31 dicembre 2020

Esiste altro fuochè il presente? Si dice che il tempo non torni più - passa e se ne va, come una folata di vento - mentre il presente, esiste

Il tempo, passa una volta e non esiste più.

Da piccolo, non so perché, pensavo nella mia testa che dopo "l'ultimo dell'anno" ci fossero dei giorni di pausa, dei giorni di "non si sa cosa" prima che si reiniziasse a contare l'anno successivo.

Mi immaginavo il tempo come una linea, ma la vedevo "finita" e non continua come chiaramente è in realtà.

Non so, questa cosa "della fine subito susseguita da un inizio" non mi tornava nella mia testolina di bambino e ci ho messo un po' a capire questa cosa, a capire che semplicemente il tempo è più immaginabile come una ruota che come una linea o quantomento comunque che questa linea sia continua, senza interruzioni. Per me era naturale che ci fossero delle interruzioni e non mi spiegavo il contrario.

Il tempo è una ruota che gira e nessuno lo può fermare. Il tempo è un qualcosa che non si può afferrare, che quando stiamo bene passa velocissimo e quando ci annoiamo sembra non passare mai.

E praticamente non c'è una fine ed un inizio, se non fossimo noi che lo avessimo deciso creando un così fatto modo di misurare ciò che noi comunemente chiamiamo "tempo che passa" e che se ne va

Quindi oggi sembrerebbe un altro giorno di fine anno, di un anno che per qualcuno sarà stato bello e per qualcuno sarà stato brutto e per qualcuno sarà stato pessimo e forse per qualcuno sarà stato bellissimo. Ma oggi c'era il sole o pioveva come sempre, e così sarà domani che convenzionalmente sarà parte di un altro anno ma che tutto sommato, sarà soltanto un altro giorno come oggi, come ieri, come un mese fa e come tra una settimana.

Le convenzioni, sì le convenzioni: mi sono sempre chiesto chi abbia deciso "quando" e "perchè" come dividere questa cosa che chiamiamo tempo che può anche corrispondere ad uno "spazio" e che di per se non ha ne un inizio (se non l'inizio dei tempi) nè una fine (se non la cosìdetta fine dei tempi).

Chi ha deciso di dividere quello che noi chiamiamo tempo in anni, mesi, settimane, dando ad ognuno un nome diverso... lunedì, martedì... agosto, dicembre... ma sempre e solo di "tempo" si tratta ovvero "di uno spazio da vivere" che rimane da riempire in qualche modo, tentando di dargli un senso perché altrimenti rimane vuoto: vuoto, come una tela bianca non dipinta, così come un foglio bianco non scritto, esattamente come un cassetto pieno di fogli scritti e rimasti in un vecchio casolare in campagna per chissà quanto tempo senza che nessuno li legga, uno "spazio vuoto" inutile, esattamente inutile così come un blog scritto ma chiuso, inaccessibile e introvabile. 

Vuoto e chiuso, e dunque "tempo" inutile, così come un cuore che non ama e che non si lascia amare, che non si sorprende più del bello della Vita che sempre riesce a fiorire, a stento fra tanti sassi e molte difficoltà, ma che pur sempre trova il modo di andare avanti, ancora avanti, in qualche modo, per ricominciare.

Ricominciando, ma non in un tempo nuovo, bensì nello stesso "tempo", in questo stesso spazio di sempre, "il presente".

Perchè tutto sommato, non siamo fatti "per non essere letti da nessuno". Per quanto criptici o criptati possiamo essere, credo che qualcuno comprenderà, e comprenderà quanto ampio e meraviglioso possa essere "vivere questo spazio da riempire" che comunemente viene chiamato dai più, "tempo", "tempo presente".

Un tempo che esiste, e rimane, esistente da sempre e per sempre. Per noi.

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