20 novembre 2009

Gesù e il business miracoloso


 
Ne avevano viste e vissute tante - ma proprio tante - e quel che avevano vissuto aveva dell'incredibile e dell'inenarrabile. Uomini come tutti gli altri, le loro piccole vite erano state sconvolte da qualcosa di potentissimo e di importantissimo non solo per loro ma per tutte le generazioni passate, presenti e future anche se essi non ne avevano la benchè minima certezza. O meglio, qualche bagliore di certezza l'avevano pur trovata in vita loro ma se ne erano spesso andate via, spazzate e distrutte da altri eventi altrettanto strani e talvolta incomprensibili. Ed erano rimasti - Pietro ed i suoi amici - con qualche certezza e con molte non-certezze. Disillusi forse, ridimensionati in quel che credevano di aver incontrato, visto, udito, toccato. Straniti.

E allora si ritorna a lavorare, per mangiare. E si ritorna in quel mare che già si conosce bene, pieno di pericoli e di difficoltà ma pure di opportunità da cogliere al volo per poi rivendere nel mercato, il giorno successivo.

Quando si ha un momento di indecisione nella vita, o quando le cose non vanno come avremmo pensato e sperato, la prima cosa che si fa è ritornare sulle certezze che abbiamo sempre avuto. E' l'unica cosa che si possa fare, ritornando a scrutare il cielo con aria interrogativa e stringendo forte nelle proprie mani le stesse reti di sempre, quelle che sempre ci hanno dato da mangiare - in tutti i sensi!

Ed è così che ha fatto Pietro quando qualcosa nella sua vita non tornava: non tornavano i conti e 2 + 2 non faceva quattro - come sarebbe stato logico che fosse - ma Pietro si trovava fra le mani solo un 1 - ed era strano, era proprio strano. Strano da giustificare in famiglia e con gli amici questo 1 che si ritrovava fra le mani dopo mesi ed anni in cui, di cene e pranzi gioiosi ne aveva passati tanti e tanti raccontando a tutti che quel Gesù che aveva incontrato era qualcuno di speciale. Amarezza in fondo al cuore di una storia non compiuta, fatiche ed energie buttate, forse giorni sprecati? - parole, gesti, fatti, situazioni, amicizie e convinzione da gettare? - lacrime e sbadigli regalati al nulla?

Come si sarà sentito Pietro quando, trovando in fondo a se le piccole risorse rimaste, stringendo i pugni nelle tasche, ha detto agli altri, anch'essi intenti chissà a fare che cosa, che se ne sarebbe tornato a pescare. "Io vado a pescare" - perentorio, deciso, senza tanti fronzoli. Lo immagino come un "Mi sono rotto di stare qui chiuso in una stanza a cercare soluzioni ad un teorema che soluzioni non sembra averne. Mi sono proprio rotto! Cerchiamo di fare qualcosa di buono. Io vado a pescare. Vediamo di riuscire a combinare qualcosa!". Ancora una volta la scelta più logica di fronte ad un alone di mistero sui fatti che avevano sconvolto il gruppo.

Pietro non ci stava. A quelle condizioni non ci stava! Non era possibile che tutto quel percorso fosse finito lì, quasi in una strada senza sfondo. E non voleva sentir ragioni: non voleva perdere tempo e dominato come sempre dalla sua naturale istintività, voleva "fare qualcosa". Non sopportava di starsene con le mani in mano: non era fatto per stare fermo aspettando gli eventi. Gli eventi sono eventi e capitano - per loro natura. L'uomo deve darsi da fare per conto suo! Così che gli "eventi" vedendo le nostre buone intenzioni, ci vengano a loro volta incontro!

Ed incredibilmente, gli altri, lo seguono.

