E' più difficile mantenere il passo giusto, che trovarlo la prima volta.
Trovare il passo giusto è la sintonia di un momento nel quale ti senti pienamente in forze e con le giuste energie per affrontare tutto quello che c'è da affrontare per quel tratto di strada che vedi dinanzi a te. E' la condizione di quando stai bene, pienamente bene: adesso sai quale sia il passo giusto. Ti senti forte!
Ma la cosa davvero dura è mantenerlo nel tempo. Continuare a camminare affrontando stanchezze, insicurezze, perplessità e fatiche varie - mancanza di acqua nella borraccia, sassolini nelle scarpe, scivolate e scivoloni, pioggia e vento, energie che vengono a mancare, la cima della montagna che tutto d'un tratto sembra essere divenuta irraggiungibile. Ed improvvisamente... ti senti debole!
La meta diviene lontana, quasi irraggiungibile, lo scoraggiamento trova spazio - e non vedeva l'ora - e s'insinua come un serpente ed allora divieni suo schiavo e ti viene la voglia di mollare. E ti siedi sul sentiero, ti attacchi alla roccia che hai lì che improvvisamente sembra esser divenuta l'unico aggancio sicuro - il burrone sotto fa venire i brividi, energie per avanzare non ce ne sono, tornare indietro non ti piace - ma sei bene che sederti in questo modo non serve proprio a niente.
E così comprendi, adesso, che rivincere - rimanere in alta quota! - è molto più difficile che vincere - arrivare in alta quota per la prima volta! - e che lo sforzo di una vita ben spesa sarà quello di mantenere in passo giusto, non mollando mai.
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