27 agosto 2009

Leggere è come scrivere

Scrivere. E' un po' come leggere. Leggere qualcosa che scovi nelle profondità e che porti a galla. Beh certo, non lo si può fare con tutte le questioni per farle leggere a chicchessia: sarebbe pericoloso, controproducente, inutile e sbagliato. Ma quando affiora quella voce - e la si sente bene quando si è da soli, in metro, in casa, in tram, nel supermarket, in ufficio, a cena con amici - e quando la si sente che chiama e vuol parlare... quanto è bella ascoltarla! D'incanto tutto assume un altro senso, invisibile ma vero: è come accendere le luci in una stanza buia - finalmente ci vedo! - e trovar quel qualcosa di così caro che avevamo smarrito tempo fa e che avevamo cercato dappertutto.

Scrivere. E' un dono per chi sa scrivere. E' un dono per chi sa leggere - tra le righe e le righe stesse.

Ma non fare delle parole i tuoi padroni: ti imprigionerebbero. Non fare delle parole il tuo fine di vita: ti perderesti. Sii libero!

Così come direi ad un pittore di non fare dei suoi colori e delle sue tele la sua vita e la sua ragione di esistenza. Sarebbe un grosso male.

Bensì fa della Vita stessa la tua ragione di esistere! E colora - con le parole o con i pennelli - le tue e le loro giornate, oltre che le tele e le pagine bianche che trovi sulla tua scrivania. Così comporrai la più bella opera d'arte che potrai mai realizzare - la tua stessa esistenza!

2 commenti:

  1. Un post interessante e scritto molto bene. :)

    Offro un mio piccolissimo contributo.

    Lorenzo Ma non fare delle parole i tuoi padroni: ti imprigionerebbero. Non fare delle parole il tuo fine di vita: ti perderesti.

    A volte scrivere può però coincidere con vivere. A volte si nasce con qualche predisposizione particolare che vuole imporsi, che bussa alla porta della tua anima e ti costringe ad ascoltarla (ma non tutti hanno predisposizioni particolari e spiccate per qualcosa, quindi per costoro non è facile comprendere).
    A quel punto non si vive più senza scrivere, la scrittura è parte integrante della propria vita, fonte di gioia e di dolore insieme.

    Avere una forte predisposizione significa anche soffrire, perché ci si deve esprimere per forza, lo si deve fare, è un'urgenza cui non ci si può sottrarre; e si soffre terribilmente se non si riesce a esternare nel modo giusto ciò che si desidera. Ma poi, quando si riesce nell'impresa, subentra la felicità, la soddisfazione. D'altra parte non esiste felicità senza sofferenza.

    In un certo senso una spiccata predisposizione è una condanna, una prigione, ma non si può fare a meno di accettarla perché si impone. Come ho scritto all'inizio, diventa esistenza essa stessa.

    Perdona la lunga filippica. :D
    Ciao e buona serata. :)

    RispondiElimina
  2. Interessante punto di vista... :) E probabilmente hai ragione. Per alcune persone è così. Praticamente è come fosse una forte vocazione che, volendo o no, viene imperiosamente fuori e chiede spazio.

    Dunque possiamo scrivere il post "Scrivere è come vivere"? E successivamente, applicando la proprietà transitiva, siccome "Leggere è come scrivere" e "Scrivere è come vivere", possiamo altresì ricavarne che "Leggere è come vivere!". Ahahha mi piace, ci farò un pensiero su, già mi sono venuti degli spunti!

    Mi piace tantissimo l'idea che hai detto del "condannato" perchè è la vocazione che esplode e chiama l'uomo a seguirla - e non è più l'uomo che conduce il gioco, ma la chiamata!

    Grazie Romina... m'hai fatto saltare in testa diverse ideuzze che probabilment approfondirò:)

    Quel che volevo dire io con quelle parole è: non scrivere per vedere poi chi legge e dunque divenire schiavo di ciò che fai e ripiegarti sulle statistiche dei tuoi lettori: perderesti di vista gli spunti veri. Non scriveresti più quel che ti viene suggerito ma quel che gli altri vorrebbero leggere. Così per un pittore: non fare i quadri per poi vedere a chi piacciono e stare sempre dietro a cercare di aumentare in tutti i modi i propri visitatori del proprio museo perchè non seguiresti più quella luce che ti ha guidato a diseganre quelle belle linee e quei colori e quelle tonalità.

    Se devi creare, crea. Fallo e basta. Se piace, piacerà. Se non piace, non piacerà - l'importante è che piaccia a te autore!

    Secondo me se uno fa così, guadagna tutta la vita. E guarda sempre avanti e può sempre guardare tutto serenamente!

    :)

    RispondiElimina