6 giugno 2008

Mail di un collega - Lentamente muore di Pablo Neruda

Foto di Pablo Neruda pensante


Lentamente muore
chi diventa schiavo dell'abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco
e i puntini sulle "i"
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore
davanti all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore
chi non capovolge il tavolo,
chi e' infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza
per l'incertezza per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita
di fuggire ai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia,
chi non legge, chi non ascolta musica,
chi non trova grazia in se stesso.

Muore lentamente
chi distrugge l'amor proprio,
chi non si lascia aiutare;
chi passa i giorni a lamentarsi
della propria sfortuna o della pioggia incessante.

Lentamente muore
chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore
del semplice fatto di respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà
al raggiungimento
di una splendida felicita'.

Scritto da Pablo Neruda

3 commenti:

  1. Queste parole affermano molte verità. Purtroppo, per quanto mi riguarda, in questo momento non mi sento di rischiare né di effettuare chissà quali cambiamenti nella mia vita. Preferisco riflettere prima di agire. Un eccesso di razionalità, ma per ora non mi sento di fare altrimenti.

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  2. Io rischio sempre e anche troppo. A volte si rischia di lasciarci qualcosa, ma è sempre meglio di una vita senza alcun tipo di emozione, una non-vita.

    Ciò che ho scritto oggi non è niente di autobiografico. E' la descrizione di una dissociazione, del ripudio e rifiuto di se stessi. Guardarsi allo specchio, non riconoscersi e disprezzarsi.

    Notte serena e a presto

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  3. @romina: certo non si può rischiare tutti i giorni. Anche se la vita secondo me è un po' cosi, appena ti siedi, ti chiede di alzarti. :)

    Sempre molto bello il tuo blog Romi. Anche se commento meno lo leggo sempre con molto affetto.

    Abbraccione!

    @melania: cacchio davvero bello quel post. Ma la prima volta che l'ho letto, come hai benc apito dal mio commento, non l'avevo letto con quella chiave e forse l'ho interpretato male.

    A me capita spesso di disprezzarmi e di buttarmi giù più di quanto forse sarebbe necessario.

    A presto... :)

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