Trovare qualcuno che ti vive, vuol dire trovare qualcuno con cui puoi viaggiare insieme |
Inventa quello che non c'è.
Perché quello che
c'è è di tutti.
Ma se riesci a trovare quello che non c'è, beh, allora
hai qualcosa di solo tuo.
E se qualcuno altro vede quello che vedi tu,
beh, allora hai trovato qualcuno che ti vive.
E se hai trovato qualcuno che ti vive
hai trovato tutto quello che c'era da trovare.
E allora potete
viaggiare insieme seguendo i binari
o riscrivendo il percorso
che porta alla casina gialla.
Il treno (che non c'è), il binario e la casina gialla sono finti, spudoratamente finti. Troverai qualcosa di veramente tuo?
RispondiElimina@guglielmo: mh, ottimo discorso. L'importante però è "trovare qualcuno che ti vive", in profondità con cui poter passare sopra a molte cose finte che ci circondano. E così tutto prende vita e non importa se i binari sono finti e la casina gialla pure, la vita vissuta assieme, talmente bella, rende tutto bello!
RispondiEliminaQuesto era un po' il succo e l'idea di questo post.
per me invece che finti sono creati da qualcuno.non acquistati ma creati.
RispondiEliminaqualcosa di totalmente tuo che prima non esisteva.
Lo, prima o poi, ti voglio ad un mio lab.
sabato prossimo non ti rivelo quello che dovranno fare, ma so che ti piacerebbe un sacco!!
Sono abbastanza fuorviato dal fatto che ho sempre amato i trenini. Insomma, nella vita conta anche l'intuito, il sentire a pelle, il feeling, va'.
RispondiElimina@Energia Creativa: sì però anche se creati, c'è il rischio "di volersi creare una vita di plastica, una vita finta" mettendo insieme tanti pezzi... di plastica. E invece no, i compagni di viaggio - e la compagna in particolare - devono essere vita, in tutti i sensi, vita vera, vita vitale, vita energia! Sennò che barba che noia, che noia che barba! :)
RispondiEliminaSì, prima o dopo, appena passo da Roma, verrò ad un tuo lab! Promesso!
@Adriano Maini: sì conta molto il feeling. Senza feeling si cammina male assieme... o a volte, non si riesce proprio a camminare se non per pochi passi!
ciao Lorenzo,
RispondiEliminacredo di essermi perso un passaggio :-).
Ho letto e riletto il post e non capisco perchè dovrei trovare qualcuno che "mi" vive su di una via che solo io percorrerò su di un binario che corre distante o nascosto agli occhi dei più.
La mia unicità si manifesta non quando sono da solo al mondo ma quando vivo nel mondo. Piuttosto che creare quello che non c'è perchè non fare con quello che già c'è qualcosa di nuovo che possa rendere visibile e la mia unicità?
Solo allora qualcuno mi vedrà e vorrà vivermi.
è un piacere leggere anche te... :)
RispondiElimina@roberto: certo certo :) hai perfettamente ragione! non per forza bisogna andare su binari strani, è tanto difficile uscire da binari quanto rimanerci sopra a quelle rotaie!
RispondiElimina@Karen Lojelo: grazie Karen, ho una lettrice scrittrice! :)
Quando ho avuto qualcosa di "solo mio" mi è sempre piaciuto condividerlo ma, come giustamente scrivi, era necessario trovare qualcuno che vedesse quello che vedevo io per poterlo vivere pienamente.... e per mia fortuna,l'ho trovato. :-)
RispondiEliminaUn saluto.
@Mr.Loto: eheheheheh hai detto bene, fortuna tua! "Vedere le stesse cose" e "sentire allo stesso modo" davvero NON ha prezzo!!
RispondiEliminaPagherei, forse, con tutto quello che ho! ( e forse è proprio il prezzo giusto ;) )