Quante volte, quante volte ho creduto nelle favole che mi si sono presentate dinanzi, senza che le attendessi e quante volte ho avuto paura delle realtà che ho vissuto, talmente strane da darmi del pazzo da solo, ancor prima di averne la consapevolezza di esserlo, ma senza lasciare scampo alcuno a me stesso che potessi, in verità, non essermi bevuto il cervello ed aver in realtà percepito, visto, sentito a pelle qualcosa di bello, splendido, spettacolare, così bello e potente da essere urlato dai tetti delle case, senza paura, ma con forza e brillantezza.
Quante volte e perchè ho creduto agli altri e non ho mai o quasi mai creduto in me stesso?
E se c'è una cosa che amo nel film "Se scappi ti sposo", uno dei miei preferiti è che l'Amore passa, quando e come i protagonisti del film non se lo aspettavano e mai immaginavano. Essi non perdono l'occasione di gettare via quel che erano stati fino ad allora per divenire qualcosa di nuovo e per lasciare che quell'incontro speciale gli stravolga la vita, in meglio, per rifiorire in qualcosa che essi, nonostante l'età non avevano ancora fatto: essere se stessi, in tutto e per tutto. Per me l'Amore ricrea, l'Amore è fantasia, l'Amore rigenera, fa rinascere, dà nuova energia, nuova linfa vitale e, proprio come accade nel film, ogni più piccolo dono e talento diviene finalmente riconosciuto guardandolo dritto in faccia, usandolo per vivere e migliorando cosi la propria vita e quella degli altri che usufruiscono, di riflesso, dello stesso dono. E tutto questo accade solo quando qualcuno ci sveglia dall'incanto e con le sue giornate, le sue risate, il suo parlare, ti scopri per quel che ancora non avevi visto, qualcosa che anche se palese, non hai visto o proprio non vuoi guardare. Così per esempio Julia Roberts scopre che non sapeva in realtà cosa le piacesse ma che "si faceva piacere tutto quello che andava bene al compagno di turno". Scopre che quella sua passione praticata di notte, nella solitudine della sua stanza, poteva divenire un vero lavoro e che le sue idee erano vendibili. E lui invece scopre che le donne, del resto come gli uomini, non sempre sono consapevoli delle proprie azioni e che anche se a volte compiono cose assurde, come lasciare sei mariti (e poi 7!) all'altare, non lo fanno per cattiveria, ma per paura e spesso e volentieri per paura della verità di se stessi.
Guardarsi, scoprirsi, riconoscersi, apprezzarsi per quel bene che si è, vedere le proprie ombre ed i lati oscuri che ognuno ha, riconoscere il male fatto e che ci portiamo dietro, guardare i condizionamenti che ci portiamo dietro e che non ci fanno essere noi stessi, non è fatto facile.
Quanto è bello però piano piano, scoprire chi siamo! A volte può anche essere molto, molto faticoso! Però è bello...
non finirai mai di scoprire chi sei, come di scoprire gli altri, c'e il falso figliol prodigo che si divertirà ad andar via e poi tornare per avere guadagnare senza sforzo, c'è chi non sa chiedere ma potrebbe dare tanto perchè ha il cuore colmo ma chiuso dall'orgoglio. L'importante è cercare ogni giorno di scalare la vita, ed apprezzare tutto perché tutto serve, il bello e brutto, il buono ed il cattivo, se siamo sotto questo cielo è perchè ogni cosa ed ognuno serve. e quando meno te l'aspetti ecco che da una parete impervia si apre un magnifico spettacolo di cielo e nuvole e magari una stella alpina che ti commuove da tanto che è abbarbicata sulla roccia, quasi fosse lì ad aspettare te. Continua a scrivere, hai così tanto amore nel cuore, delle bellisime emozioni che vanno condivise.
RispondiEliminaBuona giornata, simon's mum
Scoprirsi non è facile, è un processo lento che si compie soprattutto quando ci doniamo agli altri. E' nel dialogo e nella comunicazione di noi stessi che acquisiamo maggiore consapevolezza di noi, dei nostri desideri, del nostro io più vero.
RispondiEliminaUn caro saluto, Lorenzo, e buona estate!
princi
Non ricordo se con esattezza è questo il film a cui voglio far riferimento: ecco io avevo lo stesso problema della protagonista nella scelta delle c.d uova strapazzate o non ...