E tutti riprendono in mano gli strumenti del mestiere. Reti, barche, qualche tozzo di pane per la nottata. Presi dall'euforia di pescare qualcosa da rivendere il giorno successivo. Una bella pesca e qualche buon affare stipulato dà sempre un certo buon umore ed una certa sicurezza - cosa di cui probabilmente in quel momento tutti avevano un estremo bisogno.

Si riaffrontano le onde, si cerca il punto che sembra migliore, si sondano le acque - del mercato - si chiede consiglio al collega di fianco, si seguono tutti i presupposti di sempre che sempre hanno condotto a qualcosa di buono da ridare. Ma c'è ancora qualcosa che non va: al mare sembrano non interessare le nostre reti e le nostre mani faticano inutilmente - senza nessun riscontro positivo.

Non si pesca niente, faticando.

Non ci saranno i sorrisi dei clienti il giorno dopo al mercato. Nessun abbraccio e nessuna pacca sulle spalle per nessuno del gruppo, nè sorrisi, nè divertimento in quello che si fa, nè soddisfazione in famiglia raccontando il piccolo successo del momento - che diviene in quell'istante la vittoria più bella del mondo - perchè non c'è nessun successo o conquista da raccontare! Non ci saranno i soldi derivati dalla vendita perchè non ci sarà nessuna vendita. Adesso ci si mette pure il mare. Il mare. Si ribella pure il mare adesso?

Dunque abbiamo perso tutto.

La faccia in famiglia, la faccia con gli amici. La dignità professionale. Le capacità da sempre avute. Le sicurezze di sempre che sembrano anch'esse smarrite, anche loro, scomparse con quei fantasmi che appaiono nelle stanze dove ci riuniamo - e dentro di noi! E da una tristezza ed amarezza - perchè quella aveva fatto muovere i nostri passi per andare a pescare - ci ritroviamo con due amarezze in più e ancor più fatica in testa e nei muscoli. Sfiancati. Sfiniti. Al limite del sopportabile.

E quando si arriva a quel punto accade che, nella vita, si ascolta il primo consiglio del primo che ti suggerisce qualcosa - le abbiamo tentate tutte e non sappiamo più cosa fare! Dunque si ascolta anche qualcuno a caso - non bisogna mai lasciare niente al caso! - chi se ne frega se questo non ha studiato, se non è del settore e non ne sa niente della pesca mentre noi siamo dei buoni esperti: magari lui vede le cose da un altro punto di vista, magari ha fortuna. Sì, sì, facciamo quel che dice, ed in fretta anche! Siamo senza risorse, senza cibo. Siamo con l'acqua alla gola!

Ed è qui che Pietro aveva ragione: non bisogna mai starsene con le mani in mano. Nemmeno un attimo! Perchè gli eventi accadono quando me te lo aspetti ed in un modo inconsueto che mai avresti potuto immaginare. Non accadono per tuo merito o per tua propensione, per conoscienza di ciò che sta facendo o perchè sei più bello. Se devono accadere, semplicemente accadono. Noi dobbiamo lavorare - ma sempre con un occhio in attesa di un segno benevolo dal Cielo senza il quale non possiamo fare niente! Istintivamente Pietro aveva agito bene: aveva condotto i suoi al passo successivo della loro storia con Gesù - anche se nemmeno lui ancora se ne rendeva conto e tantomeno i suoi amici.

Perchè la Vita, quando ti dai da fare con le reti e le lacrime del quotidiano, non può starsene anch'essa con le mani in mano. Ed anch'essa stringe i pugni nelle sue tasche e le batte sul tavolino dell'universo e fa sobbalzare tutti dalle proprie poltrone e fa alzare i deboli e fa cadere coloro che si sentono forti e che spadroneggiano, tireggiando. Perchè la Vita è la prima che non può accettare l'ingiustizia e le sofferenze delle persone! E così la Vita li stava aspettando sulla riva del mare per cibarsi, assieme a loro, delle loro stesse vittorie e delle loro conquiste: anche la Vita esulta di Gioia con noi quando i nostri affari vanno in porto alla grande!

