Si puó pensare un sacco a come fare angustiandosi giorno e notte sul tarlo e pensare a tutte le possibilita: si sprecheranno un sacco di energie e non si muoverà in realtà un solo passo per realizzare quelle cose.
In questo caso la domanda che ci stiamo ponendo incessantemente è "Come posso fare per farlo?".
Al contrario, si puó agire, fare, realizzare senza considerare i pericoli e le insidie, senza guardarle, scavalcandole correndo, anticipandole ancor prima che diventino vere insidie e poi solo dopo girarsi, stupiti, e guardare quel che si è realizzato e allora chiedersi "Come è stato possibile che abbiamo fatto questo?".
Sono 2 domande opposte, opposti i risultati, opposti i sentimenti generati, la ricchezza e le opportunita costruite.
Bisogna sempre evitare la prima domanda, e sempre inseguire incessantemente la seconda abbandonando la paura ed abbracciando il coraggio e la fiducia.
Fare, e soltanto dopo girarsi e guardarsi indietro. Quanto è bello quello che abbiamo fatto? Com'è stato possibile che lo abbiamo realizzato? Quanto è stato bello? Non quanto è stato faticoso, ma quanto è stato bello quello che abbiamo vissuto e costruito insieme? Quanta vita ha generato?
Mai contare le fatiche, ma sempre e solo le gioie costruite. Contare le fatiche crea stanchezza e pesantezza. Contare le gioie alleggerisce la fatica del percorso e dona nuove energie da spendere ancora in nuove avventure. Perché se lo facciamo succedere, succederà.
Mai contare le fatiche, ma sempre e solo le gioie costruite. Contare le fatiche crea stanchezza e pesantezza. Contare le gioie alleggerisce la fatica del percorso e dona nuove energie da spendere ancora in nuove avventure. Perché se lo facciamo succedere, succederà.
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