RispondiEliminaLei si è accorta che in fin dei conti era quello che gli altri volevano che fosse...aveva paura che i suoi desideri non avessero importanza, che essere qualcuno significava appartenere ad altri. tralasciando così sè stessa e vivendo in una specie di limbo...
Scoprirsi... sembra facile e difficile allo stesso tempo.
RispondiEliminaUn giorno ti svegli e ti ritrovi su un binario diverso da quello che stavi seguendo il giorno prima... molto diverso, eppure il giorno prima era sempre e comunque te stesso... un te stesso condizionato dagli eventi, plasmato dalle storie e dai contesti, travolto dalle emozioni e dalle parole altrui.
Eccoti, allora, su un diverso binario a cercare nuovamente te stesso... ma perchè? Non avevamo detto che eri te stesso anche ieri?
Difficile comprendere come mai siamo sempre alla ricerca di noi stessi e come mai ci sentiamo noi stessi in ogni occasione piacevole... ma chi è il vero noi stesso?
Cercare una sorta di equilibrio interno è la soluzione migliore a tutti i problemi della vita e a tutte le forme di ricerca del se... questo è quello che ho imparato quando, da un giorno all'altro, mi sono accorta di non essere mai stata me stessa pur avendolo creduto... oggi passo da una me stessa ad un'altra e il gioco inizia ad essere davvero divertente.
Aveva ragione il grande Pirandello: ognuno di noi è Uno-Nessuno-Centomila.
Forse ho espresso un concetto contorto... ma chissà per quale motivo mi è stato ispirato dal tuo post... boh!
Sono una blogger anche io: bisteccafiorentina.blogspot.com
@Tutti: già siamo davvero un mistero a noi stessi. L'uomo è un mistero ed è un mistero dovuto al fatto che Dio è un mistero e che l'uomo non è che una creatura di Dio: dunque se il creatore, benchè si sia svelato all'uomo in Gesù, è comunque un mistero da scoprire, da percorrere e da vivere, come potrebbe non essere un mistero l'uomo, creatura di Dio, fatta a Sua Immagine e somiglianza?
RispondiEliminaBuona estate a tutti... :) besos!
Beh e chi non la vorrebbe la favola...
RispondiEliminaMa sappiamo ancora crederci alle favole?!?!!? riusciamo davvero a guardare il cielo con gli occhi dei bambini!??!!? a sorprenderci per le cose belle e ad emozionarci senza vergogna per il dono di un sorriso, o di un abbraccio, o di un Ti voglio bene!??!?
ci ripetiamo: la vita è dura, è troppo complicata, non può cambiare nulla..
ma continuare a lamentarsi senza far nulla, per caso cambia qualcosa?!?!!? credo di no!!
e il primo cambiamento deve avvenire in noi!!
dipende da noi, da come viviamo le nostre emozioni, da cm gestiamo i nostri rapporti di amicizia, in famiglia, sul lavoro.. in amore..
dobbiamo credere alle favole.. dobbiamo risvegliare il bambino nascosto in ognuno di noi, e sorridergli e dirgli: " dai ce la puoi fare, sei un dono prezioso! credi in te, sprigiona ciò che hai nel cuore e donalo al mondo. Dona ciò che sei!"
abbiamo dei talenti meravigliosi, che se solo ci impegnassimo di più a valorizzare ci renderebbero migliori, non solo per noi stessi ma anche per gli altri..
in noi c'è un mondo tutto da scoprire gg per gg.. forza e coraggio, il cammino inizia... la luce del giorno ti accompagnerà, il sole ti scalderà, il vento ti rinfrancherà.. e la notte sarà la tua culla di serenità...
e guarda le stelle, sì in alto.. sono loro la tua guida, ed una ti fa l'occhiolino: è Dio!!! non sei solo in qs viaggio!!!
Sara.
@Sara: sempre più energia! ehehehe :) Grande saretta! Si si, crediamoci, ma crediamo nelle favole reali, quelle quotidiane, quelle che ci fanno anche sudare, soffrire e piangere per realizzarle! Quelle che ci costano anche un po' di sangue, quelle che costano davvero un po' di noi per costruirle, sognarle, portarle avanti... ma che sono vere, concrete, reali... e che sono belle per noi e per gli altri! Quelle che ci riempiono il cuore di quella energia che cambia tutto, che ravviva i "morti", rinvigorisce gli stanchi, da luce a chi è nel buio! ;)
RispondiEliminaBacione...