19 agosto 2009

E porta un po' di colore nel mondo


Non si vede il vuoto che c'è semplicemente perché non si conosce il pieno che ci potrebbe essere.

E' come guardare un vaso di coccio da lontano: vedi solo l'esterno e non capisci se è vuoto o pieno.

Ma anche se ti avvicini e scruti l'interno, se non conosci la differenza fra vuoto e pieno, se non sai cosa significa "vuoto" e quale grande gioia e potenza voglia dire "pieno", non ti accorgerai delle diversità e per te sarà tutto uguale: sarà indifferente che il vaso sia pieno o vuoto.

Dunque se è vuoto non ti lamenterai e se pieno non trarrai profitto dai suoi contenuti.

Ma quando si comprende la differenza fra "vuoto" e "pieno" allora non è più permesso ingannarci e dire "è tutto uguale"! Il vuoto non contiene che aria e se ci batti con un legno suona come un bronzo. Il pieno, che contiene del buon terriccio, ospiterà le sua piantine e contribuirà a portare qualche piccolo frutto di vita. E porta un po' di colore nel mondo, un po' di ossigeno per gli uomini!

14 agosto 2009

Milano a seconda vista

Ancora lei fra i piedi, sempre lei senza riuscire a staccarsela di dosso.


Ti si attacca sulla pelle come il caldo d'estate che sale dall'asfalto e che nella metro, assieme ai profumi di signore cinquantenni, ti toglie il respiro e la voglia di sorridere. (Ma come fanno a non capire che se si fanno il bagno nel profumo crea un mix allucinante col sudore della pelle??)

La storia non cambia, Milano è e rimane qualcosa di decisamente difficile da vivere per uno che come me ha sempre fortunatamente goduto di sole, ampi spazi dove correre (nemmeno fossi un cane!), muoversi, montare e smontare, passeggiare, sdraiarsi e contemplare il cielo e le stelle tutta la notte. E purtroppo qui è proprio dura fare tutto questo.

Sì, Milano mi ha dato e mi sta dando certamente qualcosa: un lavoro a tempo indeterminato - e dunque uno stipendio, che di questi tempi non è affatto poco - e, cosa davvero inaspettata, mi ha pure fatto conoscere una persona speciale che poi è divenuta la mia ragazza. Davvero incredibile. Se a gennaio mi chiedevo quali cose mi avrebbe riservato questo 2009 non posso certo dire che non è stato pieno di novità e di storie da raccontare. Insomma, tutte le nottate passate fino alle 4 di notte a giro per le strade di Milano certo saranno qualcosa che non potrò dimenticare - qualcuno può pensare male ma non ho mai fatto niente di illegale! A me piace girare di notte per la città visto che purtroppo - ma per fortuna - durante tutto il giorno lavoro rinchiuso in un ufficio. Le giornate strapiene di lavoro non le potrò mai scordare (anche perchè hanno occupato il 90% della mia vita milanese!).

Però adesso sono stanco. Stanco di te e ti vorrei proprio lasciare.

Vorrei tornare dalle mie parti: là batte ancora il sole ed anche se fa caldo ci sono ancora gli alberi e l'ombra e l'aria sana. E tutti i soldi del mondo, tutte le carriere e le posizioni professionali da ricoprire proprio non valgono niente in confronto a tutto questo... in confronto alla mia bella ed amata Siena!

10 motivi per cambiare lavoro

Perchè cambiare lavoro?


