19 aprile 2020

Andare al cinema da soli

Che bello rileggere la storia, alla fine
Mi faceva tristezza e vergogna, fino ad un po' di tempo fa.

Poi, ne ho parlato in un viaggio in auto con mio amico che per me rimane uno dei più bei "personaggi" che io abbia mai conosciuto, e lui semplicemente, a questo mio dubbio perplessità, mi ha detto:

"Guarda che anche se vai in compagnia il film lo guardi da solo. Sei te, seduto, ed il film davanti. Quello che trasmette a te lo trasmette solo a te, quello che ti porti a casa, le emozioni o il coinvolgimento è squisitamente un'esperienza personale, mica di gruppo. Tra l'altro al cinema non si può parlare fra di noi, guardare un film è una cosa che si fa assolutamente da soli".

Ed effettivamente, ha perfettamente ragione. Dunque ho iniziato a ripetere quell'esperienza solitaria, ogni qual volta ci sia un film che mi ispira, proprio per il fatto stesso del film, non per farsi un giretto a caso.

La maggior parte delle cose che si fanno, in realtà di fanno da soli, anche se siamo in compagnia.

Si potrebbe quasi affermare che la compagnia è quasi un'illusione, una cosa esterna a noi ma che alla fine difficilmente ci tocca troppo in profondità.

Praticamente siamo soli da quando nasciamo a quando moriamo ed ogni esperienza è squisitamente personale e piuttosto solitaria.

Sei solo quando la maestra ti interroga per la prima volta e tu non sai rispondere, sei solo quando vinci la prima gara e ti senti il re fra i tuoi amichetti, sei solo quando vieni rifiutato dalla prima ragazzetta che ti piaceva e sei solo quando hai fatto sesso per la prima volta con la ragazza che stavi frequentando all'epoca. Sei solo quando hai provato a darle piacere, usando il tuo corpo e lei è stata sola nel capire cosa si possa provare in quelle circostanze, e sebbene la cosa sia stata fatta insieme, ognuno si porterà a casa la sua esperienza, le sue impressioni, il suo sentire e i suoi ricordi.

Forse dobbiamo mettercelo bene in testa, siamo veramente soli, dall'inizio alla fine dei nostri giorni.
Ma talvolta, più o meno bene accompagnati, da qualcuno comunque di esterno che può aiutarci a crescere o aiutarci a decrescere - a seconda dei casi - di cui possiamo talvolta fidarci e talvolta da cui dobbiamo allontanarci.
Accompagnati, ma sempre intimamente soli.

Tutte le emozioni, sensazioni, brividi, pianti e urla di gioia, profonde o superficiali - dei nostri anni più belli - sono tutte nostre.


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