E come potrebbe essere altrmenti? Quei pesci finiscono sulla bancarella e... un sacco di gente se ne ciba! E così cresce, si nutre, mangia, digerisce ed ha ancora energie, forza ed entusiasmo per riscotruire il domani. A volte anche solo un tozzo di pane mangiato con Gioia dà un'energia esorbitante che ti fa scalare montagne e pianure, senza più mangiare niente e bevendo solo l'acqua che piove dal Cielo! La Vita poteva dunque non essere contenta di quella pesca miracolosa che lei stessa aveva suggerito di fare?

E così la Vita suggerisce. Tolte tutte le umane certezze che hanno condotto solo ad un fallimento - facendo la cosa più logica non abbiamo ottenuto nessun risultato positivo! - si segue la Vita che parla in fondo dentro di noi - dalle sponde del mare nascosto dentro di noi - o il consiglio di un amico che non si sentiva più da dieci anni ma che, in qualche modo, fa sempre parte della notra vita - senza sapere nemmeno perchè!

E si fa quel che dice lui... e velocemente si rigettano le reti. Un ultimo tentativo - cosa costa ormai? Siamo col culo in terra! - senza pretendere stavolta che sia quella buona. Erano altre le nostre pretese: pretendevamo di pescare noi, per come eravamo abituati a fare, per come sappiamo fare. Pescare grazie a questa dritta di questo tipo dà pure meno soddifazione ma ormai non è più il momento di fare gli schizzinosi: si tratta di mangiare o di non mangiare, si tratta di presentarsi domani al mercato oppure di tornarsene a casa, tristemente a casa senza aver preso nulla.

E via. Si getta la rete - ma chi è quel tizio sulla sponda che ci ha detto di gettare la rete? - chiede uno.
- Ma che ne so - risponde Pietro - con questa nebbia non si vede nemmeno bene - e continua a preparare la rete.
- Chi se ne frega di chi è - dice un altro - se prendiamo due pesci fatti bene siamo a posto per oggi e si torna a casa... che nottata sfigata! - conclude continuando a lavorare.

E tutti avevano la stessa certezza. Poteva essere la salvezza. Una salvezza inaspettata. Ma tanto erano disillusi da tutto e tutti che nemmeno ci speravano che stavolta fosse la volta buona: erano solo in attesa degli eventi.

Ed il busines tornò ad essere business!

Pesci su pesci. Affari su affari. Soldi su soldi. Mercati su mercati. Mani che stringono mani e signore che vengono al banco scegliendosi il pesce migliore e compiacendosi della vasta e buona scelta che veniva offerta da quei pescatori. E sorridono... sì sorridono! E tornano a casa raccontando al marito che - stamani c'era proprio un sacco di bella scelta al mercato... ed i prezzi, anche i prezzi erano davvero accessibili!

Che bello! Che bello! Finalmente!

Ma qualcosa non tornava: chi era quello che aveva suggerito questa mossa finanziaria strategica ma che di strategico davvero poco aveva per gli esperti del settore? Chi era colui che aveva dato quel suggerimento così benedetto dal Cielo tanto che adesso non riuscivano nemmeno più a smazzare tutti gli affari che avevano tra le mani? Da niente a tutto! Senza passare per nessuna via di mezzo di incremento quotidiano del business, senza limare cm dopo cm conquistandosi spicchi e fette di mercato sempre più importanti! Da niente a tutto, solo per aver seguito senza indugiare il suggerimento di uno sconoasciuto che niente aveva a che vedere con i nostri affari.

E chi aveva l'occhio più esperto e forse il cuore più libero dagli affari rispetto agli altri - Giovanni! - lo riconobbe e lo annunciò a tutto il gruppo: quel tizio era Gesù!

Gesù! Gesù! Gesù!

(libera interpretazione-racconto del passo del Vangelo di Giovanni 21, 1-8 detto "La pesca miracolosa") 

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