11 aprile 2020

Quando sei nel bel mezzo del Paradiso, accorgitene

un quadro dipinto da Dio


Avete mai vissuto attimi nella vostra vita in cui avete detto "che bello, mi sembra di essere in paradiso".

O magari avete vissuto altri momenti, opposti a questi, in cui vi siete sentiti profondamente nel bel mezzo dell'inferno - dell'indifferenze delle persone, degli egoismi, delle volontà soltanto dedite al profitto, dell'approfittarsi dell'altro per truffarlo, oltraggiarlo, offenderlo, deriderlo, "pestarlo a sangue", del vendere se stessi e gli altri in un mercanteggio di bassissimo livello.

Forse il Paradiso è così. Un Cielo azzurro che da speranza, che parla di Altro e di ogni Altissima altezza, un campo "arato" - lavorato dal sudore dell'uomo - dalle fatiche e dalle giornate di qualcuno che, tornando, di pomeriggio inoltrato dopo aver lavorato tutto il giorno e stanco e puzzolente, risalendo il crinale per tornare alla sua piccola casina che ivi si trova in cima, alza la testa e scorge un Cielo di un azzurro pazzesco. E sente il cuore, che batte e che ride.

E' lì che dentro di lui, si sente in Paradiso. Si sente come se fosse in Paradiso. Improvvisamente, le sue stesse mani e le sue stesse energie, applicate in cose positive, lo hanno "trasportato" già in questo mondo, nell'altro mondo, comprendendo che non c'è quasi differenza fra là e qua, che siamo davvero in un pezzo di Paradiso di cui già facciamo parte a partire da quaggiù - se ce ne rendiamo conto.

La salita per arrivare a "casa" è costante, ma non così ripida da non poter essere percorsa ad un passo normale, e ne vale la pena di arrivare lassù, a casa, dove l'Acqua fresca ed il Vino custodito da tempo, ci aspettano per ristorarci di ogni nostra fatica quotidiana.

Le nuvole che passano, portano la mente alla gioventù - ormai cresciuta, maturata e mietuta - senza più ritorno, e riaffiorano nei ricordi quelle gioie autentiche di chi correva nei campi, liberi come daini senza regole e misure, senza tempo e senza orari, senza spazio senza limiti, senza rimpianti, senza paure, senza gelosie, senza desideri se non quello di sentire il Bello dentro di se, quel bello che era palesemente lì fuori - lì nel presente della vita - quel Sole che come scaldava tutto, scaldava anche il cuore e le guance e gli occhi, e la testa sudata.

Il fresco della casa, rispetto al caldo del sole estivo fuori, risveglia entrando dentro, e d'improvviso il caldo della calura lascia il posto al ristoro ed al riposo che ci attende, ma non prima di esserci dissetati con Acqua fresca, semplicemente, e sfamati con un po di Pane preparato giorni prima, ed un tocco di allegria di un vino pronto ed invecchiato bene.

E' bene farci caso, quando sentiamo che il Paradiso è qui. Perché è possibile sentircisi, ritrovarcisi, e goderne già qui qualche gusto e qualche bella sensazione di Infinito, capendo di far parte anche noi di quella Vita che non passa mai, che ha un senso profondo anche nelle piccole cose a cui non facciamo caso. Che c'è una storia da dipanare e da scoprire, da vivere, giorno dopo giorno.

A tratti, forse, ci siamo anche ora, dentro.
L'attesa dell'Amore, è esso stesso Amore, profumo d'Amore, Amore che ci dona la Vita.

L'Amore è travolgente e allo stesso tempo, risanante. Niente di meglio di quello di cui avresti bisogno, nel preciso identico momento in cui ne hai effettivamente bisogno, come quel bicchier d'acqua fresca quando hai veramente sete. Come se piombasse dal Cielo un canto ristoratore o un profumo che ti riporta a mondi che già conoscevi, ma dimenticati, che apre scenari che già esistono ma che ancora non sono del tutto noti a tutti, ma che bussano alla porta del nostro Cuore per venirci a dire "allora che fai, esci?". Ti aspetto. Io sono qui.


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