immatura richiesta e superficiale ottenimento. La pretesa ha rubato il posto alla domanda, l'annullamento ha preso quello della frustrazione, la riparazione ha lasciato il ruolo alla sostituzione, e il consumo quello dell'amore. 

Tutto e subito: egocentrismo che non contempla l'altro, mercificazione che non promette l'arte, Io senza mai sguardo sul Tu, Sé che non sa più costruire un Noi. 

Tutti e subito:
sopra le mani troppi,
dentro le mani nessuno.

- Gian Marco Manzo

23 dicembre 2024

Cosa vai cercando?

Non servono a niente super strumenti perfetti, se si sbaglia la direzione verso cui si guarda.

Prima di guardare bene, e di usare l'ultimo strumento alla moda per guardare bene, è importante assicurarsi di essere rivolti verso la giusta direzione.

Sbagliando la direzione, infatti, nemmeno lo strumento più moderno e perfetto del mondo potrà aiutarci e ci perderemo sicuramente lo spettacolo piú bello che da tanto tempo stavamo aspettando, e forse per il quale abbiamo lavorato - giorno e notte - per tutta la vita.

Il vecchio saggio lo diceva sempre: "guarda bene", e ancora prima, guarda bene nella giusta direzione.

Tutti presi dal "voler scoprire", dal "voler raggiungere" ... quando poi se riuscissimo a guardar bene, forse, siamo già immersi in ciò che stavamo cercando da tutta la vita.

Senza accorgersene, il rischio è di continuare sempre a cercare qualcosa che non troveremo piú, visto che è già qui, proprio ora, accanto a noi. 

È quella che si chiama visione periferica, e forse basta solo guardarsi intorno a 360 gradi per scoprire tante cose di cui non ci siamo mai accorti davvero, e che già fanno parte della nostra vita.

22 dicembre 2024

Trovare l'essenza di se stessi, vivere la propria essenza completamente

Oggi è l'epoca di chi ha un dono - di chi sa fare qualcosa - e lo condivide.

È l'epoca dei creatori di contenuti, da un punto del mondo si puó davvero raggiungere tutto il mondo.

Ma occorre avere una particolarità autentica, una rarità rara, non una di quelle tante autenticità artefatte o di plastica, una di quelle tante copie fasulle di qualcosa di addirittura non autentico.

Siamo fotocopie delle fotocopie fotocopiate da qualcuno altro in maniera distratta. Se cosí è, manca quel qualcosa di vero che rende tutto speciale e positivo.

È il sale che manca, dobbiamo essere il sale - qualcuno c'è lo aveva ricordato. Se non siamo sale, tutto sarà senza sapore. Se invece siamo sale, allora tutto avrà senso e sapore.

Mai un giorno uguale all'altro, ma un anno simile al precedente.




21 dicembre 2024

La ricerca che non cerca (e dunque non trova)

C'è anche la ricerca di chi non vuol trovare, che fintamente cerca e per questo dunque non trova mai davvero niente.

È la ricerca di chi non mette mai la punteggiatura in maniera corretta, non si sofferma su cosa leggono gli altri e intanto scrive parole una dietro l'altra, ripetendo sempre le stesse cose, anno dopo anno, senza mai cambiare musica, peró intanto cerca e cerca, trovando il niente che giá ha incontrato ed incolpando gli altri del non aver "purtroppo" trovato niente.

19 dicembre 2024

Cambiare sí, ma cosa è importante cambiare (per cambiare)

Quando si parla di cambiamento si parla sempre di approccio al cambiamento.

Il cambiamento non é cambiare abitudini.

Anche quello é difficile ma si tratta sempre di un cambiamento esterno che se non é preceduto da un cambiamento interno non serve a molto.

Quello che va cambiato sono testa e cuore, che ci permettono di vedere le cose in maniera diversa.

Allora se poi i cambiamenti di testa e  cuore portano a cambiamenti di abitudine, tutto é pronto, nessun problema.

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Scritto il 19 dicembre 2013


Pubblicate dopo 11 anni, trovo queste parole ancora piú veritiere di quando le ho scritte.

10 dicembre 2024

I conti si fanno alla fine (sempre)

Quando si raggiungono gli obiettivi in mezzo alle difficoltá, vale doppio.

Doppio di fatica, ma doppia anche la soddisfazione. Doppia la soddisfazione anche davanti a chi ha remato contro.
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Scritto il 23 luglio 2021

Mai mollare.



25 novembre 2024

Un giorno qualunque o un giorno speciale

Oggi è il 25 novembre 2021 e fuori, in strada, c'è gente che cammina, gente con l'ombrello e altri che si prendono tutta la pioggia in testa - alcuni perchè amano farlo e altri perchè non hanno un ombrello che li ripara. Alcune persone si arricchiscono, altre non hanno di che mangiare, alcune mangiano per due o per tre e qualcuno sta a digiuno per mancanza di sostentamento e sente la morsa del freddo e dell'umiditá.

Questo giorno, visto da lontano, sará un giorno come un altro. Ma visto da vicino, sará un giorno in cui ci sarà qualcosa da ricordare o qualcosa da dimenticare.

Tutto sommato non cambia mai niente se non siamo noi a cambiare noi stessi, a cambiare il nostro modo di vedere le cose, a cambiare il modo in cui ci relazioniamo col mondo fuori di noi, con le cose che viviamo, con le emozioni che sentiamo, con le possibilitá che abbiamo. Ognuno è responsabile di se stesso e di come vive.

Se non ti invitano ad una festa, non ci parteciperai. E ti inviteranno solo se ti riterranno degno di essere invitato o sufficentemente simpatico per poterne fare parte. Nessuno vorrebbe invitare qualcuno "fuori contesto" o che non ci incastra davvero niente con quel mondo lí.

Se vorresti essere invitato ad una festa, renditi degno di essere invitato a quella festa. Se scoprirai di avere le doti per organizzare una festa, datti da fare per organizzare una festa.

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scritto il 25 novembre 2021