Credo che sia bene cercare di cambiare nel momento in cui...
  • senti di non avere più niente da imparare - professionalmente e tecnicamente parlando - dalle mansioni che svolgi e soprattutto che svolgerai nel prossimo breve/medio periodo futuro (cosa ci faccio ancora qui?) ;
  • ritieni di essere sottopagato rispetto all'impegno profuso ed al tempo ed il ritmo che devi tenere (tutto questo sforzo per quattro spiccioli con cui non si arriva a fine mese?);
  • comprendi di avere bisogno di nuovi stimoli, nuovi slanci professionali ed umani (è tutta qua la vita e quel che si può fare?);
  • credi che potresti dare molto di più di quello che stai dando ma ti rendi conto che è impossibile sfruttare certe caratteristiche a causa delle mansioni che ricopri o del lavoro in generale (perchè non riesco o non ho la possibilità di esprimermi per tutto quello che so fare?);
  • ritieni che potresti lavorare di meno, guadagnare di più e vivere meglio (avere uno stile di vita migliore!) rispetto a quanto accade adesso (se qualcuno l'ha fatto, perchè non posso farlo anche io?);
  • desideri lavorare in modo più organizzato e preciso perchè la mala organizzazione determina il caos, il caos determina il nervosismo ed il nervosismo oltre a far produrre male fa stare male le persone che respirano in un ambiente pesante (possibile che bisogna essere sempre tutti arrabbiati, l'uno contro l'altro sempre in ritardo e lavorando costantemente sotto tensione?);
  • ambisci ad entrare a far parte di un nuovo settore rispetto a quello in cui sei impiegato (perchè non vedere che aria tira da qualche altra parte?);
  • ritieni che potresti impiegare le tue energie e le tue capacità in modo migliore divertendoti di più, spendendo meglio le tue giornate e trovando più soddisfazione in quell che fai (non potrei fare di più ed esserne più contento?);
  • ambisci a ricoprire incarichi di maggiore responsabilità che ti permettano di metterti alla prova (è tutto qui quello che so fare e che potrei fare?);
  • senti di doverti dirgere verso una nuova direzione e desideri fare nuove esperienze e buttarti in nuove avventure (non c'è forse una realtà migliore di questa che sto vivendo dove possa impiegare le mie energie?).

10 agosto 2009

Raccogliere le idee ed ammucchiarle


Mi piacerebbe anche che fosse così: sparare per un po' di tempo un bel mucchio di idee, tutte insieme, confusamente. Tenerle disordinate ed accatastarle come tengo disordinata la scrivania della mia stanza, così vorrei che fosse anche la scrivania delle idee. E poi un bel giorno ispirato, passare un attimo lo sguardo su tutto quel che vedo, raccogliere le migliori e farle divenire qualcosa, tutte assieme.

E così trovare il compimento di ogni idea assieme ad altre idee, volontà, sogni e desideri con un pizzico di sale - di imprevisti e del "non me lo sarei mai aspettato" - formando la ricetta giusta da gustare e da servire con l'acquolina in bocca.

6 agosto 2009

Ciò che esiste da sempre é l'unica Cosa Nuova

Quanta vita che passa e se ne va via lontano. Ma si vive una volta sola. E allora occorre scegliere bene come spendere l'oggi perchè, come un soffio di vento, se ne va via veloce e non torna più indietro. Non lo ritrovi più, non lo puoi più spendere, non ne puoi più godere. Me lo sono detto un sacco di volte, perché credo che ancora non l'ho capito bene!


E allora si può vivere - e scrivere - in due modi:
  • cercare ciò che piace alla gente, ciò che cerca la gente, ciò che la gente ha interesse a leggere e a sentire - e così iniziano le nostre ricerche sui trend che ci sono, adesso, nel mondo. E' così che fanno tutte le aziende perché devono stare sul mercato e proporre qualcosa che piaccia e che in questo lasso temporale ben definito sia ricercato, richiesto e considerato prezioso. Non importa che sia oggettivamente prezioso, utile, buono: basta che la gente abbia la bava alla bocca per averlo e l'azienda è contenta. Così è anche per chi scrive cercando di interessare il lettore in tutti i modi. Certamente questo approccio talvolta può portare al successo e a diventare famosi ed anche competenti di certi argomenti: ma per il resto, sono tutte parole che passano, parole e frasi che valgono qualcosa oggi ma assolutamente niente ieri e tanto meno domani. Passato l'interesse della gente, passa tutto ciò che vi è stato scritto e detto sopra a questo. Ed inizia la rincorsa verso il nuovo trend, di cui occorre imparare a conoscere tutto, per poter offrire al cliente tutto quello che può desiderare.

