Potrebbe essere fatale |
L'esigenza del cambiamento é sempre un bel discorso, spesso condiviso da tutti.
Ma siamo sicuri che noi in prima persona siamo davvero disposti al cambiamento?
Il cambiamento é sinonimo di rinuncia di qualcosa, in favore di qualche altra cosa. É sinonimo addirittura di abbandono di qualcosa a favore di qualche altra cosa. Significa innanzitutto rinunciare, e rinunciare è faticoso, soprattutto quando questa rinuncia, tocca proprio a noi farla.
Cambiamento é trasformazione e sempre un cambiamento é un lasciare, certo un lasciare per incontrare qualcosa di meglio, ma pur sempre un lasciare - una situazione, una persona, uno stato di vita, una nazione, una città, un impiego.
Se non si riesce a cambiare, non si cresce. Crescita é sinonimo di cambiamento in quanto é soltanto quando si fanno cose diverse o le stesse identiche cose ma profondamente in maniera diversa - e dunque cambiamo noi, interiormente - che possiamo ambire a risultati diversi dai precedenti ottenuti, e ció solo individuando quei reali fattori che limitano la crescita personale, limandoli o abbattendoli con un sol colpo.
In teoria tutto molto bello, affascinante, intrigante, fantastico. In pratica spesso faticoso da vivere in pancia, da portare avanti, da supportare, da pensare, da costruire, da condividere giorno dopo giorno.
Un cambiamento richiede una grande volontá. Una volontá non puó essere mai imposta - agli altri - ma al massimo, chiesta. Imporre una buona volontá a noi stessi é giá un lungo e faticoso cammino, ma solo questo é reale cambiamento.
Il reale cambiamento tanto piú é desiderato in cuore, tanto piú sará costruito nei fatti perché la stessa volontá del cuore guiderá le mani e i piedi verso quel cambiamento. Non esiste cambiamento nella giusta direzione che non porti giovamento, se non subito, nel tempo futuro. Il cambiamento porta a fatti concreti - mai a favole e chimere - e che siano state fatte le scelte giuste é confermato dai frutti nati sempre dalle scelte precedenti.
Un'altra cosa é il futuro: il tuo futuro, il futuro delle persone che vivono accanto a te, il futuro dei tuoi figli, te lo giochi oggi.
scritto il 11 settembre 2012
Spesso leghiamo l'idea di un cambiamento all'idea di "fare qualcosa per cambiare". Cambiamento uguale azione, ma non sempre è corretto. A volte il cambiamento è "non azione" e soprattutto "accoglienza", anche di situazioni e comportamenti che non ci piacciono proprio, che non ci stanno bene, che non si confanno al nostro modo di vedere le cose e di pensare, ma che per forza di cosa, talvolta, non possiamo contrastare e che sicuramente, non cambieremo contrastandoli, ma bensì, appunto accogliendoli.
Un'accoglienza profonda di tutto quello che "siamo", per andare a riposare in pace. Cambiare, solo per (trovare) lasciare spazio alla Vera Pace del Cuore, quella Pace che ci guarisce "da noi stessi".
sono proprio d'accordo d'accordissimo
RispondiElimina@Energia Creativa: :D
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