e non si potra piú fare la vita di prima.
Che tu sia stato bravo nello sport o scarso fin dal pricipio, verrà il giorno in cui si dovrà smettere e fare altro di completamente diverso, che oggi nemmeno immagini.
Nessuno scappa da questo. La vita cambia.
Ci saranno giorni, per i piú fortunati, in cui la soddisfazione sarà veder crescere due verdure in un campo e mettere insieme tre patate e due pomodori davanti ad un tramonto sarà la cosa piú bella e desiderabile che si possa immaginare di vivere - è tutto quello che voglio.
Siamo fatti per lasciare, sempre.
Anche alla fine lasceremo tutto quanto, lasceremo tutto quanto a qualcun altro.
Siamo fatti per costruire, sempre.
E siamo fatti per lasciare ogni cosa da noi costruita, ogni cosa sudata, ogni cosa desiderata ed ottenuta, ogni cosa fortunatamente incontrata.
La fortuna non sarà tanto aver costruito, la vera fortuna sarà poterlo lasciare a qualcun altro con gioia, donandoglielo avendo la possibilità di dirgli "ora tocca a te" guardandolo dritto negli occhi.
E vedere la sua faccia tra l'impaurito e lo stordito, tra il sorpreso ed il terrorizzato per la responsabilità: e mettergli quella zappa in mano, sorridendo, essendo certo che, come capitato anni fa a te, uscirà anch'egli faticando da quel panico divenendo anch'egli un trionfatore nascosto e segreto, nel susseguirsi di giorni normali per tutti, ma straordinari per qualcun altro, straordinari nella loro ordinaria apparente normalità.
E forse quel giorno, probabilmente quel giorno, è già arrivato.
Poter lasciare qualcosa, poter lasciare, questa sarà la vera fortuna. Non guadagnare, ma perdere tutto per guadagnare tutto.
Perdere quel che ci occupava il tempo senza riempirlo davvero di qualcosa di gioioso, per riempirlo ancora di qualcosa di piú bello di prima.
Fatti per lasciare.
Attendere il vuoto per chiedere di poterlo rimpire nuovamente, per la prima volta ancora, una nuova prima volta come mai era stato prima.
Mai come oggi, fatti per lasciare. Lasciare, per poter accogliere.
Non abbiamo figli, e già è più complicato. Pensiamo spesso a chi lasceremo ricordi e memorie, rabbie e gioie. Chissà che fine farà il mio blog, i miei libri, le mie poesie, i siti e le comunità di scritttura, i mie ninnoli; la nostra casa e i presepi, foto infinite, occhiali, matite, pigiami.. chissà.. ai nipoti sicuramente, che non sono pochi, che faranno razzia, come in una ex jugoslavia qualsiasi. Forse qualcuno avrà un pensiero su come e perché certe robe attraversano il mondo e finiscono su una mensola, forse.. ma che importa poi..
RispondiEliminaDurante il corso della vita ci sono tanti step e si lasciano tante cose. C'è una fase in cui accresciamo in tante cose, ma poi viene la stagione in cui se ne devono lasciate altrettante... Sembra quasi un percorso di spogliazione... Fino all'ultimo step, dove si lscia tutto quello che si vede!
EliminaGrazie Valeria! Sarebbe bello aver regalato qualcosa di poaitivo a chi ci ha vissuto, per molti anni o anche soltanto per qualche minuto sul tram con un sorriso o una parola d'aiuto per scendere alla fermata giusta!
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