    Questa è la filosofia del rincorrere: e non si arriva mai alla meta, si rincorre sempre e non si raggiunge mai quel si rincorre talmente è mobile e variabile. Se si raggiunge il successo con questo approccio, esso è mutevole come le nuvole del cielo: e lo si perde presto, inaspettatamente, così come presto era arrivato. E la delusione è alle porte!
  • cercare ciò che è realmente utile, bello, piacevole, vantaggioso - e una volta trovato, viverlo incessantemente, scriverlo, rileggerlo quando non si ha niente da fare. Pensarlo. Immaginarlo. Realizzarlo. E' difficile e faticoso, è rischioso e sembra incerto - fin quando non si scopre che in realtà questa è la l'unica via davvero sicura percorribile! - ma già la ricerca mette in bocca un'acquolina particolare, un sapore autentico del tempo trascorso.

    Questa è la filosofia del correre e del sedersi: ogni tanto correre per raggiungere la meta, ogni tanto sedersi, ma non troppo, per vedere, scorgere, ascoltare e meditare. Si raggiungono spesso mete intermedie aspettando e lavorando per raggiungere la Meta delle Mete. Se si raggiunge il successo con questo approccio, si può stare certi che non lo si perderà facilmente perché è basato su qualcosa di solido e consolidato: ciò che è bello, rimane sempre bello, ciò che è utile a te può essere utile pure a qualcun altro, ciò che ti avvantaggia potrebbe avvantaggiare anche altri! Ma se anche, una volta raggiunto il successo e l'esser famoso, lo si perdesse per qualche causa strana, non sarebbe una così grande delusione se comparata all'immensa Gioia - racimolata, accatastata e disseminata - dell'aver fatto qualcosa di bello, utile e vantaggioso, almeno per un po' di tempo.
  • cercare ciò che ti batte dentro da sempre, cercare la Voce del Cuore che Batte da Sempre - e così iniziano i nostri ascolti della Voce che Parla dentro di noi. Si inizia a ricercare quella Verità che non passa, che non si smuove, che è lì da sempre e che rimarrà lì per Sempre. Certo Essa non è ricercata da tutti, spesso non bramata, talvolta pure pesantemente derisa e frustata ma, chi l'ha presa come compagna, mai ne è rimasto deluso o intristito. Questa Verità che non passa è la Gioia e la Forza più grande per chi la Sposa! Ed è motore potentissimo di azioni e di nuove idee da realizzare - al di là di molte stupide credenze che ritengono esattamente il contrario! Questa Verità é motore di grandi progetti che iniziano da lontano e non sanno mai dove terminano - se mai essi hanno una fine! La scoperta di tutto ciò irrompe nella vita di una persona e lo fionda istantaneamente assieme ad un sacco di gente di sempre - non solo di oggi ma anche di ieri e di domani! - ed insieme a loro Ascolta, Beve, Si Disseta alla Fonte, Si Ubriaca, Legge alla Vita, Parla con la Vita, Chiede alla Vita, Piange assieme alla Vita, Combatte con la Vita ed Entra nella Vita! Ed offre agli altri ciò che sente e che vede portando in piazza qualcosa di nuovo - perché ciò che esiste da sempre è l'unica Cosa Nuova che realmente c'è sempre da portare! - qualcosa che, con tutta probabilità, non porterà al successo e tanto meno all'esser famosi. Ma può condurre in luoghi mai immaginati di cui nemmeno si sospettava l'esistenza. Può far compiere più viaggi di Marco Polo e può far conoscere la Realtà delle Cose e dare nuove vedute e nuovi spunti di riflessioni per vivere nella Pienezza e nella Bellezza.

    Questa è la filosofia del bevitore che più beve e più perde i sensi, e più beve e più vuole bere alla Fonte perché ha scoperto un nuovo gusto, un sapore nuovo e genuino, un qualcosa di immensamente più prezioso di ogni altra cosa che avesse mai conosciuto prima. Questo approccio fa portare quel che esiste da sempre, ma è sempre nuovo anche se è qualcosa non per tutti, ma solo per chi lo vuole e lo sa accogliere. Questo non preclude il fatto che molti possano accoglierlo e farlo entrare in casa propria: ma nessuna delusione è alle porte per chi procede così perchè non c'è nessun interesse nel numero di coloro a cui piace tale tipo di approccio. Piace a chi lo pratica, e piace tanto, e tanto basta.

5 agosto 2009

E perchè non sognare ad occhi aperti?

Sognare non costa nulla,
ritarda l'invecchiamento,
fa sorridere anche nelle disgrazie,
fa sperare l'insperabile,
fa vedere quel che ancora non esiste
ma che potrebbe esserci,
se costruito.



Sognare fa tracciare una via
dove ancora non ve ne era una,
mette la voglia di scoprire cose nuove,
di conoscere persone nuove,
mette l'allegria e l'entusiasmo nel rimettersi in gioco
nel ricominciare un cammino.

Sognare amplia i polmoni delle nostre vedute,
cede il passo alla fantasia
e fa sedere la mediocrità,
richiede pure concretezza e voglia di sudare
per vedere realizzato
ciò che si è sognato.

22 luglio 2009

Uno spazio per lasciare il proprio segno

E' vero sì, certo, è vero: bisogna pur mangiare e per mangiare bisogna pur lavorare. Da questo non si prescinde, certo non se ne può fare a meno. Ma ciò che ognuno di noi ha bisogno di poter fare, di avere la possibilità di fare, è di avere uno spazio per poter lasciare il proprio segno, per poter fare quel che si è in grado di fare, dove poter dare quel che si è in grado di dare. Al di là di tutti gli standard da seguire.

Insomma un posto dove poter usare ed impiegare la propria creatività e la propria filosofia, un posto dove la propia fantasia possa divenire la realtà. Un luogo dove poter inventare, sperimentare, creare, realizzare, testare, costruire, smontare e rimontare in un altro modo. Fino a quando non si trova la combinazione giusta, la soluzione migliore, fin quando non si modella quel che si aveva in testa da tanto tempo.

Forse non è possibile trovare questo nelle grande aziende che non badano alle sue singole persone che le compongono. Probabilmente più l'azienda è grande e meno questo mio capriccio può essere soddisfatto.

Nelle grande aziende non si è che nomi - piccoli nomi - e numeri - il proprio codice identificativo che finsice nei database aziendali per indicarti univocamente. Tutti devono seguire degli standard e le cose vanno fatte in un certo modo. Se questo può essere una buona cosa per il marchio aziendale - in quanto l'azienda dà un impatto ed un'immagine di se che è pressochè sempre la stessa e dunque il cliente sa e conosce cosa può aspettarsi da tale azienda - lavorare in questo modo, quasi sempre senza creatività e fantasia, non rende felici le persone.

So che lavorare è qualcosa che serve per produrre dei soldi fondamentalmente, ma utilizare la maggior parte del proprio tempo esclusivamente con questo fine, ritengo sia davvero triste e molto dannoso! Il lavoro non è più qualcosa di gratificante ed arricchente ma qualcosa di svuotante e talvolta, purtroppo, pure alienante.

Forse questo spazio creativo non può darlo un'azienda e tocca ai singoli ritagliarsi i propri spazi nel proprio tempo libero. Ma alla fine, lavorare svuotandosi tutti i giorni interiormente, alla lunga, porta a non saper più nemmeno godere del proprio tempo libero.

E dunque sogno e non smetto di sognare: sogno un'azienda che sia come una famiglia. Dove la gente si senta a casa. Dove la gente s'impegni, ancor prima di lavorare bene, di sentirsi e far sentire gli altri a casa. Sogno una realtà grande ma dove si senta il calore delle piccole realtà. Dove l'uomo abbia la possibilità di esternare se stesso, di creare, inventare e dare un proprio apporto, a tutto tondo, alla realtà lavorativa e professionale.

Ma nel frattempo, quel che bisogna fare è non farsi spegnere. Non lasciare mai che nessuno e ripeto nessuno, possa spegnere quella luce che è stata messa in fondo a te, dentro di te. Perchè allora avrai perso tutto quello che di più prezioso avevi: te stesso e la Vita che è stata posta dentro di Te!

15 luglio 2009

Come fare carriera velocemente


Mi sono ritrovato molto spesso a pensare a quali siano le motivazioni per cui alcune persone fanno carriera ed altre, che mi sembrano altrettanto capaci - e forse anche più capaci di altre! - non muovano un passo in avanti all'interno di aziende ed organizzazioni varie.

Ma non avevo mai trovato altre risposte se non che "occorre essere un po' stronzi, non guardare niente se non l'obiettivo di ricoprire un certo incarico per goderne dei benefici, non guardare in faccia a nessuno". Essere un po' senza cuore insomma.

Ma forse ho trovato una risposta ancor più veritiera.

L'altro giorno ero in piscina con un amico e ci siamo messi a fantasticare sulla creazione di una nostra azienda. Fantasticando, immaginavamo una realtà coinvolta in un mercato internazionale e pensavamo a delle filiali in Cina per esportare il nostro prodotto esclusivo. E così siamo arrivati a dire che avremmo avuto un socio cinese che avrebbe gestito le cose là: sarebbe stato in pratica un nostro sottoposto. Detto questo ho ragionato: cavolo, sarebbe rischioso avere un socio in Cina che gestisce la situazione da là! Non conosco una parola di cinese e potrebbe prenderci tranquillamente in giro. Potrebbe addirittura rubarci il business e piano piano staccarsi da noi, farci andare male gli affari ed aprire una sua società in Cina e così perderemmo un'ampia fetta di mercato e la nostra espansione si ridurrebbe considerevolmente. Dunque molto meglio per noi sarebbe assumere un servo cinese fedele ed obbediente che però non sia troppo intelligente, che non abbia iniziative personali o particolari attitudini a prendere decisioni ed assumersi troppe responsabilità: qualcuno insomma che dipenda da noi, che senta il bisogno di noi, che senta il bisogno di una guida professionale che lo indirizzi nelle scelte da compiere. Che non divenga troppo esperto - se non per le mansioni che deve svolgere e che ci fa comodo che sappia fare - e che non abbia l'intraprendenza di sfidare il mercato - che creda insomma che stare con noi sia molto meglio che stare contro di noi perchè altrimenti affogherebbe. Sì, esatto, ecco di cosa avremmo bisogno! Così ce ne staremmo tranquilli ed i nostri affari girerebbero a dovere e noi guadagneremmo un sacco di soldi sfruttando anche ampiamente il suo lavoro. Ma lui avrebbe il suo compenso e non si lamenterebbe. Se si lamentasse, già sarebbe un segno che questo tipo non fa per noi: non è così obbediente come dovrebbe essere, è quasi pericoloso. Ci infastidisce. Il suo comportamento è dannoso per i nostri interessi. Se si lamenta lui, può aiutare altri a lamentarsi. Se lui alza la testa, potrà svegliare altre persone ad alzare la testa! Il nostro piano potrebbe crollare!

Improvvisamente si è accesa la lampadina: fanno così anche in molte aziende ed organizzazioni.

Per fare carriera non conta avere idee buone e grandi capacità: occorre fedeltà ed obbedienza al capo. Conta non opporsi e non esporsi troppo ma seguire ciò che viene detto. Non sono rischieste ampie vedute sulle cose - ed anzi è preferibile non averne! - non grandi capacità tecniche e neppure espositive. Conta mettere a disposizione il proprio cervello, metterlo un po' in standby e seguire chi comanda, senza interrogarsi se, eventualmente potrebbe esserci una via migliore da seguire, un modo migliore di fare le cose.

Perchè non mi ero messo prima nei panni di chi comanda?

E così, quel pomeriggio ho fatto il bagno più tranquillo, col cuore in pace!

8 luglio 2009

Alla ricerca della felicità perduta



La vita è una giungla! La luce che proviene dall'alto la si vede a mala pena, comunque sempre in lontananza e solo se ogni tanto alziamo la testa verso il Cielo!

Una vera e propria selva selvatica e aspra e forte da dover affrontare come un avventuriero allo sbaraglio.

Forse non abbiamo un macete in mano come molti protagonisti dei nostri film preferiti, ma in realtà anche noi costruiamo il nostro sentiero e dobbiamo farlo con la stessa violenza e forza con la quale, sempre gli stessi protagonisti dei soliti film, tagliano liane, piante,erbe e quant'altro per fare spazio ai propri passi. Oppure possiamo seguire i sentieri già battuti, senza sapere dove essi realmente conducono - fidandosi di chi già c'è passato - sperando (con una speranza che è simile a giocare una schedina al superenalotto!) di raggiungere la felicità e quel che crediamo ce la possa dare.

In fondo è esattamente così il nostro cammino. Occorre fare spazio ai nostri passi perchè generalmente quasi nessuno ti aiuta a costruire il tuo sentiero - se non qualche anima pia che ancora può capitare d'incontrare nel proprio cammino - quasi nessuno ti fa spazio per passare, agilmente, sorridendo, per continuare a camminare ed in nessun luogo ed in nessun campo. Ci sono pressioni da un sacco di parti - le foglie delle piante ci entrano pure negli occhi - ed. il caldo e le zanzare noiose la fanno da padrone.

Le difficoltà da affrontare sono molte, insidiose, talvolta incredibilmente subdole. Talvolta ci si ritrova in mezzo ad una giungla e può capitare di spaventarsi e di sentirsi smarriti, troppo deboli per affrontare tutto quello che sta accadendo.

Ma nonostante tutte le difficoltà del caso, oggi può essere una dannata occasione d'imparare qualcosa e di migliorarsi in qualche campo, di crescere, di rialzarsi, di rimettersi in piedi, di riprendere le proprie forze, di ricredere ancor più fortemente in quel che ci portiamo nel cuore - e che da sempre, nascostamente, ci guida - oppure può semplicemente essere un altro modo per perdere tempo, un'altra occasione per scoraggiarsi, per diminuire la nostra autostima, per divenire gli zimbelli di turno, per disperdere le proprie energie, per smarrirsi in quei piccoli sentieri che sembrano già pestati ma che non portano al Fiume dove Scorre l'Acqua Viva!

In qualunque ambiente ti trovi hai una straordinaria possibilità che oggi passa e che domani non c'è più di
  • imparare qualcosa di nuovo dalle persone attorno a te
  • istruire te stesso a resistere a tutto
  • istruire te stesso a vivere nella gioia accada quel che accada, a restartene sereno e quieto anche se divampa la battaglia, a combattere anche nel silenzio e nella solitudine
  • istruire te stesso a trasformare situazioni di difficoltà in qualcosa di bello e di positivo
  • trasformare situazioni di difficoltà in qualcosa di bello e di positivo per te e per gli altri - e quando ci riesci è come se tu aprissi una via anche per gli altri che, incontrando la tua stessa difficoltà,, trovandosi esattamente nella tua stessa condizione, si fiondano dentro non appena vedono uno spiraglio di luce! (non aspettavano altro! finalmente si respira!)
  • lavorare su te stesso, adattandosi alle situazioni, plasmandosi, costruendosi
  • rafforzare o abbattere le proprie idee che ti hanno condotto fino a dove ti trovi
  • testare la tua capacità o incapacità di amare, rapportarsi con gli altri, mettersi in gioco, divertirsi, di essere uomo in ogni situazione
  • incontrarsi con altre filosofie e altre idee diverse dalle tue
  • costruirsi un sentiero, un percorso, in mezzo a tutte le difficoltà del caso ponendosi obiettivi e compiendo delle scelte
  • istruire te stesso ad essere sempre fedele a te stesso nella semplicità, pur mettendosi in gioco
  • divertirti e godere di tutto quello che la giornata - per quanto sia dura - ti può offrire!
  • ricevere - ma mai più di quello che le persone ti offrono!
  • dare - ma mai più di quello che le persone accettano di ricevere!
  • imparare a gestire i tuoi malumori - a non sederti su questi! - compresa la malinconia e la tristezza del non ricevere niente dagli altri - in quanto non offrono niente! - e del non poter dare niente agli altri - in quanto essi non accettano niente da noi!
  • imparare a capire che quello dove ti trovi è soltanto un microcosmo e che ci sono posti dove le cose vanno diversamente
  • ricordarti e reimparare sempre che Dio ama tutti e che è sopra ogni cosa - basta fagli un fischio che scende a darti una mano reale! - e che se desideri camminare rettamente, non ti lascia mai la mano donandoti una libertà ben maggiore di quella che avresti mai potuto immaginare - solo perchè ci hai creduto! Se tu vuoi, Egli abbatte tutte le porte per te!

Ma mettetevelo bene in testa: la vita è dura! Ditevelo tutte le mattina - quando vi alzate - se le prove che la vita vi ha già dato ancora non vi hanno convinto. Facendo così, pur in mezzo a mille difficoltà, non rimarrete delusi, ma reagirete attivamente di rimando a ciò che accade.

5 luglio 2009

Dipingere la propria vita



Immaginati tra dieci e poi fra trent'anni: come vorresti essere? Cosa vorresti avere? Come credi che sia giusto e bello vivere questo tempo?

Risponditi il più sinceramente possibile: e poi, senza indugi, cerca di trasformare la tua vita reale nel come la vorresti!

Bada bene che il discorso sembra molto semplice e banale: ma non lo è affatto!

Fare così infatti comporta un sacco di scelte coraggiose e talvolta controcorrente. Al contrario, altrettante volte, basterà seguire la corrente per raggiungere qualcosa che desideravi costruire.

Certo se ti poni mete troppo difficili da raggiungere è molto probabile che non le raggiungerai mai. Ma per volare il più basso possibile c'è sempre tempo - e forse dovrai pur accettarlo un giorno, o domani stesso - ma c'è ancora tempo, c'è sempre tempo.

Come ti vuoi tu? E come ti vogliono gli altri? E quale voce decidi di ascoltare e di seguire? Dove conduce la voce che stai ascoltando? Riesci a intravederlo?

Vivi il tuo tempo bene e permetti agli altri di poterlo vivere bene, al meglio delle loro possibilità. Aiutali ad espandere le loro caratteristiche, a sviluppare e spendere le proprie abilità. Accetta ed ama pure il fatto che esse ti sorpassino, che diventino più brave ed esperte di te: sia addirittura questa la tua gioia quotidiana, l'aver appreso e ritrasmesso qualcosa di positivo. Togli la competitività ed il confronto con gli altri, per quanto ci riesci.

E sorridi, ma non di tutto perché non si può sorridere di tutto: non si può sorridere di fronte all'ingiustizia, non si può sorridere di fronte alla falsità, non si può sorridere di fronte alla calunnia. Perché la ricerca della giustizia impone anche il volto duro e talvolta fa pure piangere. Piangere ed urlare al Cielo per chiedere solo qualcosa di quello che ci spetta, come a tutti, niente di più e niente di meno.

Cosa non si fa per impastare dei propri colori questa tela bianca... oppure accetti che gli altri dipingano, oltre la loro, anche la tua tela utilizzando colori e tinte che a te, in verità, proprio non appartengono?